6. Niente

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La notte prima ero con Edoardo in una piscina vuota, mi aveva baciata, mi ero addentrata nel suo mondo. Adesso non eravamo più semplicemente due sconosciuti con un segreto in comune, eravamo due ingenui che avevano condiviso per una notte intera le proprie labbra. Mi piaceva guardarlo negli occhi poco prima di baciargli il collo e sentirlo voglioso di avermi per lui.
Non vedevo l'ora di andare a scuola, di abbracciarlo e di parlargli a mente serena. Silvia sarebbe stata un po' un problema ma è mia amica ed ero certa che avrebbe capito. Io comunque mi sentivo una idiota perché anche se erano stati solo dei baci io ci avevo visto qualcosa di più. Ero già pronta a mettere in gioco una delle mie amicizie più importanti per lui. Non sapevo cosa mi fosse preso, volevo solo vederlo. Volevo solo poter sentire quel sapore di nuovo.
Arrivai a scuola in ritardo e corsi subito in classe. Avevo lo stomaco in subbuglio, sia per la paura di dovere dire la verità a Silvia sia per l'ansia di rivederlo, di capire cosa lui provasse realmente per me.
«Oh ma sapete che Edo Incanto è mezzo fidanzato?» chiese Eva nell'ora di buca.
«Che cazzo dici Eva» esclamò più delusa che convinta Silvia.
«Qua Fede mi dice che c'è una nuova a scuola che gli va sempre dietro e che lui ci esce ed è molto presto da sta tipa» continuò Eva.
Il mio cuore stava scoppiando, temevo che di punto in bianco sarebbe esploso e che sarei morta così. Causa del decesso: quel coglione di Edoardo Incanti.
Sapevo che c'era una spiegazione. O forse no? Chi era questa tipa nuova? Insomma, lo sapevamo tutte che lui non aveva il benché minimo rispetto per le ragazze. Potevo essere io l'eccezione? Magari cercava solo di tenermi buona per non rischiare che io potessi andare in giro a dire che lui era presente quando casa di mio padre era andata a fuoco.
Non sapevo niente di certo, era inutile farmi paranoie. L'intervallo sarebbe arrivato presto e dentro di me speravo tanto lui mi venisse incontro. Mi abbracciasse forte. Che non era solo per quel segreto che mi rivolgeva la parola
«Aridaje Eva, non dire ste cose a Silvia che poi lo sai che ci muore!» disse Federica guardando Eva in modo molto persuasivo.
«Madonna regà, io cerco solo di tenervi aggiornate»
«Sì ma magari con Federico cerca solo di parlare della vostra storiella, che a noi di Edo Incanti non frega poi un granché!» disse Sana cercando nel mio sguardo approvazione. Approvazione che arrivò molto in ritardo. Sana mi osservò stranita e poi cambiò direzione.
Era l'intervallo. Il mio corpo tremava, non so perché ma ero certa adesso che lui non avrebbe potuto ignorare la sua felicità nel vedermi. Che sì, con Silvia sarebbe successo un casino ma io avevo così tanta voglia di baciarlo.
Era proprio lì. Era di fronte a me. Stava attraversando il corridoio in quell'istante. Era così bello, sempre sicuro di sé, camminava imperioso certo che tutte le guardassero.
Lo vidi superarmi senza nemmeno accennare un saluto. Lo vidi andare via senza nemmeno guardarmi.
Edoardo Incanti aveva fatto con me quello che faceva con decine di ragazze ed io c'ero cascata come una cogliona, come una cogliona avevo creduto che dicesse la verità. Mi sembrava davvero interessato a me ma evidentemente era finzione.
Avevo già troppi pesi nella mia vita, sopportavo troppi segreti, non avrei permesso a quello stronzo di prendermi per il culo. Io non avrei mai detto niente sulla notte dell'incendio ma proprio come mi aveva superata in corridoio senza degnarmi di una minima attenzione, anche per me da quel momento lui era solo una fase della mia vita che ora avevo ufficialmente superato. Per me era niente.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 26, 2020 ⏰

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