.37.

165 18 2
                                    

Alla mattina mi svegliai sotto alle coperte, tra le braccia di Zulema.
La gionata era partita bene.
Rimango qualche minuto tra le sue braccia, per poi alzarmi e, senza svegliarla, dirigermi in cucina dove Fatima stava facendo la colazione, la salutai e lei ricambiò.
Presi dal frigorifero il cartone del succo e lo versai in un bicchiere di vetro, per poi berlo.
Preparai un caffè per Zulema e tornai in camera da lei, per poi appoggiarmi vicino a lei ed accarezzarle il braccio.

-Sono le 10

Si mise a pancia in giù e sbuffó, ridacchiai.

-Ti ho fatto il caffè
-quanto zucchero?
-due

Alzó leggermente il viso e mi guardó, aveva i capelli sul viso ed era molto buffa, cercai di non ridere.
Prese il caffè e lo sorseggió.
La guardai, e sentí la mano di zulema appoggiarsi sulla mia, per poi prenderla e far incrociare le dita, sorrisi a quel gesto.
Mi fece sdraiare al suo fianco, ma finí quasi completamente su di lei, tranne per le gambe.
Mise il braccio libero attorno a me, stringendomi a lei in un abbraccio, sorrisi spontaneamente e le diedi un bacio sulle labbra.
Mi accarezzó lentamente la schiena e mi rilassai molto.
La guardai negli occhi e la vidi sorridere.

-Ti sei fatta una canna Zule?
-Nah
-Sicura sicura?
-Sicura, me lo ricorderei

Le diedi dei bacini su tutta la guancia, ero cosi felice.

-Mamma, io esco

Quel momento fu interrotto dall'entrata di Fatima in camera, entrambe la guardammo.

-Con chi?
-Con delle mie amiche
-a che ora torni?
-prima di mezzogiorno
-scrivimi se hai bisogno
-Si mamma, tranquilla, non sono piú una bambina

Zulema in questo periodo stava lavorando per essere al meglio una mamma, si stava impegnando e lo notavo, ovviamente con sua figlia non poteva essere scontrosa, e voleva far di tutto per farle passare ciò che aveva passato lei quando era adolescente.
A volte mi immaginavo Zulema a 16 anni, col suo carattere, che riusciva a farsi ascoltare da tutti, tranne che dai suoi genitori, e un po' provato tristezza nel pensare a tutto quello che aveva passato.

La mano di Zulema salì verso il mio collo, e una volta raggiunto le sue dita me lo accarezzarono, mi rilassai ancora di più.
Nel mentre continuavo a riempire metà del suo viso di piccoli baci.
Sapevo di dovermi godere al massimo quel momento di affetto e coccole, perché una volta tornata in sé non mi avrebbe più permesso tutto questo affetto.
Rimasi in quella posizione tra le sue braccia fino alle 11, quando poi Zulema andò a farsi una doccia.
Risistemai la camera e scesi in salotto, passai vicino alla teca e vidi quell'animaletto che scorazzava tranquillo, lo oltrepassai e andai in cucina.
Il mio telefono era appoggiato sul bancone, e vidi lo schermo illuminarsi, mi avvicinai e guardai.

|Mariana|
<Mi manchi Ceci...possiamo vederci? Ti prego ho bisogno di te>

Mariana è mia sorella, la più piccola, ha 10 anni in meno di me, la stessa età di Fatima.
Ero molto legata a lei, più di tutti, le insegnavo molte cose, l'accudivo e la crescevo come se fosse quasi una figlia, piú che una sorella.
Quel giorno, quando mia mamma mi chiese indietro le chiavi, vidi lo sguardo di Mariana pieno di tristezza e di rabbia nei confronti di mia madre.

|Cecilia|
<Ti aspetto da me oggi pomeriggio, non portare nessun'altro però>

Chiusi il telefono ed entró in cucina zulema, indossava una maglietta lunga e una tuta nera, si avvicinó a me, che ero appoggiata al bancone, e mi baciò la guancia, appoggiando le mani sul bancone dietro di me, quindi era molto vicina al mio viso.

-Oggi sei dolce Zulema

Ridacchio mettendo le mie braccia attorno al suo collo, lei si limitò a roteare gli occhi, e allora capì che fosse tornata in sé.

-Oggi viene mia sorella nel pomeriggio...
-Che palle, che vuole??
-Vuole vedermi, ha la stessa età di Fatima, diciamo che un po' l'ho cresciuta io, non darà problemi.
-Mi fido
-Magari diventa anche amica di Fatima
-Pffff

Appoggiò le labbra sulle mie in un bacio lento.

El veneno del escorpión |Zulema Zahir|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora