Capitolo quattro.

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 "Mike si può sapere cosa vuoi da me?"
Sbuffò Alice uscendo dall'aula di chimica seguita dal ragazzo.
"Voglio uscire con te."
"Beh io no."
"Perché?"
"Dovrei essere io a farti questa domanda. Per quindici anni non mi hai mai considerato e quando lo facevi mi insultavi e ora ci provi con me?"
 Alice pose quella domanda che da tre giorni le girava in testa.
Il ragazzo aprì la bocca per dire qualcosa ma poi la richiuse. Alice gli voltò le spalle e si diresse al suo armadietto.
"Che ti costa uscire con me? Potrei farti cambiare idea." Disse maliziosamente il ragazzo.
"Anderson, perché non lasci perdere?"
Entrambi i ragazzi si voltarono stupidi verso Jamie.
"Perché? Vi state frequentando?"
"No.." 
Dissero insieme Jamie e Alice.
"Siamo solo amici.." Aggiunse Jamie. Alice guardò stupita il ragazzo. Due giorni fa l'aveva snobbata, il giorno prima l'aveva chiamata figlia di papà e ora la definiva sua amica?
Mike sbuffando si allontanò.
"Perché hai detto che siamo amici?" Alice rivolese la sua attenzione al ragazzo.
"Perché ieri sono stato bene con te e sono sicuro che potremmo essere ottimi amici."
 
 
"Che ci facevi con Jamie?" Il tono di Abbie era malizioso.
Alice si voltò verso l'amica non sapendo cosa rispondere.
"Niente.. Mi ha soltanto aiutato a mandare via Mike.." Spiegò incamminandosi con la ragazza verso l'aula di letteratura.
"Non avevi detto che non ci avevo mai parlato?"
Chiese confusa la bionda.
"Abbiamo il corso di matematica insieme e gli do ripetizioni.." Annunciò.
"Qui scatta la scintilla." Disse maliziosa Abbie prendendo posto al solito banco.
"Non sono il suo tipo.. Si stancherà presto di me. Poi Jamie non ha mai avuto una vera ragazza e di certo non sarò io la prima."
Non si dissero più niente perché il professore entrò in classe iniziando a spiegare.
"Ci vediamo a pranzo." Abbie salutò l'amica fiondandosi fuori la classe dove c'era Robert che l'aspettava.
"Meson." La richiamò Jamie che era anche lui lo fuori.
"Che hai ora?" 
"Motoria.."
"Pure io.. Andiamo insieme?"
 Sorrise dolcemente lui. La ragazza annuì mordicchiando si il labbro.
"Questo pomeriggio ci possiamo vedere? Per matematica intendo."
"Non so.. Deve venire una mia amica.."

Sussurrò ricordandosi che quella mattina Abbie le aveva chiesto se dopo scuola poteva andare a casa sua per recuperare i vecchi argomenti.
"Per favore Alice, ho solo un mese per recuperare il programma di un intero anno." La supplicò quasi.
"Forse potresti venire quando finisco con lei.. Ti faccio sapere." Disse imbarazzata.
"Grazie.."
Disse euforico il ragazzo prima di schioccarle un bacio sulla guancia.
Poi infilò una mano nella tasca posteriore del jeans e sfilò il telefono. Lo sbloccò e poi lo porse alla ragazza.
"Sengami il tuo numero." Sorrise.
Alice lo prese titubante segando le dieci cifre prima di ridare il telefono al biondo.
Jamie scattò una foto alla ragazza per metterla poi come icona del contatto e salvarlo.
"Ci vediamo dopo." Disse prima di entrare nello spogliatoio maschile.
 
"Eccomi Alice.." Abbie spuntò alle spalle dell'amica e poi insieme si incamminarono verso casa di quest'ultima. 
"È un problema se per le cinque e mezzo vado via? Alle sei devo vedermi con Robert." Sorride allegra la bionda. 
"No.. Nessun problema." 
In dieci minuti le ragazze arrivarono a destinazione tra una chiacchiera e l'altra. 
"Vado un secondo in bagno." Annunciò la bionda. 
Alice approfittò di quel momento per inviare un messaggio a Jamie e avvisarlo che per le sei poteva venire a fare matematica da lei. 
Poi buttò il telefono sul letto aspettando Abbie mentre sfogliava il libro di letteratura. 
"C'è molto altro che devo recuperare?" Domandò Abbie rientrando dal bagno. 
"No.. Dobbiamo solo concludere l'autore che abbiamo iniziato la volta scorsa. Non sei rimasta molto indietro." Le sorrise Alice prima di iniziare a spiegare l'argomento. 
In un'oretta finirono tutti e rimasero mezz'ora a parlare. 
"Sei mai stata a qualche concerto?" Domandò Abbie. Alice si incupì abbassando lo sguardo. 
"No.. Mai." Ammise tristemente. 
"Te?"
"Un concerto di Katy Perry l'anno scorso. Anche se mi piacerebbe incontrarla dal vivo." 
Ammise ad occhi sognanti la bionda. 
"Te hai mai incontrato i One Direction?"
Chiese poi. 
Alice scosse ancora la testa. 
"No.. Sono di Londra eppure non ho mai avuto la fortuna di incontrarli o andare a un loro concerto.." Le sarebbe veramente piaciuto assistere almeno una volta ad uno dei tanti concerti che avevamo fatto a Londra.  Li aveva seguiti sin da quando si erano presentai alle audizioni di xfactor. Ma non aveva mai avuto la possibilità di incontrarli. Da quando suo padre era morto, lo stipendio della madre, che era una semplice infermiera, non era così grande da potersi permettere una cosa così, tanto che la madre faceva, due volte a settimana, il doppio turno solo per riuscire a mantenere la casa e la figlia. 
"Ora devo andare Ali..-affermò Abbie guardando l'orario si telefono.- ci vediamo domani a scuola." Aggiunse lasciando un bacio sulla guancia dell'amica prima di uscire di casa. 
 
 
Alice osservò l'orario sul telefono. Aveva detto a Jamie che poteva andare da lei alle sei e ora si erano fatte le sei e un quarto e del ragazzo non c'era nemmeno l'ombra.
Si alzò dal divano per andare un attimo in bagno quando il campanello suonò.
Cambiò direzione andando ad aprire verso la porta.
Dietro la porta in legno si trovò Jamie. Aveva i capelli più scompigliati del solito. La maglietta al rovescio, una chiazza viola sul collo e un segno di rossetto rosso sulla guancia destra.
"Ciao.. Scusa il ritardo." Sorrise il biondino.
Alice non sapeva cosa dire. Era chiaro il motivo per cui avesse ritardato ma era completamente in imbarazzo per dire qualsiasi cosa.
"Posso andare un secondo in bagno?"
Domandò il ragazzo dopo essere entrato.
Alice annuì ricordandogli dove fosse il bagno e poi andando lei in quello della madre.
Quando tornò in cucina era sola. Poco dopo arrivò anche il biondo. Si era sistemato i capelli, aveva messo la magia nel verso giusto e si era pulito dal rossetto che qualche ragazza gli aveva lasciato sulla guancia.
"Ho portato il libro." Proferì Jamie prendendo il libro dallo zaino insieme al quaderno e l'astuccio.
I due ragazzi iniziarono a lavorare insieme. Alice gli spiegava diversi argomenti e Jamie poi svolgeva qualche esercizio senza nessun problema.
La porta all'ingresso si aprì e poco dopo la figura della madre di Alice comparve in cucina.
"Ciao mamma." La salutò la ragazza. Jamie alzò lo sguardo dal quaderno dove stava svolgendo l'esercizio poi rivolse l'attenzione alla donna appena entrata in cucina.
"Salve signora Mason." Disse gentilmente.
"Ciao ragazzi." Disse con un sorriso la donna. Non si sarebbe mai aspettata di trovare un ragazzo insieme a sua figlia. Alice era molto chiusa ed era rimasta stupita quando le aveva detto che aveva fatto amicizia, ma non pensava si trattasse di un ragazzo. La signora Mason osservò il ragazzo, doveva ammettere che fosse molto bello. Poi con un sorriso uscì dalla cucina lasciando nuovamente soli i due ragazzi.
 
"Credo sia meglio che vada." Annunciò il ragazzo osservando l'orario sul telefono. Erano passate due ore da quando era arrivato. Alice annuì chiudendo il libro. Si alzò e lo accompagnò alla porta.
"Buonasera signora Meson." Disse il ragazzo salutando la signora seduta sul divano.
"Ci vediamo domani, grazie per l'aiuto." Si rivolse poi ad Alice prima di uscire di casa.
La ragazza si morse il labbro inferiore chiudendo la porta.
"Chi era quel bel ragazzo?" Chiese con un sorriso la madre quando Alice si sedette accanto a lei.
"Un compagno."
Rispose vagamente la mora cambiando canale al televisore.
"Carino.. Non sapevo avessi un amico così carino."
"Non siamo amici. Gli do ripetizioni di matematica e basta, quando avrà recuperato tutto sparirà."
 Disse sicura delle sue parole.
Alice era sicura che una volta finito il mese, una volta che avesse recuperato e fosse riuscito a rientrare in squadra, Jamie non avrebbe più avuto bisogno di lei e sarebbe sparito. In fondo lui era il ragazzo più popolare della scuola, perché si sarebbe dovuto interessare della secchiona sfigata?
"Perché ne sei così sicura tesoro?"
"È così mamma, lui è irraggiungibile per me. Come con i ragazzi"

Nel tono di Alice c'era tristezza. Non si sentiva abbastanza per qualcuno. Nel suo tono c'era rassegnazione. Ormai si era rassegnata, non avrebbe mai incontrato i suoi idoli e sarebbe rimasta da sola a vita. Jamie una volta passato quel mese sarebbe sparito ed Abbie prima o poi avrebbe capito con chi aveva a che fare e l'avrebbe abbandonata anche lei.
Alice si alzò dal divano e andò in camera sua.
Si stese sul letto, prese l'iPod, infilò le cuffie e si lasciò trasportare dalle dolci voce degli unici ragazzi che la capivano, anche se non l'avevano mai conosciuta.

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