Three

224 15 15
                                    

Sentiva il caldo che gli si appiccicava addosso, come una seconda pelle, facendolo impazzire.
L'unica era rimanere sdraiato sul telo e farselo scivolare addosso, nella speranza che passasse.

Gli giungevano alle orecchie gli ultimi accordi della sua canzone preferita, abbastanza ovattati per via delle cuffiette poco funzionanti.
Aspettò che suonasse l'ultimo accordo prima di riporle nello zaino assieme al telefono.
Si alzò a sedere, il viso rivolto verso il lago.
Lui stava ancora facendo il bagno.
"Vieni ad asciugarti, sei lì da troppo"
"Chi sei, mia madre?"
Gli urlò in risposta.
Andrea sbuffò.
"Idiota"

Era ancora leggermente stordito dal sonnellino pomeridiano dal quale si era appena risvegliato, con la musica che ancora gli solleticava le orecchie.
A svegliarlo ci aveva pensato quella melodia inconfondibile, che a distanza di quasi un anno sembrava identica alla prima volta che la aveva ascoltata.
Le parole gli risuonavano ancora in testa.
"...come se n'è andato chiunque, per come sei potresti andare ovunque..."
Si ritrovò a canticchiare a bassa voce.
"Che ascoltavi?"

Non si era neanche accorto che il moro era uscito dall'acqua e si era seduto sul telo accanto al suo.
Non poté fare a meno di ammirare le goccioline sparse su tutto il corpo, compreso il viso, e il ciuffo inzuppato teneramente in disordine.
Quasi sollevò una mano per sistemarglielo.
"Nulla di che"
Giovanni gli sorrise.
"Vieni a farti un bagno? L'acqua è calda"
"Magari dopo"
Annuì avvicinandosi a lui.
"E dai, sei bagnato"
Cercò di sottrarsi alla sua presa, fallendo miseramente.
Sussultò quando la pelle bagnata del maggiore entrò a contatto con la sua pelle calda, bagnandola.
Giovanni si spostò sul telo del piccolo, fece aderire la schiena al suo petto e poggiò la testa bagnata sulla sua spalla.
Ad Andrea venne un brivido, ma non seppe dire se era per il freddo.
Lui gli sorrise angelico.
"Così quando entri in acqua ti abitui prima"
"Affogati"
Rise, accoccolandosi sul suo petto.
Andrea gli circondò istintivamente la vita con un braccio.

"Quanto ho dormito?"
"Poco più di mezz'ora. A un certo punto eri rosso come un peperone, ti ho passato io la crema, spero non ti dispiaccia"
Fu grato del fatto che Giovanni non potesse vederlo arrossire.
Se solo pensava alle sue dita sottili che gli massaggiavano, il volto, le braccia, il petto...
Represse un altro brivido.
"Ora però mi passeresti la crema sulla schiena? Non voglio bruciarmi"
Il castano fu colto alla sprovvista dalla domanda.
"Ahm.. certo"
Giovanni si spostò per prendere la crema dal suo zaino, ma prima gli sorrise.
Andrea riusciva quasi a sentire come sarebbero state quelle labbra rosse premute contro le sue, ma grazie al cielo riuscì a non arrossire.

Giovanni gli versò della crema sulla mano per poi voltarsi.
Il piccolo iniziò a massaggiargli la schiena con le mani ricoperte di crema; riusciva ad avvertire i muscoli del moro che si distendevano, le spalle che si rilassavano, mentre si lasciava andare a un mugolio di piacere.
"Si, ma non venire perché ti sto passando la crema"
"Ma sei così bravo..."
Lo faceva apposta, era ovvio.
Non poteva provocarlo così per puro caso.

Il fatto era che aveva immaginato le sue parole in un contesto completamente diverso, in una situazione in cui calzavano comunque a pennello, ed era un miracolo se non gli era venuto l'alzabandiera.
"Finito"
Si voltò nuovamente verso di lui.
"È meglio che te la passi anche io sulla schiena, prima non volevo disturbarti"

Capì perché Giovanni aveva trovato tanto appagante il suo massaggio.
Le sue mani scivolavano leggere sulla pelle liscia, accarezzandolo, partendo dalle spalle e arrivando fin quasi alla base del costume.
Ci mise molto più di quanto ci aveva messo lui, e quando ebbe finito lo avvolse in un abbraccio.
"Che c'è?"
"Nulla in particolare, ma adesso profumi di crema solare. Mi piace"
Sentì le sue labbra che gli sfioravano la guancia.

Perché non poteva solo lasciarsi andare?
Le attenzioni del moro gli piacevano...
Gli accarezzò un ginocchio, per poi risalire fino a toccare anche un po' della coscia.
"Andiamo a fare il bagno, Giovi?"
"Come potrei dirti di no se me lo chiedi così?"
Andrea ridacchiò.

Mentre il piccolo temporeggiava sulla riva del lago, indeciso se entrare in acqua lentamente o tuffarsi subito, il grande era già arrivato dove l'acqua gli arrivava al petto.
"E andiamo, mezzasega!"
"Brutto idiota"
Entrò in acqua con passo deciso.
Ci mise ben poco a raggiungerlo.

Giovanni gli sorrise angelico per la seconda volta in quel pomeriggio, poi lo afferrò per i capelli e gli spinse la testa sotto l'acqua.
Lasciò che si dimenasse per qualche secondo prima di lasciarlo andare, scoppiando a ridere.
Andrea gli mollò un pugno sul braccio mentre riprendeva fiato.
"Bastardo"
Il grande indietreggiò di qualche passo.
"Adesso tu mi anneghi sul serio, quello sguardo lo conosco"
Lui ghignò, riaccorciando la distanza tra loro e afferrandolo saldamente per la vita.
Lo sollevò, quasi prendendolo in braccio, poi lo lanciò nell'acqua.
Quando Giovanni riemerse aveva il respiro corto e le guance rosse.
"Figlio... di troia"
Andrea sapeva che quella reazione era dovuta al fatto che era stato scaraventato in acqua senza preavviso, ma preferì immaginare che il colorito porpora e il fiato mancante fossero dovuti alle sue mani attorno ai suoi fianchi.

"Ci sarai al mio compleanno, vero?"
Erano tornati sui teli.
O meglio, sul telo, dato che Giovanni aveva la testa poggiata sulla spalla di Andrea e un braccio sul suo petto.
Il telo blu del maggiore giaceva abbandonato accanto a loro.
Andrea gli accarezzò i capelli.
"Il 26 agosto, giusto?"
"Si. Ci sarai?"
"Che domanda stupida. Dove festeggi?"
Giovanni prese a tracciare linee invisibili coi polpastrelli sul petto del castano.
"Per me non è una cosa scontata. Il fatto che tu venga, intendo. Grazie"
Lui non rispose, ma poggiò entrambe le mani sulla sua schiena.
"Pensavo a una festa in spiaggia. Sai, al mare. Volevo invitare Leo più qualche altro mio amico, poca gente. Oltre a te, dico"
"Piuttosto lontano"
"Si, ma ne avevo proprio voglia. Spero che per gli invitati non sia un problema"
Era chiara la domanda muta che gli stava ponendo.
"Non credo che lo sarà"
Rispose semplicemente.
Dopo la breve conversazione, Giovanni si assopì.
Andrea sentì le spalle rilassarsi e il battito farsi più regolare, mentre si abbandonava del tutto alla sua stretta.

Quasi fosse un riflesso involontario, la sua mano salì a giocare con i suoi capelli ancora umidi.

~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
Heyyyyyyybdbshhwjsj

Oggi capitolo un po'più lunghetto, ce ne sarà qualcuno così :)

Come sta andando?
Io ho iniziato le superiori, ho voti alti ma stanno iniziando i primi mental breakdown :''')

Cioè ho capito che o te ne freghi dei voti e hai una vita sociale o studi per avere buoni voti e non hai vita sociale :D

Ma va bene così, la scuola mi piace dai.
Mi pesa moltissimo soprattutto uscire poco, ma oggi finalmente esco con le mie Friends e quindi sono happy.

So che non ve be frega un cazzo ma tipo shhhh, nevermind

Spero che il capitolo vi sia piaciuto :)

Asganaway! (Us gone away)

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 14, 2020 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Blue Side || CamperkillerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora