Sigle:
(T/n) = tuo nome·—·—·—·
(T/n) Pov
Finalmente il professore concluse la lezione, nonostante la campanella fosse suonata già da ben cinque minuti.
Riordinai i libri e le penne dentro lo zaino, mettendomelo poi in spalla e dirigendomi verso il banco di Tamaki.
Un debole raggio di sole colpì il suo viso, illuminando i suoi perfetti e timidi lineamenti... Era così bello...
Beh, sì: ero follemente innamorata di Tamaki da anni ormai, ma lui mi vedeva solo come la sua migliore amica. Che cliché.Stava distrattamente ascoltando Mirio parlare, ritirando nel mentre anche il suo materiale scolastico.
«Ehilà ragazzi!» mi approcciai, salutando Mirio con un enorme sorriso.
«Ciao (T/n)!!» ricambiò il biondo, stringendomi in un caloroso abbraccio.
Con la coda dell'occhio, vidi Tamaki voltare la testa dall'altra parte, ma non ci feci troppo caso.
«Ehi (T/n)...» mormorò il corvino una volta che Mirio mi lasciò libera dalla sua stretta.
Gli sorrisi a trentadue denti. Il fatto che anche un suo semplice saluto mi causasse tutte quelle farfalle nello stomaco poteva sembrare eccessivo, ma io non riuscivo proprio a farci un bel niente.«Vi va se torniamo a casa insieme?» proposi, tornando a guardare Mirio.
Non sapevo bene perché, ma non riuscivo a focalizzare per troppo tempo la mia attenzione su Tamaki... Probabilmente perché avevo paura che intuisse i miei sentimenti.
Anche se sembrava che tutta la mia attenzione fosse incentrata sul biondo, stavo segretamente continuando a guardare Tamaki con la coda dell'occhio.
«Grazie (T/n), ma oggi non posso» rifiutò Mirio con cortesia. «Ho gli allenamenti»
Feci un espressione delusa. «Capisco... Beh, v-vorrà dire che torneremo a casa da soli io e te, Tamaki!»
Vidi un rossore acceso espandersi sulle guance del corvino, che annuì con poca convinzione.Una volta fuori dalla classe, salutai Mirio e mi affiancai al mio migliore amico. Uscimmo dal cancello della scuola e imboccammo la strada per tornare a casa. Lungo il tragitto, parlammo del più e del meno; per meglio dire, io parlai del più e del meno, perché Tamaki si limitava ad assentire ogni tanto con un piccolo mugugno affermativo... Ero ormai abituata al suo timido modo di fare, perciò non me la presi affatto.
Arrivammo davanti al grande palazzo di sei piani in cui entrambi abitavamo in pochissimo tempo, essendo molto vicino alla scuola. Esatto: io e Tamaki abitavamo anche nello stesso palazzo, i nostri appartamenti erano proprio l'uno di fronte all'altro. Era proprio perché eravamo vicini di casa che, circa dieci anni prima, eravamo diventati amici. Crescendo, il nostro rapporto si era rafforzato sempre di più, così come erano cresciuti i miei sentimenti per lui.Tirai fuori dallo zaino le chiavi del portone d'ingresso, tenendolo aperto in modo che anche Tamaki riuscisse ad entrare.
«Scale o ascensore?» mi chiese.
«Ascensore... Sono troppo pigra per farmi cinque piani di scale a piedi con questa zavorra sulle spalle» risposi, sistemandomi lo zaino sulla schiena dolorante.
Il ragazzo si limitò ad annuire, premendo il pulsante accanto alle porte dell'ascensore e aspettando che esso arrivasse al nostro piano.
Dopo qualche minuto, le porte metalliche dell'ascensore si aprirono. Tamaki mi fece entrare per prima, per poi raggiungermi e schiacciare il bottone con il numero del piano dei nostri appartamenti. Le porte si richiusero e l'ascensore partì con un fastidioso stridio.Dopo non appena venti secondi di silenzio, interotti soltanto dal cigolio delle corde metalliche che reggevano l'ascensore, ci fu un improvvisa botta, la quale mi fece quasi perdere l'equilibrio. Le luci all'interno dell'abitacolo si spensero, lasciandoci nel buio più totale; per fortuna, pochi istanti dopo, si accese la lampada di sicurezza.
Ci volle ben poco per comprendere la situazione: l'ascensore si era bloccato.
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𝐃𝐢𝐫𝐭𝐲 𝐋𝐢𝐭𝐭𝐥𝐞 𝐒𝐞𝐜𝐫𝐞𝐭𝐬 || one-shots 🍋
Fanfiction[ 𝗆𝖺𝗅𝖾 𝖼𝗁𝖺𝗋𝖺𝖼𝗍𝖾𝗋 𝗑 𝗋𝖾𝖺𝖽𝖾𝗋 ] · • · [ 𝗌𝗁𝗂𝗉 ] · • · [ 𝗅𝖾𝗆𝗈𝗇 / 𝗌𝗆𝗎𝗍 ] don't like it? --- don't read it. ______________________________________________ ecco una raccolta di one-shots x reader lemon con i personaggi di M...