"Quindi sei te l'ultimo angelo al cospetto di Dio" disse un ragazzo, appoggiato su un pilastro in marmo nero.
Yeosang aveva il compito di controllare la porta principale, quella che divideva Paradiso ed Inferno. Ed era da giorni ormai che quello strano ragazzo si manifestava alle porte dell'Inferno, si appoggiava a quel pilastro e lo squadrava dalla testa ai piedi.
"Di cosa stai parlando?" in realtà Yeosang sapeva perfettamente di che cosa stesse parlando. Con il tempo i mortali non andavano più in Paradiso o in Purgatorio. Condannavano la loro vita all'Inferno, compiendo peccati imperdonabili.
Yeosang era l'ultimo umano che era andato in Paradiso. Dopo di lui nessun altro era salito lassù. Tutte le persone un tempo mortali avevano a mano a mano ceduto, diventando angeli caduti.
Lui era l'ultimo umano.
In realtà si definiva così per il fatto che fosse effettivamente l'ultimo umano finito in Paradiso.
L'unico dilemma era: cosa diavolo voleva quel demone?
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"Devi sporcare la sua anima in un modo indelebile. Una volta fatto avremo vinto su Dio."
"Sì signore" disse il ragazzo con un inchino.
Quello fu ciò che gli disse Satana in persona. Doveva sporcare ogni singolo centimetro dell'anima di Yeosang.
Quel giorno si diresse nel luogo più alto dell'Inferno, alla porta che lo conduceva al Paradiso.
Lì c'era un ragazzo, che stava in piedi accanto ad una porta di nuvole.Lo guardò un attimo. Era perfetto. Se avrebbe pensato alla perfezione avrebbe sicuramente pensato a lui. Il suo corpo, la sua postura, la sua espressione, i suoi occhi...
Tutto di lui urlava sicurezza. Una strana ed accecante luce brillava sopra la sua testa, cosa che risaltava la sua pelle chiara.
Semplicemente, lo guardò.
Nessuno dei due reagì, i loro sguardi non si sfiorarono nemmeno per un secondo.
Si sedette a terra, facendo dondolare le gambe nel vuoto. La visione sembrava non cambiare. Guardò in alto, dove due cieli si incontravano. In quello davanti a lui poteva vedere degli angeli secolari intonare delle canzoni accompagnati da flauti e lire.
Quello sopra la sua testa, invece, era di un nero sprezzante, che faceva rivoltare lo stomaco persino a lui.
Si portò una mano alla testa, per sfiorare le sue due piccole corna rosse. Erano sulla sua testa da quando ne aveva ricordo.
Quando era morto, a circa cinque anni, era finito all'Inferno. Era molto piccolo, eppure aveva compiuto un omicidio di massa, uccidendo tutti i membri della sua famiglia e poi se stesso. Il motivo era sconosciuto.
I poliziotti avevano creduto sul fatto che un killer fosse entrato in casa loro e gli avesse uccisi, ma dopo aver verificato le impronte si dovettero ricredere.I loro cadaveri vennero gettati in una fossa comune, ma quello nessuno poteva saperlo. I suoi genitori andarono nel girone della lussuria, il bambino attirò l'attenzione di Satana, che lo fece diventare la migliore spia dell'Inferno.
Ed ora era lì, a guardare un ragazzo che stava in piedi in tutta la sua impetuosità davanti alla porta del Paradiso.
Che situazione di merda...
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ᴀɴɢᴇʟ ᴡɪᴛʜ ᴀ sʜᴏᴛɢᴜᴛ ㅡ sᴇᴏɴɢsᴀɴɢ
Fiksi Penggemar≼чєσѕαng è un αngєlσ. íl píù вєllσ є purσ chє cí ѕíα. ѕєσnghwα è un dєmσnє. íl píù ѕpíєtαtσ є crudєlє chє cí ѕíα. un píccσlσ cσnfínє lí dívídє, quєllσ trα íl вєnє єd íl mαlє. un ѕσlσ pαѕѕσ fαlѕσ є quєl cσnfínє può ѕcσmpαrírє. un ѕσlσ pαѕѕσ fαlѕσ є...