PROLOGO

1.2K 71 27
                                    


JACE

La gente continua a darmi pacche sulla spalla, sussurrando quando gli dispiaccia.
So che la bara posta davanti a me è piena, so che lì dentro c’è lei, stesa in modo impeccabile e con il viso pallido e sereno, che la morte regala ai defunti.
È lì, ma non voglio vederla.
Se non guardo questo dannato scenario, non soffrirò ancora.
Le immagini diventano confuse, vedo i familiari visi di mia madre, di Rose, di Will e di Jade.
Mi fissano, addolorati.
E poi eccola lì, le labbra tinte di un colore naturale, le guance rosa e gli occhi chiusi.
È bella, lo è sempre stata, ma adesso non riesco a guardarla.
Qualcuno tira giù il coperchio della sua bara, separandola da me, per sempre…

La sveglia suona, non molto distante dal mio viso.
È un altro giorno, un altro giorno senza Rikki…
Per prima cosa controllo il cellulare, nella speranza di non aver perso chiamate da parte dell’ospedale.
Le notifiche sono comunque numerose: Jade, Luke, il mio assistente, il detective…
Un sospiro sfugge dalle mie labbra, non so per quale assurdo motivo mi aspettassi un messaggio da parte sua.
Lei non c’è, da settimane ormai.
Sta lì su quel dannato letto d’ospedale, mentre le indagini proseguono e la vita della gente va avanti.
Passo le dita sulle palpebre, cercando di svegliarmi e di cominciare a prepararmi.
Se per il resto del mondo, il tempo scorre sereno, pieno di avvenimenti e opportunità, il mio di mondo si è totalmente fermato a quella notte.
Fisso il mio riflesso allo specchio rotto del bagno: le occhiaie sono più che evidenti, la mia barba incolta… Sono un disastro.
Non so come facesse la mia bambolina a sopportare tutti quei dannati incubi, io non riesco più a reggerli.
L’acqua bagna il mio viso, e i miei occhi si chiudono, riflettendo l’immagine che da giorni e giorni, non lascia i miei pensieri.
No.
Non vedrò Rikki stesa in una bara, non accadrà.
Tornerà da me, lo so.
Spalanco le ante dell’armadio, afferrando dei vestiti a caso.
Ogni qual volta scelgo dei capi da indossare, il suo odore inonda la stanza ed io sospiro, in attesa che svanisca.
Le sue scarpe sono in ordine, come le sue borse…
Mi manca ogni singolo istante di ogni insopportabile giornata, sono stanco di aspettare che si svegli, la voglio qui con me.
Il mio cellulare squilla e la foto di Luke fa capolino sullo schermo, mentre sospiro.
«Luke?» Domando, pronto a lasciare l’appartamento e raggiungere l’ospedale, come ogni mattina.
«Tutto bene?» Si preoccupa il mio migliore amico.
«Si, sto andando all’ospedale.» Rispondo, afferrando le chiavi e chiudendomi la porta alle spalle.
«Suppongo che Reed ti abbia contattato…» Dice, coprendo il frastuono del traffico.
«Non ho ancora letto il suo messaggio, ci sono novità?» Chiedo, accomodandomi in auto.
«Hanno il mandato per perquisire l’appartamento di Hayden.» Afferma.
«Bene, perché sono stanco di stare dietro a questa dannata burocrazia.» Sbotto, conducendo la Spider donatami da Rikki, fuori dal parcheggio.
«Tutto okay?» Mi rivolge la stessa domanda ogni santa mattina, sa che non sto bene, che senza di lei la mia esistenza non ha alcun senso.
«Starò bene quando lei sarà sveglia.»

Indovina Perché Ti AmoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora