JACE
Lo zaffiro blu luccica, illuminato dal sole.
La sua mano è sottile e pallida, inerme.
Un sospiro lascia le mie labbra, ed io mi riconcentro sui documenti che stavo esaminando.
Vorrei non dover lavorare, stare qui e fissarla, in attesa che si svegli. Ma la conosco, e una volta cosciente, potrebbe anche uccidermi se mandassi a monte tutto il duro lavoro svolto degli ultimi mesi.
Dei passi riecheggiano all’interno della stanza, accompagnando l’ingresso dei medici. Metto via qualsiasi cosa stessi facendo, pronto a sentire gli aggiornamenti giornalieri sulla salute di mia moglie.
«Signor Walker.» Mi saluta il medico, stringendo la mia mano.
Abbasso il capo, sperando in buone notizie.
La sua espressione è seria, professionale.
«Le condizioni della Signora Walker continuano ad essere stabili, la buona notizia è che la frattura alla gamba sta cominciano a guarire e non sembrano esserci ripercussioni negative riguardo l’intervento, le ferite si stanno rimarginando.» Spiega lentamente, controllando gli schermi che ornano la stanza, collegati a lei.
«Riguardo al coma…» Comincio, porgendo la mia solita domanda.
«Capisco che non veda l’ora di riabbracciare sua moglie, ma la mia risposta non cambierà. Non sappiamo quanto possa durare il coma.» M’interrompe, rispondendo alla domanda che non avevo ancora finito di porre.
Non ho modo di ribattere, per due semplici motivi: per prima cosa, ha ragione, nessun medico è in grado di stabilire la durata di questa tortura; secondo, l’uomo con il camice bianco ha lasciato la stanza.
Sospiro, passando le dita tra i capelli.
I miei occhi si posano ancora su di lei, e le mie dita stringono il letto dell’ospedale.
Perché?
Perché non ha fatto parola di ciò che le stava infliggendo quel bastardo?
Se Jade non avesse deciso di parlare con me e con la polizia, non avremmo avuto il movente per sbatterlo in cella a vita, quando si sveglierà anche lui.
Le telecamere della pista hanno ripreso tutto, è stato un tentato omicidio, Rikki è viva solo perché stava per scendere dall’auto, quando quel figlio di puttana si è scagliato verso l’Audi a tutta velocità.
Le nocche diventano bianche, mentre la guardo un’altra volta.
Quante cose continui a nascondermi, Rikki?
«Jace?» Chiama la familiare voce del signor Reed.
«Detective» Lo saluto io, attendendo che si avvicini.
«Ha ricevuto il mio messaggio?» Domanda, sistemandosi la giacca scura.
«Si, quando perquisirete il suo appartamento?»
«I miei uomini sono a lavoro, ma questo- Si interrompe, tirando fuori il cellulare. - è ciò che è emerso non appena siamo entrati.» Conclude, porgendomi lo smartphone e mostrandomi delle foto.
È una tabella, con parecchie foto di Rikki e con degli appunti. Ci sono luoghi e orari, incredibile.
«La seguiva, o lo faceva fare a qualcun altro. Suppongo che premeditasse di farle del male, già da tempo…»
«Poi è entrata in gioco la gravidanza.» Completo la frase, restituendo il cellulare al legittimo proprietario.
«Non possiamo accertarlo, ma è probabile. Poteva ucciderla, ma ha puntato al ventre. Credo non abbia avuto abbastanza coraggio, ecco perché ha deciso di puntare lì.
La sua amica, Jade, afferma con certezza che Cole Hayden abbia abusato di sua moglie la stessa notte del suo primo incidente, la mia ipotesi è che volesse replicare l’accaduto. Nonostante la prima volta, non esistesse nessuna gravidanza.» Dice, lanciando un’occhiata a Rikki.
«Basterà per sbatterlo in galera a vita?» Domando, lasciando che l’uomo di mezza età, sposti l’attenzione su di me.
«Stalker, tentato omicidio e possibile stupro… Dubito che il giudice possa assegnare una cauzione, ammesso che Hayden sopravviva.» Alza le sopracciglia.
«Non importa, basta che paghi per ciò che le ha inflitto.» Sbotto, disgustato.
«Le sue condizioni peggiorano, il coma di Cole potrebbe non finire mai.» Risponde Reed, cercando di attirare la mia attenzione.
I miei occhi però, sono fissi al letto.
Come può aver sopportato tutto questo?
Jade ha detto che voleva tenermi al sicuro, evitando che Cole scagliasse la sua furia contro di me.
«Ho del lavoro da fare, mi farò sentire non appena avrò nuove notizie.» Si congeda il detective, lasciandomi da solo.
Andiamo Rikki, devi svegliarti!
Senza di te, mi sembra di vivere a vuoto.
Lascio che i miei occhi fissino il panorama, non riesco a guardarla in questo stato.
Farlo, è come pugnalarsi continuamente al cuore.
«Dovresti prenderti una pausa, Jace.» Dice Rose, facendo la sua entrata nella stanza d’ospedale.
È triste e visibilmente più magra, come me, non sembra trovare pace.
«No, sto bene.» Rispondo, lasciandomi stringere in un confortevole abbraccio.
«I medici? Dicono qualcosa di nuovo?» Lascia cappotto e borsa sulla sedia, per poi dare un bacio sulla tempia, a sua figlia.
«Sempre la stessa cosa: è stabile.» Le lancio un’occhiata.
«Il detective, invece? L’ho visto andare via…»
«Reed ha ottenuto il mandato di perquisizione.» La informo.
«È ottimo, ci sono novità?» Chiede, sperando in buone notizie.
«La seguiva, stava premeditando tutto, poi…»
«Poi ha saputo della gravidanza- Si ferma, concludendo al mio posto. - Ma in che modo? Non può averglielo detto lei.» Scuote la testa, guardando la figlia per l’ennesima volta.
«È da escludere, forse l’ha sentita parlare con Jade. Non ne ho idea, l’unica a sapere la verità, sembra non volersi svegliare.» Borbotto infastidito, allontanandomi dal letto.
«Non arrabbiarti. - Mi viene incontro Rose, lasciandomi lo sguardo preoccupato che tutti continuano a rivolgermi. - A volte penso che se non ci fossi stato tu, al suo fianco…»
«Conosci tua figlia Rose, se la sarebbe cavata comunque. È un muro piuttosto spesso da abbattere.» Mi lascio sfuggire un piccolo sorriso, guardando mia moglie e distogliendo immediatamente lo sguardo.
«No, Jace. Negli ultimi mesi gli hai donato supporto e amore, ho sempre notato il modo in cui la guardi. Eri solo un dodicenne alla sua prima cotta, eppure so per certo che quei sentimenti non sono mai cambiati.» Conclude, con gli occhi lucidi.
Mi lascio andare in un sorriso malinconico, ricordando la mia pubertà.
«Vado al bar, vuoi qualcosa?» Le domando, prendendo la mia giacca di pelle.
Scuote la testa, poi si accomoda sulla sedia.
Come ormai da abitudine, do un bacio a Rikki, per poi lasciare la stanza d’ospedale.
Rose ha ragione, i miei sentimenti per lei non sono mai cambiati e non vedo l’ora di dirlo a sua figlia, una volta sveglia.***
«Non sei riuscito a corrompere l’infermiera, stasera?» Chiede Luke, non appena mi accomodo sul sedile rosso del locale in cui ci troviamo di solito.
«È il turno di Victoria, quella donna apprezza la mia compagnia ma odia trasgredire le regole.» Alzo le spalle, lanciando un sospiro.
«Rikki?» Domanda Jade, seduta al fianco del suo ragazzo.
«È stabile.» Affermo, facendo cenno alla cameriera, che si affretta a raggiungere il nostro tavolo e a trascrivere la mia ordinazione.
«Avevo intenzione di passare in ospedale durante la pausa pranzo, ma sembra che Will voglia portarmi allo stremo. Non fa che farmi correre tutto il giorno!» Scuote la testa la ragazza del mio migliore amico, riferendosi al padre di mia moglie.
«Mi chiedo se non sia stato un errore, lasciare che prendesse il posto di Rikki…» Mi massaggio le tempie, cercando di lenire l’emicrania.
«Non credo tu debba preoccuparti, svolge il suo lavoro in maniera insopportabilmente impeccabile.» Alza le sopracciglia, Jade.
«E inoltre, non prende nessuna decisione senza consultarti.» Conclude Luke, afferrando la sua tazza di caffè caldo.
«Spero solo non voglia vendicarsi…» Dico, facendo spazio all’ennesimo caffè che ordino in questo locale.
«Ho sentito il detective.» Afferma il mio migliore amico, cambiando argomento.
«Abbiamo parecchie accuse, per Hayden. Ma continuo a pormi la stessa domanda… Ha fermato la corsa nel punto più lontano della pista, dalle telecamere si vede palesemente che le abbia puntato la pistola alla testa, prima di puntare al ventre. Come faceva a sapere della gravidanza?» Sbotto, cercando di trovare una risposta al mio interrogativo.
«Non credo abbia avuto le palle di ucciderla a sangue freddo, quindi a puntato al bambino. Ma non so come abbia fatto a sapere della gravidanza, forse è stato solo un caso...» Sputa acida, Jade.
«Reed, suppone che abbia voluto ricreare il suo primo incidente.» Dico, alzando le sopracciglia.
«Quel che è certo, è che non la passerà liscia. Soprattutto perché sono io l’avvocato di Rikki, dovrà pagare il doppio di ciò che si merita.» Ghigna Luke.
«Vorrei fosse qui.» Mi lascio sfuggire, cercando di trattenere le lacrime.
«Jace? Conosco Rikki, quella stronza si sveglierà e ti farà il culo come quando eravate ragazzini.» Ride, con malinconia, riuscendo a strapparmi un piccolo sorriso.
Guardo i miei amici afferrare le loro giacche, troppo leggere per l’improvviso temporale che si è scatenato qualche minuto prima, poi pago il conto, salutandoli.
Vorrei tornare a casa e trovarla sul divano, a guardare uno di quei vecchi film che tanto adora.
Mi blocco, davanti le spalle del mio migliore amico, esattamente davanti l’uscita.
Jade è inginocchiata davanti una scatola, e starnutisce non appena alza lo sguardo su di me.
«Non posso portarlo con me, sono allergica.» Dice, scostandosi dalla scatola e lasciandomi avvicinare.
Nell’angolino, un cucciolo dagli occhi teneri mi sta fissando, cerca di stringersi per riscaldarsi.
«Ci penso io.» Rassicuro Jade, salutando lei e il mio migliore amico per la seconda volta.
Non posso lasciarlo in quella scatola, si bagnerà e sembra essere davvero molto piccolo.
La mia mano sinistra stringe la piccola creatura con il pelo umido, mentre le dita destre alzano la zip della mia giacca, in modo da farla stare al caldo.
Raggiungo la Spider velocemente, cercando di non bagnarmi troppo.
Chiudo la portiera e riapro la giacca di pelle, estraendo quella che costato essere una femminuccia.
«Non provare a fare i bisogni sul mio sedile di pelle, bestiolina.» L’avverto, lasciandomi sfuggire la prima risata dopo mesi, alla vista del suo piccolo musino innocente.
Se Rikki fosse stata qui, mi avrebbe pregato di portarla a casa, ne sono certo.
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Indovina Perché Ti Amo
ChickLitSEQUEL DI INDOVINA PERCHÉ TI ODIO La vita per Jace sembra essersi sospesa, Rikki ha quasi perso la vita nell'incidente provocato da suo ex, Cole. L'attesa del suo risveglio sembra essere infinita, e intanto, Jade, Luke e Jace, cercano di provare all...