Little secrets

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-Sorellona, svegliati.- la bambina gridò così forte che fece cadere dal letto la sorella.

-Steph, che ore sono?-chiese tirandosi su.

-L'ora perfetta per ammirare l'alba.

-Questa volta te lo concedo. Prendiamo la coperta, farà freddissimo fuori.

-Dai, se non ti muovi ce la perdiamo.

-Eccomi!-disse, raggiungendola nelle scale.

Il posto preferito di Cher fin da piccola era stato quel pezzo di tetto. Dalla finestra della soffitta non si riusciva a vedere altro che le tegole rossicce, almeno i suoi genitori pensavano così.

Aveva 6 anni e giocava a nascondino con Gerard,era il suo turno di nascondersi, così andò nella soffitta. Era il posto in cui si nascondeva solitamente ed era sicura che Gerard l'avrebbe scoperta ancora una volta, quando per puro caso si girò verso la piccola finestrella.

Provò ad aprirla, ma non ci riuscì. Fu allora che notò un buco piccolino come quello di una serratura, non riuscì a capire però con quale chiave avrebbe dovuto aprirla.

Si guardò intorno e fu allora che notò la chiave vicino al suo quadro preferito, quello della piccola ballerina di danza classica che aveva disegnato la nonna. Prese la chiave, la infilò nella serratura e finalmente la finestra si aprì. Fuori dalla finestra l'avrebbe aspettata un piccolo pezzo di tetto, solo suo, dove si sarebbe potuta rifugiare senza che gli altri la disturbassero.

I suoi momenti preferiti erano quelli dei giorni piovosi. Amava la pioggia, non aveva paura dei lampi o dei tuoni e stando lì si sentiva una piccola goccia di pioggia caduta su quel pezzo di casa e raccolta da una famiglia amorevole. Non aveva mai rivelato l'esistenza di quel posto a nessuno, almeno fino a qualche anno prima.

Un giorno, tornata da scuola, trovò sua sorella in lacrime. La piccola bambina aveva bisogno di un posto dove potersi isolare da tutto, così Cher la portò su in soffitta.

-Che ci facciamo qui?- le chiese la bambina.

-Zitta e seguimi.

-Chery, là c'è un muro, non vedi?

-Ne sei proprio sicura, cara? Quindi non vuoi stare qui con me...

La bambina la seguì titubante e dubitò della sanità mentale della sorella. Rimase sbalordita alla vista del panorama che offriva quel posto. Da allora Cher dovette condividere il suo luogo segreto con la sorellina.

-Come mai sei tornata Cher?-chiese Steph riportandola alla realtà.

-Te l'ho già detto, mi mancavate. Avresti preferito che fossi rimasta al college?

-Ovvio che no, però mi sembra strano averti per casa.

-Non farci l'abitudine, lunedì me ne andrò.

-Mi manchi tanto! Vorrei poter venire ad Oxford con te.

-Anch'io vorrei portarti con me. A proposito, è successo qualcosa?

-In che senso?

-Ho trovato mamma e papà molto strani.

-Ah.

-Quindi?

-Papà rischia di essere licenziato.

-Come mai?

-Boh, a quanto ne sappia è per colpa della crisi... O licenziano lui o un suo collega.

-Perché non me l'hanno detto?

-Non volevano allarmarti e poi, non è ancora sicuro.

-Speriamo bene. E tu?

-Io cosa?

That should be meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora