Capitolo 20: Ricordi

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Hiyori POV

Hisoka fa scivolare la sua mano lungo il mio viso, continua ad accarezzarmi insistentemente il collo. Poco a poco inizia a percepire anche lui quanto io sia dannatamente nervosa in sua presenza.
"..ti senti bene?" Mi chiede all'improvviso, fermandosi.

"..." Non riceve alcuna risposta da me, ho lo sguardo fisso a terra ed inizio a tremare in modo compulsivo.
"Hiyori...? Rispondimi." Mi scuote portando le mani sulle mie spalle, la pressione che esercita con i polpastrelli sulla mia pelle lascia delle macchie rosse, il mio corpo sta sudando davvero troppo.

"Hi...Hisoka..." Prendo un lunghissimo respiro. Chiudo gli occhi e mi circondo di aura. Poco a poco riesco a calmarmi. Non soffrivo di epilessia da ormai qualche anno, credevo di essere migliorata.

...

-Anni fa, circa 12, mi ritrovai coinvolta in un grave incidente.
Una guerra molto violenta aveva ferito questo mondo di Hunter, il Nen era considerato un bene troppo grande per poter essere manipolato ed utilizzato da tutti. Questo conflitto porto alla Guerra dell'Aura.

Persi altre persone a me care, o meglio, loro persero me.

Finalmente avevo accettato la mia morte, ero riuscita a salvare qualcuno. L'odore di sangue sul mio corpo non era mai diventato un'abitudine, ma in quel momento sapere di essere ricoperta di quello del mio nemico mi rendeva felice, fiera, ma allo stesso tempo mi vergognai di essere diventata sadica a tal punto.

Hiyori, morta all'età di 20 anni, al termine di una grande guerra che aveva rubato le vite di poveri innocenti. Anno 1988, in data 1 Gennaio, ero morta. Nella memoria di qualunque mio conoscente, io morì.

Ma li avevo salvati.

La mia unica e sola ragione di vita.-

...

"Ti chiedo scusa." Annullo la mia aura, riapro gli occhi e guardo sorridente di fronte a me.
"Ora possiamo andare a bere qualcosa. Ti chiedo scusa se ti ho fatto aspettare." Mi incammino prima di lui verso il bar, ormai erano passati 3 minuti da quando l'attacco epilettico era iniziato.

"Sei sicura di voler andare? Hai appena avuto un attacco epilettico..." Mi ferma mettendomi un braccio di fronte, alzo lo sguardo girandomi verso di lui.
"Sto bene! Sono brava a tenerli a bada, nonostante durino molto!" Gli sorrido per tranquillizzarlo. Subito, come mi aspettavo, torna a sorridere come suo solito. Ecco l'Hisoka che conosco, stava diventando troppo premuroso! Che cosa rivoltante da parte sua...

Arriviamo ad un bar davvero, davvero, davvero lussuoso, non ne ho mai visto uno simile. Cosa ci fa un bar elegantissimo in un luogo dove si sputa sangue e si rompono ossa?
Lo scenario è questo: Una recinzione di velluto rosso blocca l'entrata, un tappeto rosso fa strada all'enorme coda di persone che vuole entrare. La facciata è interamente in vetro lucido e molto pulito, delle pachire acquatiche (delle piante da vaso con fusto alto ed affusolato molto chic) contornano tutto il perimetro. E come un faro guida le navi verso il porto d'arrivo, delle eleganti luci illuminano il corridoio, portando i passanti a tentare di entrare nel locale. Come Hisoka ha accennato prima, è un bar molto esclusivo ed è necessario un invito o una prenotazione per poter usufruire di ogni servizio del locale. Ergo: se riesci ad entrare mangi e bevi completamente GRATIS.

Hisoka, improvvisamente, passa accanto a tutta la fila scansando la recinzione. I presenti lo guardano scocciati e molto irritati, alcuni lo insultano addirittura.

"LEVATI DI MEZZO, IDIOTA! RISPETTA LA FILA!" Un uomo di mezza età prende Hisoka per un braccio tirandolo verso di lui. Come successe durante l'esame Hunter, Hisoka tramutò il braccio del tipo in "adorabili" fiorellini rossi.

HunterXHunter - Conosciuta Ma DimenticataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora