Prologo

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Tae pov's
Taehyung ti servirà!
Ripetei le parole di mia madre annuendo. Il sole spaccava le rocce, neanche una nuvola volava in cielo, i rumori della città facevano da sfondo alla vista magnifica del mare luccicante.
Passai una mano tra i miei capelli neri come la pece leggermente ondulati, arrivai al porto prendendo un respiro profondo e aspettando l'arrivo dell'imbarcazione. La nave da crociera arrivò in tutta la sua maestosità all'incirca dopo venti minuti, salii velocemente passando il biglietto al supervisore, entrai dentro sospirando pesantemente, mi fermai davanti a una sorta di bancone prendendo le chiavi, e aprendo la porta della mia stanza, iniziai a disfare le valige, divisi l'armadio in tanti diversi settori, camicie, magliette, pantaloncini, pantaloni della tuta, scarpe, calzini neri, calzini bianchi e infine la biancheria. Appoggiai le pillole sul comodino insieme a una brocca d'acqua gentilmente data dai camerieri. Mi infilai un costume è una maglia nera, scesi al piano inferiore con la mia macchina fotografica  al collo e un libro in mano. Mi sedetti su una sdraio davanti alla piscina di un celeste sgargiante immensamente grande. Iniziai a legger quel libro dopo aver fatto una foto alla distesa d'acqua e cloro.
Mi venne improvvisamente voglia di limonata e cercai di richiamare l'attenzione di uno dei lavoratori addetti ma il mio sguardo finí su una donna. Era alta e slanciata, aveva le gambe chiare e toniche, indossava un bichini fucsia una cappella di paglia e degli occhiali da sole neri, stava tranquillamente chattando al telefono ignorando il tutto.
Sbuffai alla sua ignoranza e al suo essere così altezzoso, poco dopo una ragazzina di appena 11 anni arrivò sedendosi al suo fianco. Aveva i capelli aranciati e i tratti occidentali tranne per gli occhi a mandorla. Masticava una gomma ed era stretta in un costume azzurro, anche lei snob che guardava male qualsiasi essere passasse davanti alla sua minuta figura. Mi alzai leggermente infastidito ma andai a sbattere contro un petto molliccio, alzai lo sguardo per chiedere scusa ma le parole mi morirono in gola.
"Buon Giorno signor Jeon"
"Buon giorno signor Kim" disse l'uomo grassottello e privo di capelli sul capo. Dietro di lui c'era una donna bassa e magra ma con molte rughe.
"Salve signora Jeon"
"Salve signor Kim" feci un leggero inchino superandoli e andando verso la mia stanza sedendomi sul letto. Le lacrime agli occhi cercavano di scendere ma velocemente presi una pillola, chiusi gli occhi sdraiandomi sul letto e aspettai che facesse effetto.

Crociera || TaekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora