Capitolo 3: Arthemis la ragazza guerriera

7 1 0
                                    

-"La storia di Arthemis racconta di come uno scatto d'ira, può portarti via tutto..."

-"Ira?"

-"Sì Kalan, lo scatto d'ira era uno dei sentimenti degli Azakana...ricordi?" chiese Kubara.

-"Ah sì, ora ricordo" rispose Kalan.

-"Arthemis era una ragazza che non è mai stata amata dalla sua famiglia, nemmeno dai ragazzini del suo paese natale...una certa Negressea..."

-"Ferma!!" disse Kalan "Hai detto Negressea?" "Non intendo farmi aiutare da una rozza combattente Negressiana" disse arrabbiato Kalan.

-"Tranquillo...Lei non è come gli altri...è diversa...e ora se permetti vorrei continuare..." disse Kubara cercando di tranquillizzare Kalan.

-"Certo...vai avanti"

-"Perfetto, dicevo..." "la ragazza non era mai stata amata, un giorno presa da uno scatto d'ira si addentrò in una foresta di Ogahan... la ragazza era cieca di fronte alla bellezza di quest'ultima al tramonto, mentre camminava con passo pesante lungo il tortuoso sentiero. Vergogna e rabbia le deformavano il viso. Il rimprovero di sua madre ancora bruciava e si sentiva inseguita dalle risate di suo fratello e degli altri. Fece una pausa, girandosi a guardare i petali strappati sul sentiero, e aggrottò le sopracciglia. C'era qualcosa di stranamente familiare in tutto questo... come se non fosse la prima volta. Scosse la testa e riprese a camminare, addentrandosi nella foresta. Alla fine giunse davanti al Salice Spettrale Benedetto. I suoi rami si muovevano, come se fossero sott'acqua, accompagnati dal leggerissimo sussurro di piccoli fuochi fatui. Chiuse gli occhi e stese le mani strette a pugno, la rabbia che ancora le ruggiva dentro, incandescente. Respirò lentamente, come il suo vecchio maestro le aveva insegnato, cercando di sedarla. Ma niente, non ci riuscì, era come se qualcosa stesse mantenendo vivi i ricordi negativi di Arthemis per farla arrabbiare appositamente. Il suo respiro era pesante e affannoso, e stringeva di nuovo a pugno le mani, tutti gli sforzi precedenti per calmarsi persi in uno scatto d'ira. Mentre la rabbia cresceva dentro di lei, gonfiandosi come un tumore maligno, l'aria attorno a lei sembrò sfarfallare e il salice spettrale cominciò ad appassire. Pianse resina rossa mentre le sue lunghe foglie si accartocciavano e si annerivano. Sin dall'alba dei tempi la magia di quella terra aveva nutrito il salice spettrale, così come esso nutriva la terra e la sua gente; ma adesso stava morendo, le sue fronde prima elastiche ora erano secche e fragili, le radici attorcigliate per il dolore. La ragazza, persa nel mezzo della sua ira bruciante, attorno a lei diventò tutto buio...vide solo una cosa...un Azakana...era venuto a prenderla, attirato dalla forte rabbia...ma lei non si fece intimidire, prese subito la sua spada e iniziò a combattere contro il demone, si dice fu una battaglia quasi alla pari, ma Arthemis riuscì ad avere la meglio...purtroppo prima dello scontro l'Azakana era riuscito a uccidere la ragazza, lei non si accorse di nulla e si ritrovò qui, nel mondo degli spiriti..."

-"Da quel momento si dice che Arthemis vaghi per tutto il reame spirituale in cerca della spada che durante lo scontro ha perso..."

-"Ma è una storia magnifica!" disse entusiasta Kalan. "E nel momento in cui si sconfigge un Azakana che succede?" chiese.

-"Non lo so nemmeno io...ma se riuscissimo a trovare la ragazza forse lei saprebbe risponderti..."

-"Capito allora per raggiungere il mio obbiettivo...devo trovare questa Arthemis e farmi dire il più possibile" "Andiamo!"

Da quel momento non si sa quanto tempo sia passato perché nel mondo spirituale il tempo sembra non scorrere mai, Kubara e Kalan girarono dappertutto, scoprirono nuovi luoghi, videro monti, fiumi, foreste...ma nulla, nessuna traccia di Arthemis, Kubara nonostante fosse lo spirito guida non riuscì in nessun modo a pensare ad un luogo dove poter trovare la ragazza. Ma poi Kalan pensò.

Kalan: Il cacciatore di AzakanaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora