Capitolo 4

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SANDY
3 anni prima
È l'ora dell'intervallo e Virginia ha deciso di fare un salto al quarto piano, a dare un'occhiata ai cosiddetti 'fighi dell'ultimo anno'. Sinceramente, io non li trovo così belli! Cioè... intendiamoci! Brutti non lo sono, ma... andiamo! Sono solo quattro idioti che pensano di poter fare tutto quello che vogliono solo perché sono i più 'vecchi' qui al liceo, ma se solo provassi a chiedere qualcosa di scolastico, non sanno niente. Praticamente, sono solo dei bulli che non faranno mai niente nella vita. Mi chiedo come ci siano arrivati al quinto anno e come faranno a superare l'esame di maturità. Probabilmente, copiando.
Ci fermiamo davanti alla quinta F, dove Virginia saluta tutti e si fionda sulle labbra di Stefano Salvatori. Ha una cotta per lui dall'anno scorso, ma non sapevo che stessero insieme!
È un bel ragazzo, ma... per carità!!! Io voglio qualcosa di più!
Bleah! Che disgusto! Non hanno il minimo pudore!!!
«Ehi, piccolette! Come mai ai piani alti» ci saluta Thomas Venturi. Voci di corridoio affermano che sia il ragazzo più bello della scuola, ma con il cervello nei bicipiti. Per me è solo un pallone gonfiato di steroidi.
«Perché ai piani alti ci sono i ragazzi più fighi del liceo» risponde Virginia.
Tutti e quattro scoppiano a ridere. «Ottima risposta, Bambola!» si congratula Stefano con voce roca e le cinge le spalle.
«Allora, scriccioli! Questo secondo anno?» domanda Thomas fissandomi.
«Insomma... non ho capito molto bene le disequazioni di secondo grado. Potresti aiutarmi?»
Lui scoppia a ridere. «Stai scherzando, vero? E chi se le ricorda!» rettifico: il classico bello senza cervello! Mi maledico per averci provato!
«Fa niente, Thomas» rispondo con l'intenzione di andarmene.
«Aspetta, Sandy!» Thomas mi afferra per il polso. «Possiamo tentare comunque di aiutarti! Vediamo se riesco a convincere qualche secchione» ed entra nella classe trascinandomi con sé. «Ehi, Mancini! Sta pischella vole sapè se je spieghi le disequazioni di secondo grado» urla rivolto a un ragazzo seduto a leggere.
Il giovane alza lo sguardo. Da dietro degli occhiali dalla montatura spessa, spiccano due meravigliosi occhi verde smeraldo. È un ragazzo castano, mingherlino... sembra più piccolo rispetto al resto della classe, ma i suoi occhi... come ho fatto a non notarli prima? Resterei a guardarli per ore! Non ho mai visto questa tonalità.
«Sei matto, Venturi? Come diavolo faccio, me lo spieghi?»
Dovevo immaginarlo. «Non fa niente. Grazie lo stesso»
Lui mi guarda, ma noto solo ora che non mi guarda direttamente negli occhi, ma sta fissando un punto fisso. Mi guarda solo di sbieco. Tipico trucchetto di chi è timido. «Non mi sono rifiutato, signorina! Ho detto solo che non posso riuscirci in meno di dieci minuti. Mettiti nei miei panni! Non posso fare miracoli e tu non riusciresti a capire niente in questo modo!»
Non posso dargli torto. «Se vuoi, possiamo vederci nel pomeriggio»
«Per me, non ci sarebbero problemi. Se a te fa piacere...»
Che carino! Si direbbe che non abbia mai parlato con una ragazza prima d'ora! «Questo sono io che dovrei dirlo! Magari hai altro da fare, o ti tolgo tempo per lo studio...»
«Nessun fastidio, tranquilla! Scrivimi qui il tuo numero, altrimenti come ci troviamo?»
«Ok! Comunque, se vuoi, possiamo vederci all'uscita»
«Perfetto! Allora... a dopo»
«Grazie!!! Mi hai salvato la vita!» grido gettandogli le braccia al collo.
Appena mi stacco da lui, noto che è arrossito e il solo pensiero mi fa sorridere. È proprio carino! Peccato per quegli occhiali che non gli valorizzano affatto quegli occhi meravigliosi! Potrebbe fare concorrenza a Thomas, se solo si curasse un po' di più.
«Visto? Con questi sfigati, puoi ottenere tutto con il tuo sorriso»
«Ti sei bevuto il cervello, Thomas? Come ti permetti?» poi mi volto verso il ragazzo che è stato così carino da accettare di aiutarmi. Sono mortificata! Thomas è proprio un grandissimo idiota! «Non dargli retta! È lui lo sfigato»
«Grazie» sembra commosso, come se nessuno abbia mai preso le sue difese prima. Mi fa una tenerezza incredibile! Sono contenta di dover passare del tempo insieme a lui. Sarà un vero piacere.
«A te» rispondo mentre suona la campanella. «Cavolo! Ok, ehm... a dopo!» dico in fretta e mi giro correndo fuori dall'aula, ma appena arrivata alla porta, quando sento la sua voce che mi ferma.
«Comunque, io mi chiamo Alessandro»
Ha ragione! «Sandy» rispondo sporgendomi sulla porta e scappo come un razzo verso il piano terra.
Lo sento sorridere mentre scendo le scale a una velocità assurda, con il rischio di cadere. Se non mi sbrigo a tornare in classe, il prof di biologia mi uccide. Non vedo l'ora che sia oggi pomeriggio!

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 24, 2023 ⏰

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