"eccomi"
esco dalla cantina chiudendo a chiave, lei è seduta sul divano con il viso tra le mani, mi siedo accanto a lei e non posso fare a meno di stringerla a me.
" basta, è tutto finito" le dico stringendola,
" cosa ti ha fatto?" Le chiedo.
" si-si è approfittato di me e-"
la interrompo non voglio sapere altro.
"basta, non ti toccherà mai più, okay?"
Le dico sorridendo, la rabbia mi ribolle dentro peggio di prima, ma faccio il possibile per esserle d'aiuto.
" come ti chiami?" Le chiedo, non si stacca da me e mi stringe come se fossi il suo riparo.
" Sophia, mi chiamo Sophia" dice tirando su col naso. La stacco da me per poterla guardare in faccia
" okay, io sono Harry." Le dico sorridendo,
" non ti ringrazierò mai abbastanza"
dice asciugandosi le lacrime, mi fa troppa tenerezza. Prendo un fazzoletto dalla mia tasca e gli tampono sotto gli occhi delicatamente per farle asciugare le lacrime." non devi ringraziarmi."
Rimane in silenzio e si lascia asciugare le lacrime poi si guarda intorno
" voglio andare via da qui, Harry" mi dice ancora con voce tremante, mi alzo di scatto
"si, certo" mi tolgo impacciatamente il giubbotto e glielo poso sulle spalle
"così non avrei freddo" la guido fuori fino alla mia auto.
Nota il finestrino spaccato ma non fa domande." ti fa male il labbro?" Le chiedo concentrato alla guida, guarda fuori dal finestrino
" sì, un po" dice, la sua voce è più calma, sono sollevato." dove abiti?" Le chiedo,
" due isolati da qui" dice indicando con la mano tremante, annuisco e rimango in silenzio.
Mi fermo avanti al palazzo dove abita, si gira di scatto verso di me, i suoi occhi sono ancora pieni di terrore
" ti prego, non lasciarmi sola" dice guardando in basso, come potrei? Ci sono dentro ormai, è così innocente e indifesa.
" salgo con te" le dico uscendo dall'auto.
Saliamo nel suo appartamento." accomodati" mi dice indicando il divano,
" con chi vivi?" Le chiedo guardandomi intorno, sembra un posto troppo grande per una sola persona.
" con il mio..ragazzo. È fuori per lavoro" dice con tono imbarazzato,
Si poggia al muro e osserva il vuoto, non posso starmene seduto così." hey" dico attirando la sua attenzione.
"siediti, prendo del ghiaccio" le dico accarezzandole il braccio.
Vado in cucina, e apro il suo frigo, trovo del ghiaccio e mi precipito da lei.
"ecco-" sta dormendo rannicchiata contro il cuscino, mi siedo accanto a lei e le poggio lentamente il ghiaccio sulle labbra, sussulta poi si rilassa.
Le tengo il ghiaccio sulle labbra per 10 minuti, fino a che non si agita" no. Lasciami. Harry! Aiutami" urla.
Le scuoto le spalle per svegliarla.
Si alza di scatto."Harry" dice il mio nome con sollievo, e poggia la sua testa sul mio petto, mi irrigidisco preso di sorpresa, insomma l'ho appena conosciuta, ma capisco che sia impaurita da quel mostro che è mio padre.
" era solo un sogno" le sussurro, non alza la testa dal mio petto
" perché eri li?" Mi chiede.
" quel bastardo si è approfittato di mia madre avanti ai miei occhi, quando avevo 8 anni" dico mentre la voce mi si spezza in gola.
Mi stringe un secondo le mani sul petto poi le rilassa" mi dispiace." Dice tornando a piangere,
" non piangere, su Sophia" le dico accarezzandole il braccio.
" scusami se sono poggiata così a te, non mi conosci neanche" dice rimanendo stretta a me.
" solo che.. Mi sento così sicura." Dice con sollievo.
Sorrido e la stringo " non preoccuparti, nessun problema."
Si alza dal mio petto e incrocia le gambe " perché ti sei vendicato solo ora?" Mi chiede rimettendosi il ghiaccio sulle labbra.
" ho scoperto solo ora che era lui, la cosa più orribile è che è mio padre." Mi vergogno veramente.
Sembra spaventarsi, si sposta all'indietro sul divano, poi sospira e ritorna dov'era.
" ma tu non..non sei come lui" non so se lo sta affermando o se me lo sta chiedendo.
" assolutamente." Dico.
" quello non è mio padre, no." Dico con tono schifato, so che lo è ma non lo considero come tale.
" tua madre come sta?" Mi chiede.
" sta bene.. Si è risposata, e ha fatto un altra figlia" dico accennando un sorriso, finalmente sorride anche lei
"Sono contenta" dice ancora con il mio giubbotto sulle spalle.
" dovrei avvisarla che sto bene" dico sbuffando.
" avvisala, chiamala. Anzi no, vai da lei. Sarà preoccupatissima"
Dice gesticolando. Sorrido " stai calma. Non voglio lasciarti sola" dico a bassa voce.
" no davvero, vai." Insiste accennando un sorriso.
" promettimi che non piangerai dinuovo, torno presto" dico alzandomi.
" se-se per te va bene" mi correggo.
" si, si. Quando vuoi, ti aspetto." Dice passandomi la mia giacca di pelle,
" no tienila." Dico uscendo.
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The Son
FanfictionHarry Styles scopre che ad abusare di sua madre quando lui aveva 8 anni è stato suo padre, lo cerca per vendicarsi, ma finirà per salvare una ragazza da lui, dalla quale non potrà più separarsi.