Capitolo 3

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Entro in casa, mia madre sbuca dalla cucina e mi viene incontro

" grazie al cielo Harry!"

Mi prende il viso tra le mani, e mi bacia la guancia, dovrei essere arrabbiato con lei..ma è mia madre e davvero, non riesco.La abbraccio.

" che hai fatto?" Mi chiede staccandosi da me.

" sono andato a parlarci." mento.

" Harry, ti prego dimmi la verità" dice preoccupata.

"okay, l'ho picchiato e ora è attaccato a quel maledetto palo nella sua cantina."

Dico sbattendo le mani sul tavolo, non ho intenzione di parlarle di Sophia, si metterebbe a piangere.

" Oh, Harry.." Dice mettendosi una mano tra i capelli,

" Mamma. fingi che non ti ho detto niente, sono venuto ad avvisarti che sto bene. Devo andare" dico baciandole la fronte.

" aspetta..dove?" Mi chiede seguendomi fino alla porta

" ti prego Harry. Lascialo stare." Mi supplica.

" non sto andando da lui, lo giuro. Non so se torno questa notte" dico uscendo.

So che mia madre sarà preoccupatissima e piangerà finché non tornerò a casa, ma c'è una ragazza che è stata violentata da mio padre tutta sola, e sento il dovere di proteggerla.

" hey" dice aprendo, ha ancora il mio giubbotto di pelle sulle spalle.

" Ho fatto il prima possibile, e ho ordinato della pizza." Le dico entrando.

Mi rivolge un sorriso sincero " oh, grazie" dice sedendosi.

" cosa hai intenzione di fare con tuo..insomma..con lui?" Mi chiede balbettando.

" credo che tornerò a vedere se è abbastanza ridotto male." Dico annuendo.

" mi dispiace che tu abbia assistito a una cosa del genere, così piccolo." Dice commuovendosi.

" anche a me, ma sinceramente mi dispiace più per lui ora, perché suo figlio non si darà pace finché non lo vedrà morire avanti ai suoi occhi." Dico ridendo.

" mi fai paura così" scherza.

" davvero vuoi ucciderlo?"

" continuerà a fare quello che ha fatto a te e a..a mia madre, ad altre ragazze. E non potrei sopportarlo." Dico guardando in basso.

mi alza il mento con due dita e sorride "basta parlare di questo." Dice.

Annuisco e arriva la pizza.

" niente male" dico masticando.

" è buona, avevo tanta fame"dice sorridendo, mi riscalda il cuore veder sorridere una ragazza che qualche ora fa era disperata e impaurita, grazie a me.

" quando..quando torna il tuo ragazzo?" Le chiedo masticando.

" Dovrebbe tornare domani" dice.

" oh, come farai questa notte?" Le chiedo.

" io..non.. lo so" dice guardando in basso.

" vuoi che resti con te?" Chiedo a bassa voce, ci conosciamo da solo qualche ora.

I suoi occhi si illuminano " sisi, ti prego." Dice.

" va bene" dico sorridendo.

" io mi metto qui..se hai bisogno chiama." Le dico stendendomi sul divano.

" Harry..sei sicuro che puoi restare?"

" certo, notte." Dico girandomi su un lato.

" Harry!" La sento chiamarmi, mi precipito da lei, credevo stesse sognando invece è sveglia.

" hey. Che succede?"

" non riesco a dormire" dice singhiozzando mentre stringe un cuscino,

" ti dispiace metterti vicino a me?" Continua.

" certo" mi avvicino a lei, e mi stendo al suo fianco, poggia la testa sul mio petto.

" credo..che il tuo ragazzo mi ucciderebbe" dico facendola ridere.

" non andartene, perf-" le sue parole si interrompono, si addormenta in un sonno profondo.
Sistemo il cuscino, e provo ad addormentarmi in questo letto.

Mi risveglio, faccio fatica all'inizio a ricordare dove sono. Lei è ancora poggiata sul mio petto, non si è mossa per tutta la notte. Le sposto delicatamente la testa sul cuscino e mi alzo. Sembra ancora più ingenua di quanto non lo è da sveglia.

" mmhh..Harry" mi chiama voltando la testa ancora a occhi chiusi

" sei qui? Non sei andato via?" Si chiede toccando il letto per trovarmi.

Mi avvicino a lei " Hey, Sophia. Sono qui" le dico toccandole il braccio.

Apre gli occhi e sospira " grazie al cielo." dice sorridendo.

" ti preparo qualcosa. O almeno ci provo" le dico andando in cucina.

Si alza, indossa dei pantaloncini corti e una canotta, il suo labbro è ancora ferito ma sembra stare meglio.
Le passo una tazza di latte, mi sorride e la afferra.

"Sono a casa!" Una voce maschile si sente dall'ingresso. Sophia corre verso l'ingresso.

" hey." Dice con tono teso.

" di chi è quel giubbotto? Chi c'è?" Chiede urlando, entra in cucina.

" ah bene bene" mi guarda dalla testa ai piedi, " e così mentre io mi spacco il culo tu ti fai questo qui" dice guardando Sophia.

" no Rob-"

" sta zitta!" Le urla contro.

" hey, hey calma. Non è come credi, sono un amico. Ti assicuro che non è successo niente di quello che credi." Cerco di spiegare.

" chi cazzo sei per scoparti la mia ragazza in casa mia eh?" Dice venendo verso di me, lei lo ferma dal polso.

" Robert. Ti giuro che non è come credi, fidati di me" le dice alzando la voce, lui sospira e riguarda me.

" dovresti andare." Dice indicando la porta.

" sì." Dico sorpassandolo, Sophia mi segue alla porta.

" mi dispiace Harry, non dovevo chiederti di restare" dice mortificata.

" no, tutto okay. Sicura che starai bene?" Le chiedo per sicurezza, non sembra un tipo proprio tranquillo quel Robert.

" si, certo. Ci sentiamo, grazie di tutto" dice abbracciandomi, poi chiude la porta.

The SonWhere stories live. Discover now