4 capitolo

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Mi avvio verso casa, ieri è stato sicuramente il giorno peggiore della mia vita. Non sono un tipo sensibile, ma mi si spezza il cuore ogni volta che penso a mia madre, e a quello che quel mostro le ha fatto... E quello che ha fatto a Sophia, sono così contento di averla salvata da lui, era così impaurita e disperata.

Un attimo..ho dimenticato il mio giubbotto da lei, accidenti.
Devo tornare indietro.

Busso silenziosamente alla porta, se dovesse aprirmi quel tipo, Robert, potrebbe non finire bene.

" Hey, Sophia mi apri, ho dimenticato-"

" sei una troia! Io mi faccio il culo! Mi ripaghi così eh? Ti faccio vedere io"

Sento la voce di quel tipo urlare, oh no.
Sta succedendo ancora, per colpa mia.
Sfondo la porta.

Lei è contro il muro e lui gli sta urlando contro, è così piccola e indifesa contro quel muro.

" oh, che cazzo fai" urlo avvicinandomi a loro.

" guarda chi c'è,sei venuto a salvare questa puttanella eh?" Si gira verso di me spingendomi.

"senti..stammi lontano, lo dico per te."

Lo avverto, non sa di cosa sono capace sopratutto quando si tratta di uomini, o meglio animali, che sfogano la loro fottutissima rabbia su le loro ragazze.
Che cazzo di problemi mentali hanno?

" oh, che paura." Dice ridendo.

" andiamo Sophia." Dico porgendole la mano.

" non va da nessuna parte. Non ho ancora finito." Dice rigirandosi verso di lei.

Lei chiude gli occhi e si rannicchia a terra, lo tiro dalle spalle facendolo cadere per terra, ecco che si ripete ciò che è successo ieri, sono su di lui e gli sto tirando dei pugni, inaspettatamente mi fermo, lui sanguina già.
Lei si alza piangendo.

" te l'ho detto Robert. Harry mi ha solo salvata, perché non mi credi?!" Dice singhiozzando contro il muro come se lui potesse ancora farle del male.

" sai che ti dico? Ha fatto bene chiunque sia ,quell'uomo a picchiarti. Sei una troia! Non credo a una parola."

Dice urlando, le sue parole provocano una reazione indescrivibile in me.
Ha appena detto che ha fatto bene a legarla ad un palo e violentarla? È come se avesse detto che è giusto quello che ha fatto anche a mia madre.
questo non lo accetto.Credo di non aver mai conosciuto uno più coglione.

Continuo a tirargli pugni finché non mi supplica "basta! Cazzo." Dice con affanno.

" me ne vado. Pagherai tutto da sola qui, vediamo se ce la fai. Buona fortuna puttanella" dice alzandosi, lo lascio andare.

" non farti più vedere, ti uccido! Mi hai sentito?" Gli urlo mentre esce, non ricevo risposta.

Lei sta ancora piangendo contro il muro con le mani sul viso.

" Sophia" le prendo il polso, ma lei è rigida.

" sono io, Harry" si rilassa piangendo e si stringe a me.

" Harry non lasciarmi, ho paura."

" non lo farò, Sophia." Le prometto stringendola. Che cazzo di problemi ha quello stronzo, una cosa è certa non la vedrà mai più.

" come faccio ora? Mi ha lasciata qui" dice staccandosi da me e camminando avanti e indietro.

" hey, calmati. Ti aiuterò io a pagare tutto. Sopratutto..la porta che..che ho sfondato." Dico ridendo.

Accenna un sorriso, ha ancora quei suoi piccoli occhi deboli e spaventati.
" mi hai salvato, ancora" dice tirando su col naso.

" menomale." Dico sospirando.

" non me lo sarai mai aspettata..da Robert" dice scuotendo la testa.

" dimenticalo, è un mostro quanto mio padre."

" ho così paura." Dice tornando a lacrimare.

" no, Sophia. Ci sono io, non lascerò che succeda ancora, okay?"dico avvicinandomi.

" hai una tua vita, Harry.non puoi stare appresso ad una sconosciuta che ti fa pietà" dice scuotendo la testa.

" non mi fai pietà. Sento..sento solo il dovere di proteggerti."
I suoi occhi sembrano illuminarsi, poi abbassa la testa.

" i tuoi?" Le chiedo.

" vivono in Georgia, non li vedo da un'anno." Dice ridendo.

" ah. Come mai?"

" abbiamo litigato, ma ogni tanto si fanno sentire. Dovrei andare li secondo te?" Mi chiede.

" ehm..come preferisci. Se non sopporti di restare qui, okay. Ti accompagnerò." Le dico sorridendo.

" devo pensarci.. Non posso credere a quanto è successo in una giornata e mezzo." Dice passando una mano tra i capelli.

" hai bisogno di dormire" le dico guardando il divano.

" lo so. Non riusciró mai, il pensiero che torni qui e mi urli contro, mi terrorizza" dice mentre la voce le si spezza in gola.

" starò qui, con te" le dico alzando le spalle.

" ti sto chiedendo troppo.."

" no davvero. Se è un modo per farti sentire sicura mi stendo affianco a te"

" okay, grazie" dice sedendosi sul divano.

È la seconda volta che dormo con lei, e la conosco da ieri, è un record.
Poggia la sua testa sul mio petto, le sue labbra si piegano quasi in un sorriso sollevato e chiude gli occhi.

The SonWhere stories live. Discover now