Ho udito ciò che i parlatori dicevano, il discorso del principio e della fine,
Ma io non parlo del principio o della fine.
Non ci fu mai più inizio di quanto ce n'è ora,
Non più gioventù o vecchiaia di quanta ce n'è ora,
Ne vi sarà più perfezione di quanta ce n'è ora,
Ne più cielo o più inferno di quanto ce n'è ora.
Urgere, urgere, urgere,
Sempre l'urgere procreante del mondo.
Dalla confusa oscurità gli opposti eguali avanzano, sempre sostanaza e accrescimente, e sesso.
E l'intrecciarsi di identità, e sempre distinzione, sempre riproduzione.
Elaborare è inutile , dotti e non dotti sentono che è così.
Sicuri come ciò che è sicuro, i muri a piombo, ben connessi, la travatura rinforzata.
Forti come un cavallo , affezionati, tracotanti, elettrici.
Io e questo mistero qui ci ergiamo.
Limpida e dolce è la mia anima, e limpido e dolce è tutto quello che non è la mia anima.
Se manca uno, mancano entrambi, e il non veduto è provato dal veduto.
Finché questo non diventi invisibile e debba a sua volta esser provato.
Ogni età tormenta l'altra mostrando il meglio e separandolo dal peggio,
Conoscendo la perfetta giustezza e imparzialità delle cose, mentre quelle discutono sto zitto, e vado a fare il bagno e ad ammirare me stesso.
Benvenuto ogni mio organo e attributo, e quelli di ogni uomo onesto e vigoroso.
Non un pollice è da scartare o frazione di pollice, e niente dev'essere meno familiare del resto.
Io sono pago:vedo, ballo, rido e canto
E se l'amato compagno di letto chw dorme abbracciato al mio fianco , allo spuntare del giorno si ritira con passo furtivo.
Lasciandomi cesti di bianchi asciugamani che mi riempiono la casa con la loro abbondanza,
Dovrò posporre la mia accettazione e comprensione e gridare ai miei occhi
Che si astengano dopo dal guardare giù per la strada,
E mi mostrino subito, calcolato al centesimo,
L'esatto valore di uno e l'esatto valore di due, e chi è in vantaggio?
STAI LEGGENDO
canto di me stesso , walt whitman
ClassicsÈ una poesia tratta dal libro più famoso del poeta Walt Whitman, Foglie d'erba.