Io credo in te anima mia, e l'altro che io sono non deve umiliarsi
Davanti a te ne tu davanti a lui
Ozia con me sopra l'erba, rimuovi il groppo dalla gola.
Io non chiedo parole, né musica, né rime, né conferenze o patroncini, sia pure i migliori,
Solo la nenia mi appaga, il mormorio della tua voce a docca chiusa.
Rammento come una volta in un simile limpido mattino d'estate noi due giacevamo
E tu posavi il capo di traverso sui miei fianchi e ti volgevi a me con tenerezza
E aperta la camicia sullo sterno, affondasti la lingua dentro al mio cuore nudo,
E ti stendesti fino a sentire la mia barba , e ti stendesti fino a trattenermi i piedi.
Rapidamente sorse e si diffuse intorno a me quella pace e quella conoscenza che oltrepassavano ogni disputa terrestre.
E ora so che la mano di Dio è la promessa della mia,
So che lo spirito di Dio è la promessa della mia,
Che tutti gli uomini nati sono anche fratelli miei, e le donne sorelle ed amanti.
E che la controdiglia della creazione è l'amore,
E che sono infinite le foglie dritte o recline nei campi,
E le brune formiche nei piccoli pozzi sotto di loro,
E le croste di muschio del recinto serpeggiante , i mucchi di sassi, il sambuco, la fitolacca, il verbasco.
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canto di me stesso , walt whitman
ClassicsÈ una poesia tratta dal libro più famoso del poeta Walt Whitman, Foglie d'erba.