vııı

188 19 8
                                    

"Don't wanna know the other side

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

"Don't wanna know
the other side..."
Him 

"Mi dispiace, Suga..."

Ripensai alle parole uscite dalla bocca della mora ieri sera. Per cosa era dispiaciuta?

Per avermi ignorato?
Per avermi detto indirettamente che, nonostante la notte passata insieme, per lei non ero altro se non il suo pianista?
No, non era nulla riguardante ai quesiti precedenti.

C'era dell'altro.
Qualcosa di più profondo e oscuro.
Qualcosa che stava custodendo gelosamente dentro di lei.

Egoista.

Sospirai ammirando la città silenziosa davanti ai miei occhi scuri.
Scura e tetra appariva di notte, giocosa e piena di luce appariva di mattino.
Preferivo di gran lunga l'oscurità alla luce.

Oscurità, qualcosa che provoca terrore nel cuore di un essere umano.
Già dall'età della pietra i primati, istintivamente, andavano alla ricerca di un qualcosa che producesse luce.

Perché?

Semplice.
Gli esseri umani non hanno paura del buio in sé, hanno paura di ciò che l'oscurità cela tra le sue braccia. L'ignoto è l'origine della paura.

E da quest'ultima, spesso, nasce l'egoismo.
Pensare a se stessi prima degli altri, se ci pensate bene, ognuno di noi almeno una volta nella vita ha manifestato questo atteggiamento scurrile.

Da piccoli l'egoismo si manifestava attraverso un semplice 'lo dico alla maestra', avendo il reale intento di pararsi il culo oppure di pestare i propri compagni per salire alla vetta del 'bravo bambino o bambina'.

Egoismo.

Nell'adolescenza si manifesta quando 'la migliore amica' tradisce la tua fiducia diffondendo un segreto di estrema importanza senza alcun riguardo.
L'obbiettivo? Sentirsi grandi.

Egoismo.

Tra fidanzati si manifesta attraverso le cosiddette  'corna' -che preferisco di gran lunga definire come tradimento.
Chi tradisce pensa solo al proprio bene, mettendo da parte i sentimenti del proprio o della propria partner.

Egoismo.

Anche nei film è spesso quest atteggiamento si manifesta.
Il protagonista alle parole 'salvati, lasciami qui', non esita un secondo nell'abbandonare il proprio compagno.
Certo, non dopo aver versato qualche lacrimuccia.
Molti sarebbero contrari a questa mia idealità, ma per me è così e basta.

Ridacchiai amaramente tornando a rimuginare sulle parole della ragazza.
Odiavo i segreti, soprattutto se avevano a che fare con una certa ballerina.

Mi piaceva avere tutto chiaro nella mia mente, nulla che mi recasse disturbo doveva occupare il mio ciclo di pensieri.
Sicuramente avrei fatto chiarezza domani dopo lo spettacolo.

Black Swan, era il nome di esso.

L'evento di domani avrebbe concluso i nostri incontri. Avrebbe diviso le nostre strade.
Oltre al patto riguardante i nostri ruoli, avevamo stabilito che la durata del nostro legame si estendeva a solo un mese, dopodiché ognuno tornava alla propria vita.

Non volevo e lei non voleva, ne ero sicuro.
Ma c'era qualcosa che la fermava, facendo fermate di conseguenza anche me.

Chiusi le tende dell'ampia finestra posizionata all'interno della mia stanza e mi sdraiai stanco sul letto.
Guardai il soffitto come se fosse la cosa più interessante al mondo, ed era così.
Su di esso intravidi, attraverso una mera illusione, le parole del vecchio giapponese -Oichiro.

'Sai una ballerina muore due volte -la prima è quando smette di ballare, e questa morte è la più dolorosa.'

Aggrottai le sopracciglia non capendone il significato di quella fra, ma ero sicuro che c'entrasse con Y/n.

[...]

L'uomo guardò la ragazza con sguardo stoico e freddo.

"Ricorda, non smettere di ballare. Qualunque cosa accada." Oichiro se ne andò lasciando la ragazza seduta tutta sola in quel tetro locale.

Ella per tutto il tempo passato all'interno di quel piccolo edificio, non faceva altro se non fissare quel piccolo bicchierino davanti a lei -posato in precedenza dall'uomo di origini giapponesi.

Prese il piccolo pezzo di vetro scintillante e mando giù in un sorso ciò che conteneva.
Sentì la gola bruciare e una sensazione sconosciuta atraversarle il corpo.

Sbatté il piccolo bicchiere sul tavolino.

"Non smetterò fino all'ultimo respiro."



°
Eccomi qui con l'ottavo capitolo, ovviamente al solito orario insolito heheh
Comunque passiamo al capitolo.

Questo è un semplice capitolo di passaggio, ma è abbastanza fondamentale per la storia.

Infatti qui 'spiego' alcune cose che diciamo capirete (almeno se non l'avete ancora fatto) nel prossimo capitolo, che sarà anche l'ultimo, non contando l'epilogo.

In questo capitolo il nostro caro Suga ci parla di egoismo, Y/n e Oichiro si scambiano qualche parola e la nostra protagonista femminile beve la sostanza presente nel bicchierino dato dal vecchio giapponese.
Chissà cos'era 👀

Detto ciò, spero che il capitolo vi sia piaciuto e niente il finale si sta avvicinando e probabilmente sapete più o meno come finirà. 👋🏻(almeno credo.)

(me ne dimentico sempre 🤦🏻‍♀️, come al solito vi prego di scusarmi scusatemi gli eventuali errori.)

𝗘𝗠𝗢𝗧𝗜𝗢𝗡𝗟𝗘𝗦𝗦 [無動於衷] ✔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora