Scacco matto

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Raquel aveva deciso di attenersi al piano del Professore.
Si sarebbe attenuta al piano solo per ricongiungersi con sua madre e sua figlia -la quale era finalmente felice-.

Ora lei si trovava in un furgone blindato e stava per essere portata in tribunale per esporre la sua dichiarazione.
Dichiarazione che sarebbe dovuta durare ore ed ore, avrebbe spiegato il piano in ogni minimo dettaglio.
Avrebbe annoiato i giudici e guadagnato tempo.

Alicia era accasciata sulla sedia quando Tamayo le disse che lei era troppo coinvolta e sarebbe stata sostituita.
Pensò che non aveva alcuna voglia di litigare, Tamayo era un coglione e l'avrebbero fottuto, avrebbe perso come sempre.

Decise di lasciare la sua dichiarazione su quello che avevano fatto a Rio infangando e fottendo l'intero sistema davanti tutta la Spagna.
Il sistema a cui era dovuta sottostare per anni stava crollando.
Se ne andò a testa alta con il suo solito sorrisetto stronzo.

Ora avrebbe passato i guai ma almeno si era vendicata e questo le riempiva il petto d'orgoglio, orgoglio che la caratterizzava da sempre.

Andò a casa e la sua mente fece dei veloci collegamenti: nessuno sapeva della cattura di Raquel a parte chi si trovava in tenda quindi la talpa doveva essere tra loro, qualcuno aveva comunicato con il Professore.
Ripensò a tutte le persone che erano state a contatto con l'ex ispettrice e la sua mente elaborò una singola persona: Antoñazas. L'aveva convinta ad uscire durante le pause, aveva parlato con Raquel e la mattina dopo la cattura era strano, girava sempre intorno a lei per sapere qualunque novità.
Nei suoi occhi passò un lampo di rabbia.
Decise di chiamare la moglie che le disse che il giorno della cattura era caduto in piscina perché ubriaco e già questo particolare le diede da pensare che qualcosa non tornava.
Sarebbe andata fino in fondo con questa questione.
Si recò dal capo condominio per farsi rilasciare i video -con l'aiuto di una pistola e qualche minaccia- e vide il Professore con un loro complice della squadra che tiravano fuori dalla piscina condominiale Antoñazas che fingeva palesemente di essere ubriaco.
Chiamò un suo amico per far tracciare gli spostamenti del Professore e le chiamate effettuate da Antoñazas che a quanto pare venivano effettuate da una vecchia cabina telefonica nei pressi della tenda e trovò un possibile posto in cui si sarebbe potuto trovare il Professore.
Decise che si sarebbe recata lì l'indomani mattina.

Passò la notte con suo figlio tra le braccia.
"La mamma tornerà presto piccolo" disse mentre lasciava suo figlio a una persona fidata.

Mentre Alicia collegava tutti i pezzi del puzzle per arrivare al Professore, Raquel invece seguiva i passi per raggiungere nuovamente la libertà.
Libertà che le serviva per riavere la sua famiglia, era tutto ciò che le era rimasto.
"Tornata lì cosa avrebbe fatto con Sergio?" Pensava
Sapeva di non averlo mai amato nonostante tutto quello che lui aveva fatto per lei.

Sia Raquel che Alicia quella notte non dormirono.
I pensieri le attanagliavano, entrambe avevano bisogno l'una dall'altra. Nonostante gli anni passati lontane, in cuor loro sapevano che c'era ancora amore.
Erano cambiate loro, erano cambiati i tempi, erano cambiate le loro rispettive vite ma non i sentimenti.

La mattina successiva Raquel aveva fottuto l'intero sistema riuscendo a scappare per tornare dal Professore.

Gandia aveva ucciso Nairobi e da lì si era scatenato il delirio, al Professore mancava un'ultima mossa per chiudere in bellezza.

Alicia intanto stava per fare la sua grande entrata in scena: piombò alle spalle del Professore.
"Scacco matto" disse soddisfatta continuando a puntargli la pistola contro.

Non avevano via di fuga, erano fottuti.

Raquel non riusciva a muoversi, il Professore la richiamò pregandola con lo sguardo di fare qualcosa.

"Vuoi tradirmi di nuovo Raquel?" Chiese Alicia
"Di che sta parlando?" Intervenne l'uomo
"Oh non sa la storia? Digliela, sarà divertente" continuò la rossa continuando a tenere la pistola
"Raquel di che sta parlando?"

La rossa la guardava sorridendo cinicamente difronte alla sua palese
difficoltà.

"Non sa che stavamo insieme?" Chiese fingendosi offesa
"Smettila Alicia"
"È vero? Stavate insieme?" Disse il Professore sbigottito
"Si Sergio, ci siamo conosciute vent'anni fa in accademia, dividevamo la stanza e con il tempo ci siamo innamorate, siamo state insieme quasi cinque anni e poi quindici anni fa ho dovuto lasciarla per non perdere il mio posto in accademia, l'ho fatto per entrambe"

Avrebbero giocato a carte scoperte.

"Risparmiati la stronzata del 'l'ho fatto per noi' "
"Perché non me l'hai detto prima?" Chiese lui, la delusione era chiara nel suo sguardo
"Basta stronzate. Decidi cosa fare Raquel, o me o lui. Nessuna via di mezzo" concluse la rossa

Raquel guardò l'uomo che le aveva dato filo da torcere per tutta la durata della rapina, l'uomo che l'aveva corteggiata e colui che era stato il suo nemico, colui che le aveva fatto perdere tutto a causa di alcune sfortuite coincidenze che alla fine l'aveva portata a seguirlo con la sua famiglia.
Colui che le era rimasto accanto negli ultimi tempi.
Poi guardò lei, l'amore della sua vita, la sua anima gemella.

Pensò però che con lui sarebbe tornata dalla sua famiglia invece con lei era tutto ignoto.

Razionalità o istinto?

Guardò entrambi, il cuore le batteva a un ritmo decisamente troppo accelerato nel petto.

Alla fine prese la sua decisione...

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