Tuffo nel passato

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Scese dall'auto con passo sicuro ed elegante sollevando leggermente il cappello che le creava ombra sul viso: occhi color cervone, sorriso cinico, capelli rossi, sguardo sicuro.

"Salve" disse Alicia Sierra con un sorriso smagliante da stronza entrando nella tenda sistemata per portare a termine la rapina che era stata organizzata dalla squadra del 'professore'.

"Alicia" disse Tamayo sprezzante
"Non sei felice di vedermi? Formeremo una bella squadra" rispose l'ispettrice dandogli una pacca sulla spalla "allora, io sono Alicia Sierra e sarò responsabile della negoziazione di questa rapina. Che la festa abbia inizio" disse a gran voce ridendo andando a prendere il suo posto "Antoñazas, portami ciambelle, liquirizia e lecca-lecca".

Alicia era entusiasta per essere riuscita ad entrare nel team per guidare la negoziazione ma sapeva che avrebbe avuto a che fare con una sua vecchia conoscenza.

"Come prima cosa voglio una lista di tutte le persone che ci sono dentro" disse la rossa addentando una ciambella "poi aspetteremo la chiamata del professore che dovrebbe essere con Lisbona, Raquel o come diavolo volete chiamarla e cercheremo di rintracciare la linea per arrivare a loro. Mettetevi al lavoro"

Dopo pochi minuti il cellulare prese a suonare facendo cessare il chiacchiericcio che si era venuto a creare.

Alicia afferrò il telefono per rispondere
"Mi raccomando" disse Tamayo
"Professore, che piacere, vuole sapere cosa indosso?" Disse portandosi teatralmente un dito tra i denti ridacchiando
"Voglio negoziare"
"Io vorrei un unicorno"
"Che diavolo sta facendo?" Disse Tamayo portandosi una mano sulla fronte
"Ciao Raquel, non mi saluti? So che mi stai ascoltando" continuò Alicia, il risentimento era chiaro nella sua voce, il risentimento di chi ha qualcosa in sospeso.

Il professore guardò Lisbona sperando che non rispondesse alle provocazioni della rossa.

"Ciao Alicia, da quanto tempo" rispose invece Lisbona facendo scattare la testa del professore nella sua direzione.

Avevano qualcosa in sospeso e c'era troppo odio represso, troppi sentimenti repressi.

"Già, quanto tempo" rispose Alicia concordando con lei
"Quindi ora sei tu a capo della negoziazione, sei pessima come rimpiazzo"
"Cosa volete tu e quell'idiota accanto a te?" Rispose ignorando le sue provocazioni
"Vogliamo negoziare, senza giri e senza inganni"
"Proponi allora"

Entrambe ricordarono i vecchi tempi in cui venivano addestrate per quel lavoro, i tempi in cui tutto era più semplice e i tempi in cui passavano interi mesi insieme.
Lisbona si girò di spalle al professore e sorrise.

"Allora Raquel, hai deciso?" Chiese Alicia risvegliandola dai suoi pensieri
"Liberate Rio, non potete tenerlo in quelle condizioni, è illegale e lo sai bene.
Ti stai facendo fottere da loro Alicia"
"Parli proprio tu di illegalità? Dopo tutto quello che hai fatto non sei credibile" disse fingendo un tono dispiaciuto
Lisbona chiuse la chiamata preparando la loro prossima mossa.

Dopo circa un'ora passata a cercare di rintracciare il Professore e Lisbona videro Denver uscire con una valigia rossa tra le mani tenendo in mano un pezzo di stoffa bianco.

"Cazzo, andate a prendere quella valigetta" disse Tamayo alterato mettendosi una mano sul cuore per normalizzare il battito
"Che contiene quella valigia?" Chiese Alicia mentre si portava il lecca-lecca in bocca
"Segreti di stato" rispose Tamayo
"Contattate immediatamente il professore" disse Alicia duramente.

Il cellulare iniziò a squillare e dopo poco sentì la voce dell'uomo
"Che razza di idiota presuntoso" pensò Alicia
"Salve ispettrice, allora? Piaciuto il regalo?"
Lisbona intanto lo guardava con disprezzo e non sapeva spiegarsi il motivo di queste sue emozioni.
Credeva di aver trovato la persona giusta ma Alicia era sempre tra i suoi pensieri, ora più che mai.

"Davvero astuto, lo riconosco. Libereremo Rio come da voi richiesto ma se verrà fuori quel materiale vi faremo saltare la testa.
Arrivederci, mi saluti Raquel" disse Alicia riattaccando.

"Ben fatto" dissero alcuni agenti che si trovavano lì.

Alicia sistemò Rio e lo accompagnò fino all'entrata.
"Piccolo Rio" pensò Alicia "quante volte sei stato il mio confidente, è davvero un peccato che non ricordi nulla"

Mentre tornava nella tenda le arrivò una chiamata anonima:
"Alicia, sono io"
"Raquel..." disse sentendo le gambe tremare
"Non odiarmi, ti chiedo solo questo"
"Raquel dove sei? Stai facendo una cazzata"
"Ciao Alicia"
Sentì il suono che annunciava che l'altra avesse terminato la chiamata.
Si mise la mani tra i capelli innervosendosi e decise di andare a casa.

Nonostante si trovassero in posti diversi entrambe erano nelle proprie stanze, distese sul letto e ripensarono a com'era iniziato tutto tra di loro.
La rossa aprì una scatola e prese una foto che ritraeva loro due insieme, i loro visi vicini e i sorrisi spensierati, ci passò il dito sopra, le parve di essere ritornata a vent'anni fa.
Che tuffo nel passato pensò.
Gli anni erano trascorsi, le chiamate erano diventate meno frequenti poi ripensarono a quel giorno, quella litigata che aveva messo fine a tutto, una lacrima scese lungo il viso di Raquel mentre Alicia provò solo rancore e tanto odio.

La mattina successiva Tamayo era impegnato a trovare una strategia per catturare i rapinatori mentre Alicia si informava sulla vita privata di essi e vide che Nairobi alias Agata aveva un figlio che le era stato tolto per spaccio di droga. Sorrise cinicamente e disse a un collega di andare a prendere il grande orso di peluche azzurro che era finito nelle prove e di portarle il figlio di Agata, disse ai cecchini di tenersi pronti e attuò il suo piano ferendo Agata a morte.

Poco dopo le arrivò la chiamata che tanto stava aspettando
"Buongiorno professore, come prosegue la sua giornata?"
"Mossa sbagliata Alicia" rispose invece Lisbona destabilizzandola: non si aspettava di sentire lei
Si ricompose subito "mossa giusta Lisbona, siamo 1-1. Buon proseguimento di giornata"

Tutti si complimentarono con lei ma il suo obiettivo era Raquel, Raquel Murillo.
Doveva ritrovarla.

Il professore intanto aveva troppi dubbi da chiarire così andò da Lisbona "cosa c'era tra te e Alicia?"
La donna perse un battito e spalancò leggermente gli occhi, aveva cercato di voltare pagina in tutti quegli anni e non aveva mai detto a nessuno cos'era successo tra lei e Alicia.
"Raquel rispondimi"
"Tra me e Alicia...

Spazio autrice:
Ciao ragazz* sono tornata con una nuova storia tra Alicia e Raquel, doveva essere una oneshot ma alla fine ho deciso di scrivere un paio di capitoli.
Come sempre spero che la storia possa piacervi.

Amore di cartaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora