2. Lei è con me!

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JENNA'S POV

Oggi è mercoledì. Questo significa solo una cosa: nuove assegnazioni.
Questo lavoro si dovrebbe fare il lunedì ma, dato che Samantha Hudson (nonché il capo supremo, perfido oserei dire) è particolare, ha deciso che mercoledì é il giorno per ogni nuova assegnazione.

Geniale, insomma.

Per chi pensa che giornalista equivalga, per la maggior parte delle volte, a gonna stretta e tacchi vertiginosi beh, si sbaglia di grosso.

Dio solo sa cosa mi trattiene dal presentarmi in pigiama, veramente.

Anche perché, ci riuscireste voi a camminare (o correre, dato che si tratta di svolgere un lavoro per il grande capo) da una parte all'altra della città, su dei trampoli vertiginosi?
Ve lo dico io, no.
Quindi, opto sempre per dei jeans, maglietta e scarpe da ginnastica.

Jason mi chiama il maschiaccio. Ma hey, vorrei vedere lui al mio posto. Poi si, che la smetterebbe di chiamarmi in questo modo.

"Io esco" grido prima di uscire "a dopo Danielle" sta ancora dormendo, lo so. È fortunata lei che attacca tardi a lavoro. Cosa darei, io, per ronfare un po' di più ogni mattina.

Io e lei siamo agli antipodi, certi giorni. Quando attacco presto, torno presto e non la trovo perché si ferma in ufficio fino a tardi. Quando attacco leggermente più tardi del solito, torno a casa tardi e la trovo a preparare (bruciare, il più delle volte) la cena. Ma ci prova, da brava coinquilina e amica qual è. E gliene riconosco lo sforzo.

Entro nella mia macchinina, una Volkswagen Maggiolino bianca e mi dirigo al giornale. Mi attende una giornatina leggera.

Abbasso il finestrino, lasciando che l'aria fresca mi scompigli i capelli, poi accendo la radio e la melodia di Baby don't lie di Gwen Stefani invade l'abitacolo.

"Baby don’t, baby don’t
Baby don’t lie
I don’t wanna cry no longer.
Baby don’t, baby don’t
Baby don’t lie
I’mma need a love that’s stronger.
I tell you know, I tell you know
I tell you know, why
Know, why
If you ever give up, then we’re gonna die
Look me in the eye, baby don’t lie"

Molte volte credo che l'abbia scritta per me. Mi rispecchio in molte parti di essa.
Ci penso su, come ogni volta, mentre svolto immettendomi nella via che porta al giornale.

Parcheggio, anche male. Il parcheggio ad L più brutto della mia vita. È colpa mia, lo so, ma se dovessero rigarmi la macchina mi incazzerei come una iena. Ma non ho voglia di riparcheggiare, così scendo dalla macchina speranzosa che i miei vicini di parcheggio siano clementi con me.

Chiudo il mio amato maggiolino e mi dirigo nel mio ufficio, dove trovo già Jason (mio collega e amico) che mi sta aspettando.

"Jen, muoviti, Samantha sta per arrivare e tu sei in ritardo. Vediamo che novità ci saranno oggi" sputa fuori una parola dopo l'altra come una cazzo di macchinetta.

"Jason calma. Primo, non sono in ritardo. Secondo, come fai ad avere tutta questa energia alle 8.30 di mattina? Sembri una macchinetta, ma prendi fiato tra una parola e l'altra?" rido.
Mi guarda male, alzandosi dalla mia sedia girevole.
Mi fa un cenno con la testa come a dire "muoviti, stronzona" e io obbedisco.
Lascio la mia borsa e il mio cappotto sull'appendiabiti e lo seguo.

Quando entriamo nel grande (lussuoso, oserei dire) ufficio di Samantha, lei ci saluta con il suo solito "Buongiorno" stizzito.

Tamburella le unghie rosse ben laccate sulla scrivania, in attesa che arrivino tutti.
Ha aggiunto un quadro alla parete. In realtà ne aggiunge uno a settimana. Sì perché a noi ci sommerge di lavoro e lei, invece, si diletta ad andare alle mostre d'arte e poi compra tutto ciò che attira il suo gusto. Tanto i soldi li ha, quello è certo.

"Bene, prima iniziamo e prima finiamo. Allora"  ci squadra uno ad uno "Brooks" chiama Jason "Dovrai fare una lista di locali più in voga di Londra, sai quelli più frequentati dai giovani e fare delle interviste ai proprietari. Insomma, cerca di scoprire cosa combinano li dentro, se sono in regola, se gira droga e robe del genere. Insomma, hai capito." gli dice. E lo congeda subito.

"Poi vediamo" sono agitata, perché Dio solo sa che cazzarola mi capiterà oggi.

"Evans" mi chiama "Tu invece,dovrai fare un'intervista. Non so se conosci il grande campione di boxe, Harry Styles. Ecco, dovrai cercare di ottenere un'intervista con lui e poi sai come sono le interviste. Fatti venire in mente qualche domanda. Hai capito tutto?"

Ovvio che ho capito. Harry Styles é inavvicinabile. Come cazzo faccio? I suoi gorilla mi scaraventeranno fuori a calci nel culo alla velocità della luce. Sicuramente.

"Farò del mio meglio, Samantha"

"No forse non hai capito. Io voglio quell'intervista pronta sul mio tavolo domani." e detto questo, congeda anche me con un cenno della mano, mentre continua ad assegnare i compiti a tutti i miei colleghi.

Voglio quell'intervista per domani.
Anche un pasticcino insieme, no?

Decido di mettermi subito al lavoro, anche se so che sarà una missione impossibile, cercando di rintracciare il numero della palestra o qualcosa che comunque possa aiutarmi.

Un momento, ma io non so il nome della palestra. Perfetto.

Decido di chiamare Louis, che risponde al secondo squillo.

"Pronto?"

"Lou,mi serve un favore. Sono nelle tue mani"

Ride "Che ti serve Jen?"

"Il nome della palestra di ieri sera e anche il numero. Devo fare un'intervista a quell' Harry Styles e non so proprio dove andare a sbattere la testa".

***

Bene, ora che ho il numero della palestra e il nome, decido di chiamare ma non risponde nessuno. Fantastico!Vorrà dire che andrò li.
Cerco su internet la via e dopo averla trovata mi dirigo alla macchina, imposto Google maps e parto.
Non c'è tempo da perdere, il boss vuole questa fottuta intervista e io gliela farò avere. Costi quel che costi.

Guido fino ad arrivare davanti alla palestra "Excelsior Boxing".
Entro e, dato che non c'è nessuno alla cassa, mi dirigo nella sala dove ci sono tutti quelli che si allenano.

Da lontano posso intravedere Harry Styles.

Non porta la maglietta così da lasciare scoperto il suo petto scolpito.
Rimango per un momento imbambolata a guardarlo mentre sferra un pugno dopo l'altro sul sacco. Guardo come i suoi muscoli si tendono ad ogni movimento e noto altri dettagli di questo ragazzo.
Ha davvero un mucchio di tatuaggi, riesco a vedere anche un veliero sul braccio. E devo dire che sono fatti molto bene, tra l'altro.
Porta un paio di pantaloncini verdi fino al ginocchio e non posso non notare come ricadono perfettamente sui suoi fianchi.
I suoi capelli sono raccolti nella sua solita cosa alta, che gli dona. Secondo me i capelli lunghi gli donano. Non dico che non starebbe bene con i capelli corti (perché ammettiamolo, un ragazzo così bello starebbe bene anche rasato a zero) però questi capelli gli danno un non so che di "selvaggio".

Cerco di avvicinarmi ma un uomo mi ferma, in modo quasi garbato questa volta.

"Signorina, non può stare qui" mi sento dire le stesse parole di ieri sera.

"Ma io sono qui per-"

"Lei è con me" sento dire da Harry Styles. Ripeto, da Harry Styles.

Un momento, cos'ho appena sentito?

Secondo capitolo revisionato. Sto facendo del mio meglio, spero sia meglio della versione precedente.

Un bacio
S.x

Sweet and Sour (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora