Ritiro

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Pov Uraraka
Era il lunedì mattina di una nuova settimana, quella che sarebbe stata la peggiore settimana della vita di Ochako.
Sia la ragazza che Bakugou avevano avuto l'ordine di presentarsi a scuola alle 6 di mattina, per poi partire per una settimana sperduti su una montagna chissà dove.
Erano le 6 precise, ma Bakugou ancora non si faceva vedere.
"Si sarà tirato indietro? Meglio così."
In quel momento Uraraka percepì una presenza alle sue spalle.

Bakugou: Il professore non è ancora arrivato?

Ochako si voltò.

Ochako: Buongiorno eh. Comunque, sì, ma è entrato un attimo a prendere un caffè. Dovrebbe arrivare tra poco.
Bakugou: Tsk.

Che maleducato, avrebbe potuto almeno salutare. La giornata non iniziava bene.

Bakugou: Comunque io sto davanti in auto.
Ochako: Cosa? E perché scusa?
Bakugou: Perché l'ho deciso io.
Ochako: No, voglio stare io davanti.

Non era vero, ad Uraraka non cambiava stare davanti o dietro, ma il modo con cui si era imposto il biondino non le andava giù.
Fu in quel momento che arrivò il professore.

Aizawa: Nessuno dei due starà davanti. Starete entrambi dietro. Ricordatevi che la scuola vi sta offrendo questa settimana affinché passiate maggior tempo insieme e riusciate a collaborare.
Uraraka: Ci scusi professore.
Bakugou: Eh? Passare più tempo possibile insieme?
Aizawa: Mi pare ovvio.
Bakugou: Ma almeno la camera da letto l'abbiamo separata o no?

Aizawa si limitò a fulminare Bakugou con lo sguardo, mentre Uraraka sospirava. D'un tratto però il professore sfoggiò un tremendo sorriso.

Aizawa: Non lo so, ci penserò una volta visto come andrà il viaggio. Ora salite.

I due ragazzi si guardarono confusi, poi salirono in auto, cercando di stare il più lontano possibile l'uno dall'altra.
"Spero solo che Aizawa scherzasse quando ha detto che c'è la possibilità che io e quel porcospino potremmo condividere la camera."
Ochako si voltò verso il suo compagno di classe, in quel momento si accorse che anche Bakugou la stava guardando, così il biondino distolse lo sguardo e lo rivolse a ciò che vedeva fuori dal finestrino.
La situazione era imbarazzante per tutti, anche per il professo Aizawa in effetti.
L'unica cosa positiva di quella "vacanza"? Era gratis.

Dopo poco tempo trascorso in auto, Bakugo aveva già iniziato a russare e verso metà del viaggio il sonno ebbe la meglio anche su Ochako.
La ragazza iniziò a sognare.

Rivide il suo combattimento contro il biondino, ma non dalla sua prospettiva, ma come se stesse guardando lo scontro da un televisore, anzi, era davvero su un televisore. La scena cambiò... Uraraka era in una casa abbastanza modesta e si trovò l'immagine di sé stessa adulta proiettata davanti. La lei adulta era seduta su un divano rosa salmone e teneva in braccio un bambino dai capelli verdi e guance rosee. In quel momento un uomo entrò in casa. Era alto e in tuta da Hero.
"Quello è... Deku."
L'uomo si avvicinò alla Ochako del sogno e le diede un tenero bacio sulla guancia.
Poteva sembrare la situazione familiare ideale... un bambino, una casa, un marito che l'amava, ma non era così... in quel sogno Ochako non era altro che una madre casalinga... non era quello ciò che desiderava, lei voleva essere un eroe.

La ragazza si svegliò di soprassalto, per colpa in parte del sogno e in parte di Bakugou.

Bakugo: Ehi comparsa! Per chi mi hai preso il tuo cuscino personale?! Alzati subito o ti faccio esplodere.

Il quel momento Ochako di accorse che era appoggiata alla spalla del biondo ciclato.

Uraraka: Scusami, mica l'ho fatto apposta! Dovresti saperlo che meno ho a che fare con te e più sono felice!
Bakugou: Tsk. Muovi il culo e scendi dall'auto! Siamo arrivati.

La ragazza scese velocemente dal veicolo e trascinò con sé la sua valigia. La casa di montagna era... carina tutto sommato. Sembrava un piccolo rifugio a due piani, insomma una piccola casetta di montagna. Per Ochako non era nulla di nuovo, un semplice rifugio in cui passare una settimana, aveva trascorso parecchie volte le sue vacanze in quel modo.

Bakugou: Che? Dobbiamo starcene una settimana isolati dal mondo in una fatiscente casetta di montagna?!
Uraraka: Non ti lamentare, è un rifugio carino. E poi ricordati che non sei tu a pagare!

Il professore fulminò i due ragazzi con lo sguardo.

Aizawa: Vedo che il vostro rapporto non è molto migliorato... vi farà bene condividere la camera.

Bakugou e Uraraka sgranarono gli occhi.

Bakugou: CHE?!
Uraraka: No, è uno scherzo vero?

Il professore entrò nel rifugio seguito da i suoi due studenti che non la smettevano di lamentarsi per la sua scelta e di applicarlo di cambiare idea, ma quando videro l'interno della casa, lo stupore ebbe la meglio sulle parole, lasciando ammutoliti i due ragazzi.
Ad accoglierli c'era una hole appena ristrutturata, se si guardava più in là si poteva notare una sala da pranzo. A sinistra invece c'erano due scale di pietra chiara. Una che portava al piano delle camere ed una che si addentrava nella pietra del pavimento.

Aizawa: La mia camera è la 03, la vostra la 01. Ci troviamo su due lati del corridoio differenti. Le camere sono in ordine, vedete di mantenerle tali e di non rompere niente.
La scala che scende porta alle piscine, alla palestra e alla Spa. Se volete recarvi in una di queste attività dovete prima avvisarmi e sappiate che comunque sarete costretti a svolgere tutte le attività insieme... quindo vi sconsiglierei la Spa.

Detto ciò il professore lanciò le chiavi della stanza a Bakugou, poi iniziò a salire le scale trascinando con sé la sua valigia.
I due ragazzi si guardarono, poi, come se qualcuno avesse dato il via ad una gara, iniziarono a correre spintonandosi per salire per primi e prendersi la zona più bella di camera.
Il biondino era costretto a trascinare con sé la pesante valigia, Ochako invece la faceva levitare con il suo quirk.
La ragazza arrivò per prima davanti alla stanza 01, ma era Bakugou a possedere le chiavi.
"Mannaggia"
Bakugou camminava fiero nel corridoio, roteando le chiavi sull'indice.

Bakugou: Allontanati da lì, quante tonde, se no non apro la camera.

Ochako dovette ubbidire.
Il biondino fece penetrare la chiave nella serratura, aprì la porta e con un agile scatto entrò nella stanza chiudendosi dentro.

Uraraka: Ehi! Bakugo! Apri! Bakugou!
Bakugo: Te lo scordi Kirby, tu va a dormire in piscina.

Ochako non ci vedeva più dalla rabbia, così scese le scale lasciando la valigia fuori dalla stanza.
"Tsk, chi si crede di essere?! Se pensa di potermi chiudere fuori dalla mia camera si sbaglia di grosso!"
Uraraka si diresse fuori dal rifugio, andando dove più o meno corrispondeva il balcone della camera 01, poi attivò il suo quirk.
La ragazza iniziò a levitare fino al secondo piano, ma qualcos'altro, apparte l'uso prolungato della sua unicità, contribuì a farle venire la nausea. Il balcone aveva le finestre in vetro e le tende aperte, così Ochako vide il compagno a torso nudo nel tentativo di spogliarsi.
Per sua sfortuna il biondino la notò.

Bakugou: Oi! Che cazzo stai facendo?!

La ragazza si posò sul balcone ed entrò dalla finestra a vetri poi, ignorando Bakugou, andò ad aprire la porta e a prendere la valigia che aveva lasciato fuori.

Bakugou: Tsk, come posso fare a liberarmi di te?!
Uraraka: Aspetta una settimana e poi potremo ritornare ad ignorarci l'un l'altra come facevamo prima, ma almeno lasciami godere questa vacanza.
Bakugou: Tsk. Potresti almeno voltarti mentre mi cambio?
Uraraka: Magari tu potresti andare in bagno a cambiarti.
Bakugou: Tsk.

Katsuki ringhiò come suo solito, poi su recò in bagno sbattendo la porta.
"Dovrò solo provare ad ignorarlo. Dopo tutto devo sfruttare questa bellissima vacanza come meglio posso."

Basta che tu mi dica "Sì" ||𝑲𝒂𝒄𝒄𝒉𝒂𝒌𝒐||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora