Capitolo XLI. La Giustizia del Demonio

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Musica consigliata: "Pain" di Lucas King

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Godric si fermò, incapace di continuare a fuggire

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Godric si fermò, incapace di continuare a fuggire. Era esausto, aveva il fiato corto ed era un miracolo che non fosse stramazzato a terra.

Mai avrebbe immaginato, in tutta la propria lunga esistenza, di dover scappare a gambe levate da suo figlio, mentre l'altro era chissà dove e veniva torturato.

Se quello non era l'inferno, poco ci mancava. Forse era addirittura peggiore.

Non poteva affrontarlo. Non poteva e basta. Doveva trovare un altro modo per sfuggirgli.

Sì, ma quale?

Si guardò alle spalle, passandosi il dorso della mano sulla fronte. Le ferite che Eneas gli aveva inflitto durante il primo scontro, se così poteva essere definito, gli facevano male e se ne erano aggiunte altre.

Devo uscire da qui o finirò per dissanguarmi. Devo trovare Iago!

Fu allora che ricordò che là dentro, chissà dove, c'era anche Dante, imprigionato proprio come lui.

Solo il cielo sapeva quale scherzetto Grober gli avesse riservato.

Godric subito si diede mentalmente uno schiaffo. Al diavolo Dante. Non era più di sua competenza.

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