C'è un gioco che fanno i bambini all'aperto: si tengono per mano e al 3 cercano di strapparsi le dita. Devi resistere finché puoi, o almeno più dell'altro. Il gioco non finisce finché qualcuno non dice "basta", non si arrende, grida pietà. Non è un gioco divertente.
Nel gioco, quando uno dei bambini grida pietà, l'altro lo ascolta e non gli fa più male. Ti piacerebbe che fosse così facile adesso? Non è più un gioco ormai e noi non siamo dei bambini. Puoi chiedere pietà quanto vuoi, ma non ti ascolta nessuno. Ci sei solo tu, che urli nel vuoto.***
Amanda fece scattare la serratura della porta di quella piccola biblioteca in cui lavorava, dopo essersi assicurata di averla chiusa iniziò a camminare per le strade deserte, c'erano solo dei grossi lampioni ad illuminare le strade ormai mal ridotte e abbastanza trascurate, come tutta la cittadina d'altronde. Si portò entrambe le mani alla bocca e soffiò per riscaldarle, nonostante i guanti che indossava era difficile prendere calore in quella serata molto fredda. Attraversava uno dei posti più conosciuti della città per la sua brutta reputazione e si sentì salire il cuore in gola quando vide due teste sbucare dal vicolo scuro. I due ragazzi strafatti iniziarono a dire cose che Amanda fece fatica a capire, sbiascicavano parole senza senso e facevano fatica anche a parlare. Furono pochi minuti e Amanda si trovò con la schiena al muro e due paia di occhi color nocciola che fissavano il suo viso spaventato, uno dei due ragazzi la teneva ferma con le sue forti braccia poggiate sulle spalle mentre le mani dell'altro ragazzo vagavano sul corpo dell'esile ragazza. Alcune lacrime iniziarono a formarsi negli occhi di Amanda e delle urla di paura scapparono dalle sue labbra, strinse gli occhi desiderando solo di sparire, ma furono i due ragazzi a sparire, si sentì libera e quando aprì gli occhi vide solo i due ragazzi scappare e due pozze color caramello scrutarla dall'alto, poi il buio totale.
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Unexpected
FanfictionEra una di quelle cose che è meglio se non ci pensi, sennò ci esci matto. Era una cosa strana, più lo respingevo più volevo che lui insistesse, avevo bisogno di lui e quando mi abbracciava io non riuscivo più ad arrabbiarmi, a parlare, a reagire o a...