Sorseggiava una birra e teneva appoggiato sul palmo della mano un libro aperto. Osservandole le labbra percepivo quell'inquieta attrazione apparentemente immotivata che un po' ti gela il sangue e un po' ti riscalda dall'interno.
Il ciuffo castano scuro si vedeva da sotto il cappello, le ciglia corte nascondevano i suoi occhi ancora a me sconosciuti e rivolti attenti verso le pagine.
Le passavo Io sguardo addosso completamente immersa nell'idea che m'ero costruita di lei, la mia curiosità era catturata dal suo fascino.
Era bella si vedeva, fin troppo.
Quel troppo che non osi avvicinare, che ammiri da lontano. ll troppo che lasci stare pensando di non esserne all'altezza.
Ma alla fine, era solo bella. Non la conoscevo, non ci avevo mai parlato e chissà se la sua mentalità era all'altezza della sua presenza.
Eppure, seduta a quel tavolo con le unghie mangiucchiate e l'aria misteriosa era bella.
Alla fine, ci ho parlato, ma dopo anni ancora non so cosa dire di lei.