Capitolo 5

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Mentre esco dall'università il mio sguardo incrocia di nuovo un paio di occhi azzurri. È il ragazzo di ieri. Anche lui deve avermi vista, perché viene verso di me.
<<Ciao>> mi saluta.
<<Ehi>> gli sorrido.
<<Ti andrebbe di venire a bere qualcosa?>> mi propone. Penso che voglia scusarsi per ieri, perciò annusico.
<<Al bar qua?>> domanda, indicando quello vicino all'università. Annusico.
<<Non mi sono ancora presentato. Sono Mattia>> dice, mentre entriamo.
<<Alice>> dico, sedendomi ad un tavolino per due. Lui si siede davanti a me. Subito arriva una cameriera a prendere gli ordini ed a portarci i nostri due caffè. Osservandolo meglio noto un particolare che ieri non aveva.
<<Porti gli occhiali?>> domando. Lui annuisce.
<<Ieri non li avevi>> dico.
<<Attenta osservatrice>> commenta lui, bevendo il suo caffè.
<<Che facoltà frequenti?>> gli domando.
<<Economia>> risponde. Come Marco. Forse si conoscono.
<<Tu?>> chide poi.
<<Scienze motorie>> rispondo sorridendo. Lui mi guarda confuso.
<<Che cosa fai dopo scienze motorie?>> chiede. Differentemente da come si potrebbe pensare non mi altero, perché è una domanda che ancora in molti si pongono e, di conseguenza, che mi fanno.
<<Dopo questa triennale posso continuare con una magistrale, sia in ambito sportivo che alimentare o didattico e di benessere. Oppure lavorare nell'ambito sportivo, promuovere incontri sportivi, avvicinare le persone allo sport e tanto altro>> rispondo.
<<Ma cosa studiate? Ad esempio, quali materie?>> chiede.
<<Scusa se ti faccio domande così, ma non ne so molto di questa facoltà e non mi dispiacerebbe saperne di più>> aggiunge poi.
<<Tranquillo, nessun problema>> lo rassicuro.
<<Oggi, ad esempio, abbiamo avuto anatomia, biologia e psicologia generale>> rispondo.
<<Non è male se sei appassionato di questo ambito. Non sembrava così espansa come offerta dopo la triennale>> ammette.
<<Sì, il luogo comune è che dopo si vada a insegnare scienze motorie ai bambini>> sorrido.
<<E a te cosa piacerebbe fare dopo?>> mi chiede. Rimango spiazzata dalla domanda. Quasi nessuno, dopo aver detto il mio corso, mi pone questo quesito.
<<La magistrale, sempre in scienze motorie>> rispondo.
<<Anche se in realtà non so ancora bene perché anche qualcosa legato all'alimentazione, sempre per l'ambito sportivo, non sarebbe male>> aggiungo.
<<Tu invece?>> gli domando a mia volta.
<<Marketing in generale>> risponde.
<<Sembra interessante>> rispondo. Lui annuisce.
<<Per me molto>> aggiunge, sorridendo. Gli sorrido a mia volta. E in questo momento di silenzio la radio annuncia un nuovo film. No time to die, quello nuovo su James Bond. Io e Maria da bambine siamo andate con Nicolas, il fratello della mia migliore amica, a vederlo al cinema. Avevamo perso una scommessa su una partita. Una volta uscite dalla sala abbiamo iniziato a giocare agli agenti segreti e da quel giorno abbiamo guardato anche gli altri.
<<La settimana prossima esce finalmente>> esclamo, appuntandomi mentalmente di avvisare la mia migliore amica.
<<Ti piacciono i film d'azione?>> mi domanda Mattia, sorridendomi.
<<Mi piacciono i film in generale>> rispondo, sorridendogli a mia volta.
<<E il tuo preferito è?>> domanda.
<<Stranamente non ne ho uno che preferisco. Ognuno è avvincente a modo suo>> rispondo.
<<Il tuo?>> gli chiedo a mia volta.
<<Dipende dal genere. Per me ogni genere ha un film imbattibile>> risponde. Annuisco in segno di accordo e continuiamo a parlare ancora per molto tempo, finché il mio sguardo cade sull'orologio.
<<Sono in ritardo>> mi alzo di scatto dalla sedia. È incredibile come sia passato velocemente il tempo con lui.
<<Per cosa?>> domanda lui, alzandosi a sua volta.
<<Ho l'allenamento>> rispondo, rovistando nella borsa in cerca dei soldi. Ma come sempre quando si è in ritardo non si trova mai niente.
<<Lascia stare, te lo pago io>>
<<No>>
<<Ti ho invitata io>>
<<Ma...>>
<<Allora facciamo così, la prossima volta mi inviti tu>> propone. Annuisco. Questo vuol dire che ci vedremo ancora. E che gli sto simpatica. Sento qualcosa esplodere dentro di me, ma non saprei dire cosa sia. Lo ringrazio ancora e corro alla macchina. Salgo, buttando la cartella sui sedili dietro, e parto. Per fortuna stamattina ho messo il borsone già pronto nel baule della macchina, così non devo nemmeno fermarmi a casa. Ma come ogni volta che si è di fretta si iniziano a trovare i semafori rossi. Ferma ad uno di questi accendo la radio. Mentre aspetto mi torna in mente Mattia. È stato carino da parte sua offrirmi un caffè. E inoltre frequenta la stessa facoltà di mio fratello ma non è lo stesso corso, infatti Marco fa economia applicata nell'ambito digitale. Nel frattempo il semaforo torna verde e riparto. Alzo il volume della radio ed inizio a cantare. Dopo altri diversi semafori, rotonde e stop finalmente parcheggio. Scendo, prendo il borsone, chiudo la macchina e mi reco allo spogliatoio di corsa. Appena entro Margherita mi saluta e mi fa cenno di sbrigarmi. Mi cambio il più velocemente possibile e mentre usciamo raccolgo i capelli in una coda alta.
<<Come mai questo ritardo?>> domanda la mia amica mentre iniziamo a correre.
<<Sono stata invitata a bere qualcosa da un ragazzo>> rispondo sottovoce. Sulla sua faccia compare uno di quei sorrisi maliziosi che ovviamente mi aspettavo.
<<No, non era nulla di che>> le rispondo, così mi guarda incuriosita.
<<Semplicemente ieri ci siamo scontrati e oggi per scusarsi mi ha offerto un caffè, tutto qua>> taglio corto io, iniziando a correre un po' più veloce.
<<Bene ragazze, oggi ci concentreremo sulla resistenza. È inutile essere bravi se non si è resistenti per tutto l'arco della partita o parte di essa>> annuncia l'allenatrice. E infatti l'allenamento sembra non passare più, non tanto per il tipo di esercizi, quanto per la stanchezza e la fatica di questi. E quando sono finalmente a casa faccio una doccia, ceno e subito dopo vado in camera mia. Metto in carica il cellulare, imposto la sveglia per domani, mi infilo sotto le coperte e appena tocco il cuscino mi addormento.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 11, 2022 ⏰

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