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"Emily apri la porta" continuava a dire Damon mentre batteva i pugni sul legno antico, "no! Lasciami stare stronzo!" Si sentì urlare da dentro, anche se non era il momento giusto per ridere Bonnie e Caroline non riuscirono a trattenersi per la risposta che Emily aveva urlato a Damon.
Erano passate una settimana e mezza o forse anche due da quando Stefan se n'era andato. Di nuovo.
Damon aveva raccontato che quando gli era passata la sbronza Stefan gli tirò un pugno abbastanza forte, tralasciando il motivo però, e iniziò a urlargli cose contro di cui non si ricordava. Poi con la loro velocità da vampiri raggiunsero la festa, salutarono il sindaco Lokwood, lo sceriffo Forbes, il preside Fell e la signora Bennett, la nonna di Bonnie.
Damon finiti i saluti chiese a Stefan di raggiungere le ragazze e quando non sentì la risposta si girò confuso e non trovò suo fratello. Poi la scena continuò con quello già detto in precedenza. "Senti Damon e se c'è né occupassimo noi?" Bussarono alla porta e Emily le fece entrare subito richiudendo la porta in faccia a Damon. "Oh andiamo! Dannazione apri la porta!" Urlo più forte Damon e Emily anche se lo sentì fece finta di niente.
Per dei giorni Emily pianse probabilmente tutte le lacrime che aveva in corpo. Erano lacrime tristi, forti. Nessuno poteva sapere cosa passava nella sua testa, nemmeno lei stessa. Si chiedeva perché, perché si era trasferita. Perché era un vampiro, perché era fidanzata con un vampiro, perché era innamorata del suo migliore amico, perché.

Un secondo.

L'ultima cosa che pensò non riuscì a trattenerla, cercò di far uscire qualcosa, parlare, esprimere. Niente. Era distrutta. Non era possibile. Lei innamorata di Damon Salvatore? Cosa? No. Non poteva essere. Lei era la fidanzata di Stefan e Damon era suo fratello. Poi era stato il suo migliore amico da sempre. Si erano conosciuti d bambini. Adesso che ci pensava, quando lei era nata, era piccola e aveva conosciuto Damon: era il 1951. Non era possibile. Aveva vissuto così tanto senza nemmeno rendersene conto. Provava a pensare a quando era piccola, quando giocava con sua madre ma di colpo del buio si insediò bella su mente. Cercava di capire. Non si ricorda della sua infanzia. La prima cosa che ricorda è lei a 14 anni, su un lettino in ospedale, con il corpo di sua madre, lì accanto. Ma non era morta?, disse tra sé e sé, e continuò a pensare e a rivivere il momento nella sua mente. Sua madre era bella, tanto. Lei la guardava offuscata, le lacrime calde le bagnavano le guance, non si capacitava di un coma celebrale. Non era possibile. Lei aveva avuto un'infanzia. Eppure tutto sembrava davvero strano. Lei era più grande di Stefan? Ma quanti anni aveva? Aveva circa 1 anno e mezzo di differenza con Damon. Ciò significava che aveva circa 563 anni? Era impossibile pensarci così. Se faceva solo la 4 liceo, come poteva avere più di 500' anni?
"Damon.." disse piano tra i singhiozzi, le lacrime non le permettevano l'uscita di un suono limpido. "Emily finalmente..." cercò di dire qualcos'altro ma appena varcò la porta vide Emily che lo guardava rannicchiata contro il muro. Caroline e Bonnie tolsero immediatamente il disturbo.
"Non c'è la faccio Damon..." ammise, Damon le sorrise tristemente. Si sedette davanti a lei, prese il volto della ragazza fra le sue mani e le asciugò le lacrime dalle guance e la abbracciò. Rimasero fermi così. Nulla importava se affianco di uno c'era sempre l'altro, si volevano bene e, tenendolo nel loro cuore, in fondo, senza riuscire ad ammetterlo, si amavano...

***

Emily aveva raccontato tutto a Damon di quello che aveva pensato. Insieme poi lo dissero anche a Bonnie e Caroline che si guardarono confuse. Avrebbe chiesto spiegazioni a suo padre, decise Emily.
Senza aspettare un secondo, la porta della pensione si spalancò con violenza, tanto dal sentirla dal piano di sopra. L'immagine fu chiara: Klaus e Elijah portavano per le spalle qualcuno, quando Enzo chiuse la porta alle loro spalle, la persona tra i fratelli Mikaelson emise un gemito, Emily guardando meglio vide che era.. "Stefan" disse e lui sorrise amaramente anche se stordito e lei come risposta gli tirò un forte schiaffo. Tutti risero e Emily lo fulminò con lo sguardo avviandosi verso le scale "ricciolina che ne facciamo di questo qui?" Chiese Enzo indicando Stefan, Emily rispose "chiudetelo sotto, nel seminterrato, dentro la cella. Al resto ci pensiamo domani mattina." Quando le scale finirono si diresse verso la camera che condivideva con le altre 2 ragazze presenti in quella casa.

Dopo che Emily ebbe dato l'ordine, Stefan finì nel seminterrato nella cella. Elijah andò a Villa Mikaelson per dormire, Damon andò in camera sua e ospitò Enzo, Klaus insistette nel rimanere lì, nessuno sapeva il motivo ma si poteva ben capire che era per la "barbie vampiro", così Damon chiamava Caroline. Lei e Bonnie raggiunsero Emily e presto in tutta la pensione regnò un potente silenzio. Si sentiva il rumore della pioggia e Bonnie, Emily e Caroline dormirono tutte e tre abbracciate. Perché è in questi momenti che servono di più le amicizie, e la loro, era così bella.
Damon si addormentò pensando solo a una persona così come Enzo e Klaus, che li aveva raggiunti in camera per dormire con loro. Era pace finalmente.

Per Stefan, gli incubi potevano finire o peggiorare da un momento all'altro.

-spazio autrice-
Perdonate il capitolo poco lungo ma è il massimo che riesco a fare.
A parte tutto, mi piace molto questo capitolo e a voi? Fatemelo sapere :)

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