Cap. 5: L'incidente

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Non riuscivi a credere alle parole che avevi udito da tua madre, non ci vedesti più, tua madre cerca di spiegarti la situazione ma solo una frase era nella tua testa

"Tuopadre ha avuto un incidente"

Nonti accorsi nemmeno di cosa successe i momenti a seguire che poi tiritrovasti in ospedale con tua madre in una sala d'attesa, nel mentremettesti insieme tutti i pezzi: un auto aveva tamponato l'auto di tuopadre, il guidatore dell'altra auto era illeso ma tuo padre avevariportato danni peggiori, non troppo gravi ed era ora stabile masarebbe dovuto stare qualche giorno in ospedale e tenersi a riposoper un paio di settimane minimo, quando entrasti nella camera di tuopadre lo vidi sul lettino attaccato a una flebo, con una fasciaturaalla testa, lo volevi abbracciare e stavi anche per farlo, quandoperò arrivò un altra frase inaspettata.

Tuopadre: chi sei?

Cosa?......Come?...... È uno scherzo??.... Ci sono telecamere? È uno scherzo?!...... Deve essere così..........

Ilmedico non era inizialmente certo della cosa ma sentendo la domandadal paziente ne fu certo: tuo padre aveva un amnesia, si speravatemporanea e per farli tornare i ricordi si doveva fare ilpossibile.
Ti stavi trattenendo dal piangere e ti sforzasti disorridere, o almeno non dimostrarti triste. Il medico vi disse chedovevano fare degli accertamenti ancora e altri piccoli test, perciòuscite dalla stanza e te ti allontanasti per piangere e sfogarti,dove nessuno potesse vederti, ma non ti fu permesso perché li vicinovedesti tutti i tuoi amici e compagni di scuola, come facevano asapere che eri lì? Come avevano scoperto dell'incidente?
Appenati vedono si avvicinano con visi triste e dispiaciuti per te, disseroche sapevano dell'incidente ma non dell'amnesia di tuo padre, edecidi di non dirglielo e di dimostrarti forte e tranquilla, nonvolevi creare altre preoccupazioni inutili. Tutti cercarono diconsolarti e di farti stare meglio con frasi di conforto, qualchebattuta o anche offrendoti di fare altro per distrarti, come prenderequalcosa da magiare come un gelato, Rose si era ricordata della tuaproposta di qualche ora prima.

Tigiri verso tua madre e ti accenna un sorriso per poi abbracciarti edirti di stare tranquilla, sarebbe lei rimasta con il padre, volevache si calmasse, non sopportava di vederti così. Lo sapevi eperciò la salutasti, ma saresti tornata il prima possibile, nonvolevi lo stesso lasciarla sola con quel dolore che stava anche leiprovando.
Andate tutti a prendere il gelato da André, ilmigliore di tutta la città, era famoso soprattutto per il gelato dicoppia, perché nella maggior parte dei casi, la coppia consolidavail loro amore. Ma al momento volevi solo che tutto andasse nelmigliore dei modi e un buon gelato era forse il primo passo per staremeglio, e dovevi stare meglio per i tuoi genitori.
Ognuno si preseil proprio gelato però al tuo turno ordini gli stessi gusti chevoleva prendere Luka, che coincidenza eh? André non ne avevaabbastanza per due perciò il ragazzo lo offrì a te decidendo dicambiare i propri gusti,inizialmente volevi opporti a tale gentilezzama egli insistette , eri felice di avere amici così, mentre mangiaviil gelato con tutti i tuoi amici ti sentisti quasi in colpa, percosa?

Persentirti felice nonostante quella situazione, era una cosa sciocca main quel momento era così che ti sentivi.
E nel mentre di tuttociò, non troppo lontana, un Akuma svolazzava in cerca della suaprossima vittima.

Ai ai ai! Sento puzza di Akuma qui! Sara si arrenderà alla negatività del momento oppure resisterà e supererà la cosa? Ci vediamo al prossimo capitolo

Lei non ti ama ma io siDove le storie prendono vita. Scoprilo ora