sono inerme perso nel fissare il mio riflesso allo specchio:
vorrei solo essere perfetto questa sera,
perfetto per il ragazzo che mi ha fatto sentire così durante i 3 anni più belli della mia vita.passo un ultima volta la mano nel ciuffo rosso probabilmente un po' troppo cresciuto,
poi sorrido amaramente
forse perché mi sono reso conto di quanto mi sia trascurato nell'ultimo periodo,
forse perché mi sono perso nel ricordo di niccolò che mi scostava sempre i riccioli dagli occhi quando crescevano troppo.prendo un ultimo respiro colmo di speranza e mi accingo a varcare la soglia del palazzo..
il mio stomaco si sta contorcendo in una morsa dolorosa mentre realizzo piano che sto camminando verso il mio destino.o, almeno,
lo spero con tutto me stesso.>>><<<
mi faccio spazio tra la folla di gente accalcata all'entrata mentre gli occhi mi brillano increduli:
niccolò, il ragazzino che avevo spronato io verso i primi concorsi, era riuscito a costruire l'atmosfera in cui ora sono completamente immerso.
non potrei essere più fiero di lui,in realtà lo sono sempre stato.
sono seduto in quinta fila, tra una vecchia signora e un bambino intento a intrattenersi col cellulare, quando il sipario scorre imperialmente ed una voce metallica esterna accoglie calorosamente il pubblico.
mi incanto a fissare il vuoto durante il discorso di benvenuto mentre il ritmo del mio cuore aumenta ad una velocità esponenziale:
tra pochi secondi lui apparirà ai miei occhi,
inizio a farmi aria nervosamente con le mani come se la cosa potesse procurarmi sollievoed eccolo lì.
non ci sono parole,
non ci sono parole per descrivere quello che sto provando,
non ci sono parole per quantificare l'emozione che mi sta donando questo esatto istante.si, è lui.
proprio lui.
forse un po' cresciuto,
ma bello da togliere il fiato.cinque file di poltrone mi separano dal ragazzo con cui ho condiviso la mia intimità e la mia intera vita.
lo stesso ragazzo che mi lasciava la colazione pronta sul tavolo quando la mattina usciva presto di casa,
quello che mi cullava la notte quando mi sentivo male,
lui che aveva posto il suo cuore tanto fragile tra le mie mani certo che lo avrei saputo costudire.i miei occhi lucidi brillano nel mezzo della sala buia riempita dalle dolci note del piano.
probabilmente è proprio questo che attira lo sguardo di nico verso il mio,
mi piace credere però che i nostri occhi si sono incontrati perché noi due avremmo saputo riconoscerci ovunqueè così è stato.
perdo un battito,
forse due,
forse mille.
in questo esatto istante siamo ancora io e lui,marti e nico.
i ragazzini tanto spensierati quanto innamorati di cinque anni fa,
gli stessi che hanno saputo farsi forza a vicenda e raccogliere i pezzi dell'altro quando tutto intorno a loro sembrava crollare.
gli stessi che preferivano morire soffocati dal caldo pur di addormentarsi abbracciati.gli stessi di sempre.
e vorrei solo alzarmi,
liberarmi dalle insicurezze e dalle incomprensione che mi tengono legato a questa maledetta sedia e correre maldestramente da lui.ma non posso,
non ancora.così prendo un respiro profondo,
chiudo gli occhi,
e mi lascio cullare da quella dolce melodia,
proprio come facevo quando suonava per me.*10 minuti prima*
(pov di nicco)nonostante sia ormai routine per me esibirmi,
ogni volta le quinte portano con sé un adrenalina ed un'emozione indescrivibilieppure stanotte percepisco un pizzico di magia in più.
attendo fremente che il presentatore termini di accogliere il pubblico e sfilo poi solennemente verso il mio adorato piano.
la tensione è alta, impossibile negarlo, ma mi faccio trasportare timidamente dalle prime note per poi lasciar danzare armoniosamente le mie dita lungo i tasti immacolati dello strumento.
il pubblico sembra apprezzare notevolmente e, tanto divertito quanto onorato, volgo il mio sorriso migliore alla platea in segno di ringraziamento.
ma rimango senza fiato.
impossibile per me credere a ciò che ho visto.
quello sguardo fugace deve avermi ingannato,
forse si è solamente palesato nella mia mente ciò che desidero più profondamente ma che riconosco sia impossibile:che lui sia qui per me.
così, ormai completamente disinteressato dal brano, alzo nuovamente gli occhi al pubblico in cerca dei suoi.
li trovo.
così belli e lucenti come lo sono sempre stati.
si, quello è il mio marti.e dopo una vita di incomprensioni e lotte perse mi trovo a perdermi nel suo sorriso e nella sua innocenza...
ecco, ora ricordo cosa mi aveva donato la forza di continuare a scommettere su noi due dopo ogni parola buttata al vento:
la sua dolcezza,
la sua semplicità,
martino in sostanza.termino il brano leggermente interdetto e mi accingo a scomparire dietro alle quinte senza interrompere il contatto visivo che si è creato tra noi.
sconvolgente come gli occhi che consideravi quotidianità possano risultare tanto unici e speciali dopo che li hai persi per sempre.non sarà mai qui per me
ripeto nella mia testa mentre valuto le migliaia di possibilità che avrebbero potuto spingerlo a presentarsi qui questa sera.
magari ha accompagnato un amico,
forse sta scrivendo un articolo per la radio, sempre che ci lavori ancora.sono solo ipotesi, ipotesi che rimarranno tali.
constato mentre mi muovo tra la folla in cerca dell'uscita."ahi!"
sono un coglione ho pure urtato una persona nel mentre
mi volto imbarazzato per scusarmi
"oh... ehi"
solo questo riesco a pronunciare rimanendo il più neutrale possibile mentre il mio cuore, al contrario, sta impazzendo nel petto.
non so minimamente cosa possa star pensando lui,
ma io questo lo chiamo destino.eii, si sono viva ahaha, tra compiti e ferragosto ho perso un po' il filo della storia ma eccomi qui.
è stato un capitolo abbastanza difficile come del resto tutta la storia che spero di riuscire a rendere il più credibile possibile.
che ne pensate? ve lo aspettavate?❤️
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flashback part two|| rames
Romantikmartino alla fine di "flashback" decide dopo cinque anni di riprendere in mano la sua vita e cercare niccolò, riuscirà a riconquistarlo? questo è il sequel tanto atteso della mia fic precedente quindi prima vi consiglio di fare un salto a leggere qu...