in another life [bokuaka]

22

... O almeno così pensava.

Gli occhi di Akaashi si spalancarono leggermente e le sue sopracciglia si aggrottarono per la sorpresa. Ciò che era seduto sullo schermo non era quello che pensava sarebbe stato, ma piuttosto ... Un semplice complimento.

"Sei bello."

Congelato sulla sedia, Akaashi lesse le parole dieci volte prima di alzare lo sguardo. Poteva sentire il battito del suo cuore battere forte contro il suo petto, come se volesse liberarsi. I suoi occhi si fissarono su quelli di Bokuto.

"Tu ... pensi che io sia bello?" Lo chiese con tono incredulo.

Radunando un debole cenno del capo, le labbra di Bokuto si arricciarono ai lati solo un po 'di più. Con questo, alzò una mano tremante e il dito indice. Stava cercando di dire ad Akaashi qualcos'altro.

Indovinando velocemente, Akaashi mormorò: "Uno?"

Bokuto tenne il dito alzato, poi mosse la mano per puntarlo contro se stesso. Non diede ad Akaashi il tempo di esprimere la sua ipotesi mentre spostava il dito per puntare il suo occhio, poi finalmente verso Akaashi.

Debolmente, Akaashi schiuse le labbra. Non riusciva quasi a trovare la sua voce, ma quando lo fece, fece del suo meglio per evitare che tremasse.

"Da quando ... dal primo giorno che mi hai visto ..."

Per questo, il braccio di Bokuto cadde e si appoggiò leggermente sul suo stomaco. Fece l'unica cosa che poteva e annuì di nuovo, poi chiuse gli occhi e girò leggermente la testa dall'altra parte.

Akaashi guardò con curiosità le labbra di Bokuto tremare in un ampio sorriso, e mentre la luce catturava i suoi lineamenti, Akaashi si rese conto di quanto Bokuto fosse effettivamente imbarazzato.

Il suo viso risplendeva della più tranquilla tonalità di rosso e cercò di nasconderlo ad Akaashi. Sembrava che, dopo aver finalmente sentito ad alta voce i suoi pensieri repressi, gli avessero logorato i nervi più di quanto pensasse.

Vedendo questo spettacolo svolgersi davanti a lui, Akaashi riuscì a malapena a pensare. Il suo cuore batteva per un miglio al minuto, trovava difficile deglutire e una delle sue gambe sobbalzava su e giù rapidamente. Non sapeva come reagire, non sapeva cosa fare o dire, ma mentre cercava le parole giuste da dire, o la cosa giusta da fare, Akaashi si ritrovò a fare qualcosa che non si aspettava da se stesso.

Una risata leggera gli sgorgò dal profondo del petto e il suono riempì la stanza non appena colpì l'aria. Rise forte, o almeno più forte che poteva. La sua voce era gentile, leggera nelle orecchie di Bokuto. Lo fece aprire gli occhi e guardare in direzione di Akaashi, stupito. Quegli occhi color miele percepirono tutto ciò che potevano della faccia ridente di Akaashi. Il modo in cui le sue labbra si arricciavano agli angoli, il modo in cui i suoi occhi socchiudevano quel tanto che bastava per vedere solo un luccichio verde. Bokuto ha catturato tutto e in pochissimo tempo si è ritrovato a ridere anche lui.

Era una risata tranquilla. Era così debole e debole, poteva a malapena essere sentito, ma era lì, e Akaashi poteva sentirlo, quindi era abbastanza per Bokuto. Il suo viso aveva ancora la stessa tonalità di rosso, ma questo non gli importava più. Era felice dov'era. Era felice di aver ammesso quelle parole. Era contento che Akaashi avesse trovato compagnia in lui.

Trovando un respiro tra le sue risate, Akaashi riuscì a parlare.

"Sei ... ridicolo." Disse spensierato, le sue dita tremanti intorno al telefono.

Bokuto gli lanciò uno sguardo che poteva essere letto solo come "Lo sono, no?"

Lentamente, la risata di Akaashi si trasformò in una risatina, e mentre sedeva lì al suo posto, guardò Bokuto con occhi placidi. Un'espressione genuina fece la sua dimora sui lineamenti di Akaashi, e una mano si allungò per spingere attraverso le sue ciocche corvine.

"Grazie, Koutarou." Sussurrò piano, con la voce che gli tremava in gola. Allungò una mano e trovò quella di Bokuto.

Bokuto strinse la presa in quel modo automatico che faceva sempre. Fissò Akaashi con quel sorriso che non sembrava mai svanire. I suoi occhi leggono,

"Prego, Keiji."