7.

5.1K 122 0
                                    

Sabato, qualifiche GP di Gran Bretagna.

Mi trovo seduta sul solito sgabello fuori i camerini della McLaren, aspettando che i ragazzi finiscano le solite interviste. Alyssa e Victoria, le rispettive sorelle di Daniel e Max, sono fuori i loro camerini per congratularsi del risultato ottenuto oggi.
Accavallo una gamba sopra l'altra per cercare una posizione più comoda, quando dal suo camerino esce Lando, che cammina a testa bassa, ignorandomi.
Sembrava tanto volesse vedermi mercoledì, poi quando sono arrivata giovedì non si è fatto vedere e lo stesso ieri.
«Ehi!» esclamo senza rendermene conto. Alza lo sguardo e incontra il mio, ma senza rendersene conto le sue labbra mimano uno sbuffo, come se avesse voluto essere da qualsiasi altra parte che lì con me.
«Ciao.» Il suo tono è piatto, non come una settimana fa quando mi portò i donuts per scusarsi e nemmeno quando insieme prendemmo in giro Carlos.
«Congratulazioni per il quinto posto, domani parti da una buona posizione, o almeno ho sentito dire questo.» Rido leggermente per sciogliere la tensione, ma lui non fa lo stesso, anzi gira il viso per guardarsi intorno, non nascondendo la noia nel trovarsi con me.
«Senti, tu ed io dobbiamo parlare.» Mentre parla ha uno sguardo duro e nonostante io sia più grande di lui, mi sento mille volte più piccola. «Non mi sta bene quello che stai facendo.» Afferma.
Lo guardo confusa, non riuscendo a capire a cosa si stia riferendo. «Ma di che cosa stai parlando?»
«Sei fidanzata e allo stesso tempo fai la scema con Carlos, tipo i commenti e i mi piace. Non mi sembra un atteggiamento corretto nei confronti del mio amico.» Sputa fuori, guardandomi in modo nervoso.
Spalanco la bocca sconvolta, ma allo stesso tempo mi trattengo per non scoppiargli a ridere in faccia. Io fidanzata? Non lo sono da anni probabilmente.
«Non sono fidanzata Lando e non faccio nemmeno la scema, come dici tu, con il tuo amico Carlos.» Sorrido a labbra strette. «Carlos ed io siamo semplicemente amici, non proviamo nulla l'uno nei confronti dell'altro se è questo che ti interessa.» Aggiungo.
«E quel calciatore che ti commenta sempre?» Mi guarda come se non riuscisse a credermi e volesse delle sicurezze in più. In realtà adesso mi sembra tutto fuorché minaccioso, è carino e dolce; voleva semplicemente proteggere il suo amico.
«James?» Domando e lui annuisce. «È il mio migliore amico da anni, è quasi un fratello.» Aggiungo.
Sembra finalmente rilassarsi e in più si siede anche sullo sgabello di fronte al mio.
Sorrido, mostrando i denti. «Mi devi dei donuts, mi hai ignorata di nuovo per un giorno e mezzo.» Mi poggio sullo schienale e incontro le braccia al petto.
Lando mi guarda, sorride leggermente e nel mio stomaco sento improvvisamente un vuoto. Ha cinque anni in meno a me ed ogni volta che lo guardo e penso a quanto sia bello, mi sento fuori luogo e penso a quanto sia sbagliata questa cosa.
Si toglie il cappello, rigorosamente con la visiera all'indietro, si aggiusta i ricci e rimette il cappello.
«Forse questa volta, per quanto l'ho fatta grossa, dovrei offrirti una bella cena.» Mi guarda, lo guardo e non vorrei essere da nessun'altra parte.
Dio! Ho 26 anni e sembro una ragazzina.
«Sono d'accordo.»
Tutto si interrompe quando sentiamo le voci delle ragazze e Carlos venirci incontro.

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
INSTAGRAM | LN4Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora