capitolo 10

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Arrivai al vecchio casolare sudata e ansimante. Il dolore al petto si era propagato anche ai polmoni che bruciavano come carboni ardenti. Lottavo con tutta me stessa per respirare e fare entrare l aria,per restare in piedi,visto che avevo una gran voglia di accasciarmi a terra e dormire. Il lucchetto che avevo messo sulla porta era ancora li intatto. Mi guardai intorno. Non c erano tracce sulla sabbia a parte le mie,niente  che mi dicesse che loro erano la dentro. Presi il telefono e ricontrollai l indirizzo. Era giusto. Doveva essere giusto. Maledizione! Stavo per rimetterlo nella tasca dei jeans quando vibrò. PORTA SUL RETRO.ENTRA E FERMATI SULLA CROCE DISEGNATA A TERRA SOTTO IL MATERASSO.

Seguì le istruzioni ed entrai da una porta che non avevo mai visto. Subito mi investì la puzza di chiuso e sigaretta,un odore che non ricordavo. Di solito lasciavo le finestre semi aperte e delle candele profumate alla lavanda. Ma quello che trovai li dentro non era affatto il mio rifugio sicuro. Le sedie e il tavolo erano stati capovolti e messi vicino alla porta d ingresso,il piccolo tappeto veneziano che avevo comprato al mercatino delle pulci era finito nel camino e al posto della struttura del letto c era solo un materasso macchiato e sporco. Uno strano dolore al petto mi fece salire le lacrime agli occhi. Non era il solito dolore,quello dovuto alla malattia. No. Era molto peggio. Avevo arredato quel posto con amore,ci avevo messo una parte di me che ora era stata spazzata via. Mi avvicinai lentamente al materasso e quando spostandolo,vidi il segno rosso mi fermai. Dei colpi sotto di me mi fecere sobbalzare e allontanare da li. E poi capì. C era una piccola crepa sul legno quando ero entrata per la prima volta li,ma non avrei mai immaginato che quella crepa potesse portare ad un seminterrato dove trovai un televisore e delle telecamere. La puzza di muffa e sporco era molto piu intensa e quasi non si riusciva a respirare. Ero terrorizzata. Non sapere che cosa sarebbe successo mi mandava in panico. Ero la pedina di una banda di malati di testa che mi avrebbero fatto fare chissa cosa. E io avrei obbedito,senza fiatare. Sarei stata una loro complice. Non potevo tirarmi indietro. All improvviso la tv si accese e sullo schermo comparve mia madre priva di sensi legata mani e piedi a una sbarra di metallo che attraversava il soffitto. Indossava solo la biancheria intima,aveva i capelli sporchi e dei segni rossi sul corpo che mi fecero accapponare la pelle.

"Mamma.." dissi in un sospiro prima di iniziare a piangere. Mi avvicinai al televisore e continuai a chiamarla sperando che la mia voce potesse arrivare fino a lei. Di colpo il monitor divento nero e una voce cupa e gelida risuono nelle mie orecchie.

"Salve dolcezza. Come vedi la tua mamma e qui con noi. Sai pensavo che il tempo l avesse fatta invecchiare,invece sono rimasto stupito dalla sua bellezza e dal suo corpo favoloso. Mi sono permesso di farmi un giro con lei..tanto a tuo padre non dispiace piu vero?"

Senti la rabbia e la frustrazione motarmi dentro come un iniezione di veleno.

"Vaffanculo testa di cazzo. Ti giuro che se ti trovo ti strappo le palle e te le faccio ingoiare!"gridai con tutta me stessa. La risposta fu la sua risata sprezzante.

"Bada a come parli troietta altrimenti qui finisce male per tutte e due. Mi hai sentito"

Ero impotente. Avrei voluto ucciderlo nel peggiore dei modi se l avessi trovato ma ora dovevo calmarmi e stare al suo gioco.

"Che cosa vuoi che faccia?"

"Bene..ora si che mi piaci. Parliamo di affari allora. C e una cosa che devi sapere sulla tua bella famiglia perfetta. Il tuo caro paparino aveva le mani in pasta in un grosso progetto da milioni di dollari con della gente non molto raccomandata. E lo stronzo che cosa ha fatto? Ha trasferito i soldi su un conto a noi sconosciuto prima che crepasse. Devi trovare questo conto e far transitare i soldi su un altro conto,il nostro. Non preoccuparti,so benissimo che ha lasciato tutto a te e le banche non tu chiederanno spiegazioni. Se dovessero fare storie dirai che e per un associazione benefica e che tuo padre avrebbe voluto cosi. E tutto chiaro?"

Secondo voi e possibile che il cuore si spezzi due volte? E possibile che un essere umano possa soffrire cosi tanto? Dio forse avra voluto punirmi per tutto quello che ho combinato..e come dargli torto. Ero immobile al centro della stanza e sentivo il battito del cuore farsi sempre piu debole. Mi portai una mano al petto e cercai di respirare. Il cancro..pensai. Me ne ero dimenticata. Alzai lo sguardo sulla telecamera che avevo davanti e feci cenno di si.

"Bene..nel frattempo io terro compagnia a tua madre..sai..ho notato che le piace essere picchiata quando la scopo. Ora esci di qui,ti daro istruzioni su dove e quando incontrarci. Ah..un ultima cosa..ricordati che io so sempre dove sei e cosa fai..quindi non fare cazzate."

La luce rossa delle telecamere era ancora accesa e lui mi stava guardando. Mi stava guardando andare in pezzi..piccoli pezzi che non sarei mai riuscita piu a ricomporre. La mia famiglia era stata tutta una menzogna,mio padre era immischiato con la mafia,mia madre era tenuta in ostaggio chissa dove e io stavo lentamente morendo. Be se questa fosse stata l ultima cosa che avrei fatto allora avrei combattuto. Avreu pregato dio di farmi vivere almeno il tempo necessario per salvare mia madre e poi poteva prendersi quello che voleva. Non mi sarei arresa. Lo dovevo a me stessa e alla donna che aveva sopportato tutto questo per degli errori non suoi. Lentamente risali al piano superiore. Mi appoggiai al muro per prendere fiato,chiusi gli occhi e contai fino a dieci. Non devo morire. Non devo morire. Non devo morire. Quando il battito torno regolare usci fuori. La brezza del mare si abbatte su di me come un fulmine. Respiravo finalmente.. Ero ancora viva e lo sarei rimasta a tutti i costi

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 30, 2015 ⏰

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