#POV JADE#
Il ragazzo mi sfiora con la spalla, a quel contatto rabbrividisco: quanto cazzo è bello?!? Mi precede nel sedersi a tavola vicino a Rudi, io prendo posto tra Cat e un tizio sulla trentina. Siamo molti a tavola, i posti a sedere sono sedici, uno è vuoto, ma mi piace quell'atmosfera di famiglia che si è creata. Dopo aver aspettato un poco, in quel tempo ho scoperto che il figo si chiama Mimmo è che È SINGLE, il sedicesimo posto resta vuoto.
-Bene, dovremmo iniziare senza Alice.- interrompe il chiaccherare Giulio.
-Posso con grande onore dare il via alla cena in onore della nuova ospite.- si sfrega le mani.
@dopo cena
Devo dire che la famiglia di Giulio è molto simpatica: sono in tantissimi!!! Aiuto Lucia a sparecchiare e poi vado in camera mia, ma Giulio mi intercetta sulle scale.
-A Jade, ti devo chiedere un favore. Avrai capito che Alice non sta bene: non mangia e non parla. Mi sto preocupando per lei e vorrei che tu le parlassi.- resto basita: come puo pensare che io possa in qualche modo aiutarla a risolvere i problemi se neanche la conosco?
-Perche IO Giulio?-
-Perche hai lo stesso problema.- okay... non capisco cosa intenda ma se è convinto lui... vede la mia incertezza e mi passa una mano sulla guancia.
-Jade, non ti stiamo giudicando. Solo che si vede che sei anoressica e voglio tu parli ad Alice: solo una chiaccherata prima di andare a dormire... tutto qui.- mi sorride speranzoso.
-E va bene, ci proverò.- il suo sorriso si tramuta in un sorriso di un padre felice. Mi indica una porta al piano.
-Lei è li dentro.- faccio qualche passo in direzione della porta, il suo sguardo è incoraggiante. Busso alla porta ed entro: una figura è stesa su un fianco nel letto. Richiudo la porta e mi avvicino. Mi siedo sul letto difronte: gli occhi della ragazza sono aperti ma immobili.
-Ciao.- azzardo io. Lei sta ferma e non rispende ne muove lo sguardo. Aspetto un pochino per vedere se risponde, sta ferma con le braccia incrociate sulla pancia stringendo tra le dita la stoffa dello scaldacuore.
-Io sono Jade.- altro silenzio... sta tipa mi ricorda troppo me e cio mi fa star male è come se provasse quello che provavo io. Mi sale la voglia di piangere, mi avvicino alla finestra e la spalanco lasciando entrare il gelo invernale. Guardo fuori nella speranza di vedere qualcuno, dove sei finito Beck? Che stai facendo cosi lontano?
È un po' come quando sei ad una festa e sei l'unica single, quando la sera tutti si chiudono nelle stanze per limonare e tu stai sola alla finestra sperando in un principe azzurro a cavallo. D'un tratto una lacrima mi scende, questo silenzio è insopportabile. Inizio a singhiozzare.
-Fino a due giorni fa anche io stavo così: non mangiavo, non parlavo... pure dormire era odioso, avevo quasi deciso di non vivere più aspettando la fine su un letto.- respiro profondamente. La ragazza ora mi guarda immobile.
-Ma non potevo farlo: sarebbe stata una vittoria per chi mi aveva fatto tutto sto male. All'inizio era facile, stavo stesa su un letto a guardare il muro. Poi pero ho capito che questo era peggio di morire, con il tempo tutto era così noioso e insopportabile che ho pensato di farla finita.... ma guarda!!! Ti prego guarda che mondo che c'è fuori!!! Le stelle, la luna, il sole... Alice!!! Il mondo non muore con te, la vita continua. Nel primo periodo ti fai le ossa ma poi basta, ti alzi e vivi.- la guardo è ancora ferma, devo farla muovere... è come se cosi vincessi il mio di dolore.
-Alice, ti parlo da una che ha e sta vivendo la stessa cosa. Giuro anche io ero troppo presa per capirlo, e pensavo che non mi servisse aiuto. Ma la cosa peggiora e basta, me lo ha fatto capire Harry, uno psichiatra- nel suo viso si forma un sorriso amaro, scuote la testa.