Answer:Love Myself

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Words:5880

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"Che spreco di tempo"borbotto infastidita mentre cammino per le strade di Seoul con la valigia enorme dietro, non sapendo dove andare.

Sono arrivata ieri sera dal Giappone perché mi sembrava di aver trovato finalmente il lavoro dei miei sogni. L'editrice.

Ho sempre amato leggere fin da bambina e non mi sento mai sazia di leggere migliaia e migliaia di storie diverse. Per cui leggere storie fresche di artisti emergenti e scegliere se meritano una possibilità o no, mi sembra il lavoro ideale per una come me.

Avevo investito molto su questo lavoro. E non parlo solo di soldi ma anche dell'aver lasciato la mia famiglia, la mia casa e la mia quotidianità nella piccola cittadina giapponese di Morioka per trasferirmi a Seoul.

La città della moda, del cibo di ogni provenienza,degli idol del k-pop e dei ballerini di strada. Decisamente uno stile di vita molto diverso dal mio.

A quanto pare però questa famosissima casa editrice voleva che lavorassi tutti i giorni senza un orario ancora stabilito per una miseria di won al mese.

E si, sarò disperata ora, ma non sono stupida ne tanto meno accetterò mai di essere sfruttata. Neanche per quello che amo fare.

Così gli ho mandati a quel paese e ora mi ritrovo senza casa,senza lavoro e con 50 won in tasca.

"E ora cosa faccio?"chiedo nuovamente a me stessa, tenendo la testa bassa fino a quando qualcuno non mi passa davanti, pestandomi entrambi i piedi con delle ruote.
"Ma che diavolo...? Ma guardi almeno dove vai"esclamo,guardando un ragazzo di circa la mia età seduto in sedia rotelle.

"Come scusa?"chiede con fare da so tutto io e con un cipiglio che infastidito sul viso.

"Mi sei passato sui piedi"sbotto, indicandoli con la mano.

"Evidentemente eri in mezzo"dice ovvio e sollevo un sopracciglio,incrociando le braccia al petto.

"Senti, chiunque tu sia,questa è una strada. Sai cosa vuol dire? Che la gente ci cammina e tu devi guardare prima di tagliare la strada come se niente fosse"

"Ma guarda tu..."borbotta, fulminandomi con lo sguardo.
"Il rispetto tu non lo conosci?"aggiunge.

"Non per chi lo manca per primo"dico fredda.

"Ma sai almeno chi sono?"

Lo guardo meglio e forse, e dico forse, l'ho visto da qualche parte in tv. Forse.

"Certo che so chi sei. Questa fottuta città è piena di poster con la tua faccia sopra ma questo non ti da il diritto di investire le persone"esclamo e mi guarda come se fossi pazza. E si, forse lo sono.
"Questa città mi ha già stancata. Credete di essere i re del mondo e pretendete che uno lavori tutti i giorni, senza orario per 400 won al mese. Ma dico io, ma siete impazziti? Ho fame, sono stanca,non so dove dormire e questa dannata valigia pesa una tonnellata"sbotto, prendendomela con il ragazzo davanti a me che mi guarda con gli occhi sbarrati.

One Shot/Jeon JungkookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora