Look Here Pt.2

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Immaginatevi lo schermo di un telefono diviso a metà: da una parte ci sono Ah-Reum e Jimin, nel loro solito chiosco per l'aperitivo; dall'altra parte ci sono Jungkook e Taehyung, il suo migliore amico, seduti in uno dei locali Vip di Busan a bere un Martini con ghiaccio.
La situazione sarebbe degna di un film comico se non fosse che ne Ah-Reum ne Jungkook, stavano ridendo.

Dopo essere scappata dall'ufficio del CEO, la castana era tornata alla sua postazione aveva lavorato con molta più energia e dedizione del solito, temendo che Jungkook la stesse tenendo d'occhio in qualche modo.
Non voleva sentirsi inferiore a lui, soprattutto sul piano lavorativo. Sapeva di avere le competenze e le conoscenze per tenersi stretto il suo posto ma Jungkook le aveva messe in discussione e a lei non andava giù per niente.

Jungkook, dal canto suo, era rimasto immobile a guardare la porta chiusa per diversi minuti.
C'era qualcosa in Ah-Reum che lo faceva ammattire. Perché una donna sposata avrebbe dovuto sentirsi così bisognosa delle attenzioni di qualcun altro? Non scherzava affatto quando aveva detto che con il matrimonio, l'unione e l'intimità della coppia molte volte si perdeva ma non pensava che Kim Seokjin fosse così stupido da lasciarsi scappare una donna come Ah-Reum.

Il corvino non era un moralista, non gliene fregava niente di diventare l'amante in una coppia sposata, tantomeno se in questo modo avrebbe fatto un torto a Seokjin.
La rivalità tra le due case editrici era nota a tutti: dipendenti, giornalisti e gli stessi autori che venivano promossi con il marchio di una delle due.
Seokjin era il CEO della Story&Book e ora che Jungkook era il nuovo CEO della Hwang-geum chaeg, le cose si erano fatte ancora più aspre e competitive. Nessuna delle due parti riusciva a prendere il primato sull'altra da parecchi anni.

Nelle classifiche annuali, venivano sempre messe nello stesso gradino nel podio per numeri di romanzi venduti, profitti, laboriosità, feedback positivi.
Era una gara in cui nessuno riusciva ad arrivare da solo al traguardo e questo faceva irritare profondamente molte persone.
Seokjin voleva essere il migliore per una questione di lavoro e di prestigio. Non voleva essere secondo a nessuno e poi il suo capo lo metteva sempre alle strette quando succedeva qualcosa perché dava sempre la colpa e la responsabilità di tutto a lui.

Jungkook però era ancora più competitivo e avrebbe raggiunto quel primo posto a tutti i costi ma non di certo per il bene della casa editrice ma per sconfiggere Seokjin.
C'era stato un tempo in cui i due uomini erano amici, migliori amici. Nonostante la differenza d'età, anche se minima dato che Seokjin aveva trent'anni e Jungkook 27, i due andavano molto d'accordo.
Seokjin, fuori dall'ambito lavorativo, era un tipo molto alla mano, divertente e simpatico, specialmente dopo qualche bicchiere e a Jungkook piaceva la sua compagnia.

Tutto era cambiato quando il signor Jeon, il padre del corvino, era diventato CEO della casa editrice nemica e Seokjin si sentì in dovere di allontanare anche Jungkook dal suo cerchio ristretto di amicizie.
Il corvino non lo sopportava. Andava bene la competizione, quella sana non faceva mai male a nessuno e teneva alto lo spirito, ma non capiva perché arrivasse a quei livelli.
Perché distruggere anni di amicizia o peggio, un matrimonio, per un semplice posto di lavoro.
Jungkook comunque reagì di conseguenza al comportamento di Seokjin e dal giorno divennero nemici mortali. L'uno tentava sempre di distruggere l'altro, in ogni modo possibile.

One Shot/Jeon JungkookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora