CAPITOLO 10

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POV CESARE

Da un po 'vedo che di fronte a me Nelson continua a scrivere qualcosa su un foglio invece di lavorare. Non che io invece stia lavorando. Ma sono curioso, vorrei sapere cosa lo fa essere così concentrato, è da mezz'ora che scrive. Vorrei anche interromperlo per chiedergli se facciamo qualcosa domani sera io e lui. I prossimi due giorni sono i nostri compleanni e vorrei passarli con lui. Non voglio festeggiare, non lo facciamo mai, mi va bene anche un film sul divano. All'improvviso smette di scrivere, prende le sue cose e se ne va.

C: Ma cosa gli è preso a Nelson?

Nessuno mi risponde. Guardo dove era seduto fino a poco fa e noto che il foglio di carta su cui stava scrivendo l'ha lasciato lì. Mi alzo e lo prendo. Appena leggo il mio nome, capisco che è una lettera per me. Mi siedo e inizio a leggere.

La sua lettera mi comunica, ho qualche dubbio su cosa fare. Le sue sono parole bellissime, ma non mi sembra che lui voglia intendere qualcosa di più della nostra amicizia. Se interpreto male le sue parole, che figura ci faccio domani sera?

Vado a sedermi di fianco alla postazione di Nic.

C: Ehi ...

N: Vez, cos'è quella faccia triste?

Gli allungo la lettera di Nelson e lui la legge.

N: Che cosa bellissima. Mi viene da piangere, mi ha fatto commuovere. Nelson non mostra mai i suoi sentimenti, ma da queste parole si vede che ha un cuore anche lui. Ci vai domani vero?

C: Credo di sì. Ho solo paura di interpretare male le sue parole e fare una figura di merda davanti a tutti.

N: Basta Cesare. Tu domani vai e ascolti cosa ha Nelson da dirti. Andrà tutto bene, me lo sento. Sono felice per voi.

C: E a te come va con Dario?

N: Male. Abbiamo chiuso.

C: Cos'è successo?

N: Ti faccio un riassunto dell'altra sera. Abbiamo visto un film, ci siamo baciati, poi si è tirato indietro e mi ha detto che è tornato insieme con la sua ex da un po' ma non sapeva come dirmelo. Ha detto che è maglio così per tutte e due.

C: Mi dispiace.

N: Non mi importa, me lo aspettavo che sarebbe andata male. Ho intenzione di voltare pagina in fretta. Infatti stasera esco con un ragazzo.

C: Non è un po' troppo presto.

N: Se sto chiuso in casa a piangere è peggio. Ho già perso troppo tempo dietro a quello stronzo. Non c'è niente di male uscire con qualcuno.

C: Va bene. Ma se hai bisogno io sono qui. Se vuoi che vada a picchiare Dario, lo faccio anche se è un mio amico.

N: Grazie. Sto bene così.

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Il giorno dopo decisi di presentarmi alle prove della band. Quando arrivai avevano già iniziato. Appena Nelson mi vide fece un sorriso e mi salutò poi fece un cenno ai ragazzi di iniziare a suonare la nuova canzone.

Ne: 

" Perché io non vivo al mare?
Me lo chiedi con i piedi nella sabbia
Tanto anche in mezzo alle persone
Ci si sente spesso soli come a Bologna

Mi dici Che Non STIAMO affogando
Hai soltanto bisogno di spazio
mi ripeti Che Non STIAMO affogando
Ma io ho troppo bisogno d'affetto
Ma non riesco Più a Capire come fare 
Come fare a TIRARE giù a testate questo muro 
Questo muro di parole non dette
Che hai tirato su tra noi

SOLI COME A BOLOGNADove le storie prendono vita. Scoprilo ora