CAPITOLO 4. UN GIURAMENTO

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POV Percy
Daria era crollata subito dopo essere stata proclamata mia sorella. É una cosa fantastica avere un parente normale! Adesso sono nell'infermeria accanto a Daria, aspettando il suo risveglio. Per prima cosa voglio presentarla a tutti, poi la porterò al lago e poi devo portarla al Campo Romano e....
"...Percy?"
Mi risvegliai dal mio stato di trance guardando la mia sorellina.
"Si? Come stai? Bisogno di qualcosa?"
Lei rise con voce secca, ma rise una risata piena di vita
"Cosa credi abbia bisogno un discendente di Poseidone? Un bel volo in aereo?"
Sorrisi. Le portai un bicchiere d'acqua.
"Annabeth ha proprio ragione - sei una testa d'alghe. Ma mi accontento di poco" e prese il bicchiere sorseggiando con avidità.
"Vuoi andare al lago?"
"Mmmmmmh, sarebbe magnifico"
Quindi finisse di bere e si vesti (non ho guardato! Sono un ragazzo per bene io!), la portai al lago. Salto nel lago con una velocità sorprendente. Riemerse solo qualche minuto dopo. A dire la verità mi preoccupai un po' per lei finché era sott'acqua.
"Raccontami del campo, della gente qua è delle tue avventure - sembri un dio sceso dal'Olimpo!"
Risi per il la sua confronto. Le raccontai tutto - della storia del campo, dei semidei che ci vivono o che abbiano mai vissuto qua, delle mie avventure e delle crudele profezie, del campo romano e della sua storia, dei miei amici e compagni della profezia dei sette. Non so per per quanto abbiamo parlato ma giudicando che era già tramonto, credo che per un bel po'. Mi ero anch'io immerso nell'acqua e le mostrai una caverna che avevo scoperto da poco.
Fuori dall'acqua vidi una figura muoversi nell'ombra.
"NICOOOO!"-urlai con tutte le mie forze per attirare l'attenzione del figlio di Ade.
La figura si mosse e scomparve solo per riapparire davanti a me.
"Ciao Percy"
"Ciao! Ti voglio presentare mia sorella Daria! Daria, lui é Nico di Angelo"
Daria alzo la mano per stringere quella di Nico, con un sorriso sulle labbra.
"Il famoso Nico di Angelo, figlio di Ade, Re dei Spettri? Molto piacere!"
Nico sbuffo, ma strinse la mano tesa di Daria, ritirandolo quasi immediatamente. Daria mi guardo sottocchio perplessa, chiedendomi il perché del strano comportamento di Nico. Mi sa che mi sono scordato di dirle che il figlio di Ade non é esattamente un amante del contato fisico. La guardai con espressione che diceva "dopo ti spiego tutto". Lei fece cenno di ok con la testa e riporto l'attenzione sul figlio di Ade che si sentiva fuori posto.
"Perché sei triste?" - Gli chiese.
"Io non sono triste."
"Ma si che lo sei. Non sorridi, hai la testa abbassata, spalle in giù, e non fai nessun contato visivo o fisico."
Nico sbuffo ancora una volta, evidentemente poco contento della testardaggine di mia sorella.
"Ok, supponiamo per un secondo che tu abbia ragione. Dammi almeno una ragione perché dovrei essere felice"
"Perché sei vivo può darsi?"
Sulle le labbra di Nico su accenno un'ombra di un sorriso.
"Per un figlio di Ade non é veramente il massimo sopratutto con una biografia come la mia"
Daria lo guardo in silenzio per qualche secondo per poi mostrarci un sorriso abbagliante.
"Io, Daria Fontana, figlia di Poseidone, giuro sul sacro fiume di Stinge che vivrò e rimarrò al tuo fianco finché non comincerai a sorridere ogni giorno dalla mattina alla sera per o senza ragione"
La guardammo perplessi. Sono certo fiero per lei perché YEAAAH, LA SUA PRIMA PROMESSA SU STINGE, ma é un giuramento molto serio.
"Daria, ti rendi conto..."
Ma lei non mi lascio finire la frase. Ci appese sulle nostre spalle a mo' di un uomo ubriaco e disse:
"É ora di cena! Andiamo!"
Sorrisi. Forse i dei si erano calmati e io avrei avuto una vita calma e felice. Guardai Nico. Anche lui sorrideva ascoltando una barzelletta di Daria. Forse.
POV qualcuno
"AAAAAAAAAAH!"-urlo la giovane donna svegliandossi di scatto. Lacrime rigavano la sua divina faccio. Qualcuno entrò nella stanza. Un uomo, di qui l'età era indecifrabile, entro. Aveva i cappelli grigi, ma non come la cenere, piuttosto come argento, e gl'occhi celesti che brillavano come delle stelle. L'uomo si siede sul letto della donna, abbracciandola.
"Era solo un incubo, niente di più "
"No! Era un ricordo! Un dannato ricordo del mio dannato passato! Mi avevi promesso che avresti prelevato tutti i ricordi dalla mia mente! Me l'avevi promesso!"-urlo la donzella, dimendossi.
"Ho prelevato tutto quello che potevo mia cara. Ma alcuni ricordi sono nel tuo cuore. Non ne ho il potere!"
"Non ne hai il potere?! Sei il dio Urano! Come fai a non averne il potere?!"
"Daria, ti prego..."
"No",-disse la donna tremando."Non mi chiamare con quel nome. Lo odio quanto odio il mio passato"
Urano sospiro.
"Sappiamo entrambi che non é così. Lo so che fa male, ma devi provare ad andare avanti. Non puoi più pensare solo a te stessa, sei una dea ormai."
La dea sospiro a suo turno, togliendossi dalla faccia le lacrime che tanto odiava. Guardo con occhi pieni di dolore suo Nonno. Ad Urano si strinse il cuore vedere sua nipote soffrire tanto.
"Non posso. Quei ricordi sono come dei vermi che mi distruggano da dentro."
Ci fu un silenzio.
"Vuoi andare a fare un giro?"
"No grazie. Voglio pensare per un po' "
Urano usci dalla stanza lanciando un'ultima occhiata alla ragazza, che si era seduta accanto alla finestra ad ammirare i ghiacciali del nord.
Appena la ragazza senti la porta chiudersi abbasso la testa, lasciando la mente annegare nei ricordi. Quanto dolore le porto quella promessa. Lascio un'ultima lacrima amara cadere sul davanzale ghiacciato, sperando che con quella lacrima se ne sarebbe andato anche il suo passato.
***
E finalmente ho aggiornato! Mi spiace tanto per la lunga attesa, ma non sapevo proprio come continuare! Beh, spero che via piaccia)
Alla prossima mie cari!
Sempre vostra
justafull

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 01, 2015 ⏰

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