1. Senza Sedile

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Ciao raga ho voluto iniziare questa nuova storia. Vi do qualche informazione: quando Leclerc parla all'inizio della storia e alla fine lo metto in corsivo mentre quando lui narra lo metto in formato normale.
Divertitevi!!!

Mi chiamo Charles Leclerc, ho 23 anni e vengo dal Principato di Monaco. Tutti mi conoscerete sicuro per essere stato pilota di Formula 1 della Ferrari. Ebbene sì sono stato pilota della Ferrari ma per poco tempo. Perché? Perché la Ferrari decise di rescindere il mio contratto dopo le mie dirichiarazioni sulla SF1000 (un trattore, non una macchina). Di conseguenza rimasi senza sedile e non potei finire la mia stagione. Avevo abbastanza soldi per vivere bene ma poi presi la consapevolezza che mi mancavano gli sport, il problema era: in quale sarei potuto andare a competere? Il mio sogno, oltre a diventare campione del mondo con la Ferrari, (purtroppo non realizzato) era quello di diventare un calciatore,anche se pensavo sarebbe stato impossibile. Ma un giorno ci fu l'incontro che avrebbe cambiato la vita. Ecco a voi la storia di come sono diventato un forte calciatore della Juventus.

Monaco 🇲🇨

"Ciao Charles" mi si avvicinò il mio caro amico Riccardo. Ero sul molo di Montecarlo a guardare il mare col muso a causa degli avvenimenti che si erano susseguiti al Gran Premio del Belgio. "Ciao Ricky" lo salutai. "Perché quel muso lungo?" mi chiese. Mi ero ripromesso di non raccontarlo ma visto che lui era un mio caro amico glielo raccontai. "La mia carriera in Formula 1 è finita" iniziai. "Nooo perché??" continuò a chiedermi. "Praticamente la Ferrari ha rescisso il mio contratto per le mie dichiarazioni, cioè che la macchina è un catorcio. Sentendo questo mi hanno richiamato a Maranello e mi hanno cacciato via" gli spiegai. "Oh capisco, mi dispiace tanto. Avresti potuto però controllarti" mi sgridò. "Sí hai ragione ho sbagliato" gli dissi. "Adesso cosa farai?" mi chiese. "Non so, vedrò cosa farò. Vorrei dedicarmi al calcio, ma non credo ci siano squadre che si offrirebbero di prendermi" continuai. "Tu credici e vedrai che ritornerai" mi consigliò dandomi una pacca sulla spalla. Gli sorrisi. Anche gli altri amici e alcuni miei colleghi ci rimasero male: ad esempio Verstappen, Gasly, Albon, Norris, Russell e  altri miei amici di Montecarlo erano rimasti scioccati dalla notizia. Mi dicevano sempre che la mia presenza era importante per la Formula 1 e che senza di me si sentivano vuoti. Sí ma non è colpa mia se la Ferrari mi ha cacciato. Andate a dirlo a quell'idiota di Binotto 😒. Dopo un po' decisi di provare a diventare un calciatore. Mi piace molto questo sport: infatti ogni volta nel paddock facevo tanti palleggi con il mio preparatore atletico e in passato partecipai anche a delle manifestazioni: la partita del Cuore e anche con la Nazionale piloti. Quindi direi che ero già abbastanza esperto. Finita la mia osservazione del panorama monegasco mi diressi davanti allo stadio dell' AS Monaco, la mia squadra preferita (nonché quella del mio paese). Ci ero già venuto qualche volta e mi divertivo da spettatore. Però in quel momento non avevo intenzione di andare lì, sognavo tanto di essere in una squadra top italiana (ad esempio Inter, Juve, Atalanta, Milan, Roma, Lazio, ecc...). Presi una decisione drastica: mi sarei trasferito a Torino per diventare un po' più esperto di calcio. Lì avrei potuto sperare.

La mia nuova carriera | Charles Leclerc Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora