Silenzio.

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SILENZIO

Era già da qualche tempo che Remus Lupin aveva deciso di prendere posizione al Ministero per rivendicare i diritti dei Lupi Mannari nel Mondo Magico, che da sempre erano trattati come reietti della società, un male da estirpare, una minaccia. Il giovane voleva provare che non era affatto così e, supportato dai suoi amici di sempre James Potter, Lily Evans e Sirius Black (che se proprio voleva dirla tutta era decisamente più di un amico), aveva finalmente trovato il coraggio di battersi contro le ingiustizie che subiva ogni giorno a causa del suo marchio.
Trovare un lavoro era pressoché impossibile, nessuno lo assumeva dopo aver letto la sua natura sui suoi documenti, doveva accontentarsi di vivere alle spese di Sirius - con cui condivideva la casa e la vita - che gli impediva di invischiarsi nei lavori illegali e pericolosi che venivano generalmente offerti alle creature oscure.
Così aveva creato una associazione che si batteva per i diritti dei Lupi Mannari, che aveva riscosso un discreto successo sia nei Mannari che desideravano condurre una vita normale (e non unirsi ai branchi), sia nei pochi alleati che supportavano la causa.
Un grande sostegno era arrivato anche dal professor Silente che nell'agosto di quell'anno aveva contattato Remus per assumerlo come insegnante di Difesa contro le Arti Oscure. Questo aveva suscitato non poca polemica nei genitori degli studenti, ma a Remus era stata fornita ogni mese la Pozione Antilupo (che lo aiutava a riprendersi in fretta e a quietarsi durante le sue trasformazioni) e fin da subito si era dimostrato un insegnante molto capace.
Era un sabato pomeriggio di fine Novembre quando Remus, assieme agli altri professori, aveva accompagnato gli studenti ad Hogsmeade. Si trovava ai Tre Manici di Scopa a prendere una Burrobirra assieme alla professoressa McGranitt, il professor Vitious e la professoressa Sinistra, circondato dal caos degli studenti e dei discorsi dei suoi colleghi. Aveva finito da poco di sorseggiare la sua bevanda quando la sua chiacchierata fu interrotta da un acuto dolore al petto, che gli impediva di respirare. Le mani tremavano mentre cercava aiuto nei suoi colleghi, che lo soccorsero immediatamente sotto agli occhi terrorizzati degli studenti e degli altri clienti del Pub.
Remus perse i sensi dopo pochi istanti, totalmente ignaro di quello che sarebbe stato il suo destino.

Quel pomeriggio il negozio di articoli professionali per il Quidditch più famoso di Diagon Alley aveva chiuso con molte ore di anticipo, in fretta e furia i suoi proprietari avevano chiuso le serrande ed erano corsi via.
Era arrivato un Gufo dall'ospedale San Mungo e aveva portato ai due ragazzi una lettera che li informava che Remus era stato ricoverato lì in estrema urgenza.
Dopo la morte dei genitori del giovane Lupin e il tradimento di Peter, Sirius e James erano rimasti gli unici contatti di emergenza dell'amico.
Non appena arrivati in ospedale, Sirius si era precipitato all'area Triage a chiedere di Remus; era fortemente supportato da James, che metteva una certa pressione alla segretaria.
«Lupin Remus John, nato il 10 marzo 1960?» domandò la strega e subito i due amici si apprestarono ad annuire «Quarto piano, reparto Janus Thickey.»
Sirius e James impallidirono, realizzando immediatamente che quello era il reparto riservato ai pazienti in lunga degenza: qualsiasi cosa fosse accaduta a Remus doveva essere più grave di ciò che loro avevano immaginato.
Ringraziarono appena, prima di precipitarsi verso il quarto piano a chiedere alla Guaritrice che custodiva il reparto di farli entrare a vedere Remus.
«Siete qui per il signor Lupin? Sto seguendo personalmente il caso.» spiegò la Strega «Siete parenti?»
«No, no...» disse James, ma fu interrotto immediatamente da Sirius.
«Io sono il suo coinquilino, non ha parenti consanguinei, noi siamo i suoi contatti di emergenza.» spiegò il giovane e sia il suo amico che la Guaritrice riuscivano a percepire il terrore nei suoi occhi grigi, che sembrarono essere abbastanza convincenti per la donna.
«Perfetto, allora, vi pregherei di seguirmi nel mio ufficio per l'identificazione e in seguito vi potrò parlare del signor Lupin e condurvi da lui.»
Svariate volte erano andati in quel reparto a trovare Alice e Frank Paciock e pensare che Remus potesse ormai essere nelle loro stesse condizioni fu una realizzazione troppo pesante da assimilare. Seguirono la Guaritrice in silenzio, tra mille altri addetti in divisa verde lime che camminavano tra i corridoi.
«Bene.» disse la strega, sedendo alla sua scrivania e prendendo in mano la cartella clinica di Remus «Voi dovreste essere Sirius Orion Black e James Fleamont Potter.» continuò, leggendo dalla prima pagina della carpetta «L'ospedale dovrebbe aver contattato voi, potrei avere dei vostri documenti per la conferma?»
«Certamente!» disse James, tirando fuori dal proprio portafogli il proprio documento di identità. Sirius fece la stessa cosa e la Guaritrice passò qualche secondo a controllare che tutti i dati fossero corretti.
Dalla fine della Guerra la prudenza non era mai troppa...
«Bene...» fece la donna, restituendo i documenti ai due amici «Il signor Lupin è probabilmente stato avvelenato, i suoi colleghi ci hanno riferito che è stato male dopo aver bevuto una Burrobirra e al momento i suoi valori sono completamente instabili. Non siamo riusciti a stabilire che tipo di veleno ha ingerito, abbiamo solo trovato una sostanza estranea nel suo sangue che non riusciamo ad identificare.»
«Ma starà bene, vero?» chiese Sirius, totalmente preda del panico, trattenendo appena le lacrime «C'è un... antidoto, giusto?»
«Signor Black, purtroppo non posso darle alcuna certezza. Di questo passo, viste le condizioni in cui il signor Lupin versa e la sua natura da Lupo Mannaro, temo che, se dovesse continuare a peggiorare, gli restino appena due settimane di vita. Il veleno sta distruggendo il suo corpo dall'interno, lentamente.»
Sirius gelò sul posto e lo sguardo di James si posò subito su di lui, per evitare che cadesse nell'abisso. Il giovane Potter voleva solo piangere, battere i pugni contro al muro e uccidere chiunque avesse fatto del male al suo migliore amico, ma non poteva: si impose di essere forte per Sirius, si obbligò a resistere per suo fratello che stava per perdere ogni cosa...
«Sir...» tentò di richiamarlo a sé, appoggiandogli una mano sulla spalla, mentre la Guaritrice li guardava mortificati.
«Voglio vederlo.» disse Sirius, semplicemente, freddo come una statua di marmo.
«Sta ancora dormendo e se desidera del tempo per-»
«No, voglio vederlo adesso.»
«D'accordo, vi conduco nella camera del signor Lupin.»
Entrare nella piccola stanzetta che ospitava Remus fu strano: il giovane dormiva profondamente, sotto a strati di coperte, era collegato ad una flebo e il suo volto era molto pallido.
«Rem!» Sirius accorse al capezzale del suo letto, si trattenne appena dall'accarezzargli la guancia ricordandosi della presenza della Guaritrice.
«Dobbiamo tenerlo sotto antidolorifici, che lo fanno dormire molto.» spiegò la donna «Io non credo che saremo in grado di salvarlo, abbiamo troppo poco e tempo e solo un miracolo potrebbe riuscirci, ma voglio che sappiate che sono davvero dispiaciuta. Sono una sostenitrice del suo movimento per i diritti dei Lupi Mannari, sono sicura che è una brava persona, è fortunato ad avervi...»
E senza attendere alcuna risposta la Guaritrice uscì dalla camera, lasciando intimità ai tre amici, permettendo a Sirius di sfogare tutta la sua disperazione e di potersi chinare per baciare la fronte di Remus.
«Troverò chiunque ti abbia fatto questo e lo ucciderò con le mie stesse mani.» sussurrò Sirius tra le lacrime «Te lo prometto, la pagherà cara. Io sono qui adesso, resto qui con te fino alla fine.»
James non riuscì a sopportare ulteriormente quel momento, semplicemente uscì in silenzio, mentre due lacrime altrettanto silenziose gli solcavano il volto.
Avrebbe inviato un Gufo a Lily per spiegarle cosa era accaduto e quella sera, tornata dal lavoro e recuperato il piccolo Harry a casa di Bathilda, non lo avrebbe trovato a casa.

Remus aveva deciso di trascorrere in casa propria i suoi ultimi giorni di vita, quando si era risvegliato ne aveva parlato con Sirius e con i Guaritori, che erano giunti alla conclusione che il trasferimento in casa non avrebbe affatto cambiato la sorte ormai decisa di Remus.
Sarebbe comunque morto in una lenta agonia, tra febbre alta e dolori, ma almeno sarebbe stato in casa sua, circondato dalle persone che amava e da un ambiente caldo e familiare.
Sirius lo stava trasportando nella loro camera, su per le scale, in braccio, facendosi carico di tutto il suo peso, Remus affondò il volto nella spalla dell'amato, cercando di imprimere per sempre il suo profumo.
Il Giovane Black era totalmente stremato: lo mostravano chiaramente le sue profonde occhiaie e la sua barba poco curata.
«Siamo finalmente a casa, Moony.» gli disse con un sorriso forzato, mentre lo adagiava sul loro letto e gli rimboccava le coperte «James e Lily stanno cucinando la cena.»
«Sono felice...» mormorò Remus, mentre veniva invaso da una tempesta di baci agrodolci da parte di Sirius.
«Resto con te.» gli disse, aiutandolo a mettersi seduto mentre il giovane Lupin veniva colpito da un violento attacco di tosse.
Era come se qualcosa gli stesse mangiando pian piano i polmoni.
«Scusami...»
«Va tutto bene, non preoccuparti.» lo rassicurò, dandogli una mano a sistemarsi sui cuscini che lo aiutavano a stare più comodo «Se hai dolori possiamo anticipare la flebo di oggi di mezz'ora.»
«No, sto bene... Voglio solo riposare.» mentì Remus, lasciando che Sirius si stendesse al suo fianco e lo prendesse tra le braccia, crogiolandosi in quel calore, lasciandosi andare su quel corpo che tante volte lo aveva accolto.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 31, 2020 ⏰

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