I camici bianchi mi avevano portato in una grande stanza. Era chiusa come la mia camera. Le luci fredde illuminavano il pavimento di terra battuta sulla quale c'erano dei cerchi e delle linee.
Non ero solo, c'erano due uomini, che però non erano dei camici bianchi. Le loro teste erano più grosse e lucide. Erano bianche e dove ci dovevano essere gli occhi c'era una fessura nera. Le loro teste sembravano essere ricoperte di metallo che rifletteva la luce fredda e senza cuore di quella stanza. Uno era davanti a me, all'altro capo della stanza. L'altro era dietro di me.
Non ci ero mai stato in quella stanza.
Non avevo mai visto quegli uomini di metallo.
Avevo paura.
L'uomo davanti a me aveva urlato qualcosa, poi aveva lanciato una piccola sfera bianca e rossa. La sfera si era aperta e con un lampo era uscita una creatura spaventosa, che appena il lampo scomparse fece un urlo così tremendo che tremo solo a ricordarmelo.
Aveva delle grandi ali nere, il corpo era grande e arancione, le gambe erano corte e muscolose, le braccia con tre piccoli artigli erano gracili. Il collo della bestia alata era lungo, sulla cima troneggiava una testa affilata con il muso puntato in avanti. La creatura aveva dei grandi occhi blu e delle corna arancioni.Mi spaventava.
Volevo tornare nella mia fredda e triste camera.Tutti e due gli uomini presero ad urlare insieme. Facevano un gran rumore. Mi spaventavano quelle urla. Misi le mi braccia davanti a me per cercare di scacciare quella visione spaventosa da me. Ma era inutile. Era reale.
Ad un certo punto l'uomo dall'altra parte della stanza urlò: -Charizard, Lanciafiamme!-
La bestia inspirò forte. Poi apri la bocca.
Ero terrorizzato, dalla sua bocca erano uscite delle fiamme cremisi che, anche se erano ancora lontane lo sentivo che erano caldissime. Potevo sentire il loro calore sulla mia pelle.
Si stavano avvicinando a me, in fretta, troppo in fretta.
Ero terrorizzato, rivolsi le mie mani verso quella fiamma infernale che si dirigeva verso di me nel tentativo di allontanare da me quell'incubo. Le mani mi formicolavano. Non era mai successo prima.Dalle mie mani uscirono dei raggi azzurri seghettati. Chiusi gli occhi.
Le urla dell'uomo alle mie spalle furono spezzate dalle urla della bestia.Poi calò il silenzio.
C'era uno strano odore nell'aria.
Odore di bruciato.
I non volevo farlo.
Le mani avevano smesso di formicolarmi.
Aprii gli occhi.
Avrei preferito non averlo mai fatto.
La bestia era caduta a terra. Il suo corpo era diventato nero carbone ed era completamente bruciato. Le ali erano completamente distrutte. Ricorderò per sempre la sua faccia, con le orbite riempite da una gelatina abbrustolita, la bocca spalancata e completamente bruciata.
Era morto.
Ero stato io.
Non volevo farlo.
Sono un mostro.
Mi presi la testa tra le mani e urlai, urlai come mai avevo fatto prima. Mi rannicchiai e piansi quante più lacrime avevo in corpo. Non ricordo cosa successe dopo, ricordo solo che quando mi ripresi ero nella mia camera. Era piccola e spoglia, con un letto composto da una asse di gelido metallo tenuto su da delle catene. Non c'era altro a parte delle sbarre che mi impedivano di raggiungere il corridoio e la porta. Sono qui da allora.
Sono completamente solo.
È colpa loro. Solo colpa loro.
È colpa loro se sono solo.
È colpa loro se non posso tornare più in quel posto magnifico e luminoso, insieme a quei dolci pokemon.
È colpa loro se quella bestia è morta. Loro me l'hanno fatta uccidere.
Anch'io voglio essere felice.
Voglio uscire di qui.
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Esperimento 139
FanfictionChi l'ha detto che nell'universo dei Pokemon qualcuno non abbia provato a farne delle armi? E se questo qualcuno avesse provato a mescolare DNA umano e Pokemon? Dalla storia: "139 L'hanno detto i camici bianchi. È il mio nome? Solo un numero? Sono s...