Iniziarono le lezioni, e come previsto, io facevo parecchio pena a pozioni.
Erano passati un paio di giorni dalla chiacchierata con Angelyne, e non avevo avuto più notizie da allora. Era giovedì, ed ero in biblioteca a cercare di studiare e fare i compiti per il giorno seguente.Ruby mi diceva sempre di portarmi avanti, e le mie intenzioni per l'anno nuovo erano quelle, ma nonostante questo erano passati solo quattro giorni di scuola e io ero già in ritardo.
Ovviamente tutti i miei amici erano liberi (o se ne fregavano dei compiti, nel caso di Rick) e quindi avevano deciso di andare a godersi gli ultimi giorni di estate sulle rive del lago.Era circa mezz'ora che leggevo e rileggevo la stessa pagina del libro di pozioni, senza capirci niente, un po' perché non capivo la logica di tutti quei procedimenti assurdi, e un po' perché avevo appena finito un libro e non vedevo l'ora di leggere il secondo, che proprio in quel momento era lì tra gli scaffali ad aspettarmi.
Decisi di prendermi una pausa, perché ormai la mia concentrazione aveva deciso di abbandonarmi.Mi diressi verso la parte "letteratura" della sala, ma ancora prima di arrivare al reparto notai la copertina del libro che stavo cercando su un tavolo lì vicino.
Alla scrivania era seduta una studentessa Ravenclaw, che doveva fare il 5^ anno dato che non poteva essere tanto più grande di me, e portava appuntata sul petto una spilla da Prefetto.
Mi avvicinai cercando di fare meno rumore possibile, e quando fui abbastanza vicina mi schiarii la gola, cercando di attirare la sua attenzione senza disturbarla troppo.
Non so perché mi facessi così tanti scrupoli, normalmente sarei stata molto più sfrontata. Forse era il fatto che fosse prefetto a condizionarmi così tanto.Quando non diede cenni di risposta, mi decisi a parlare:
"Scusa, quello ti serve? " sussurrai
"No, l'ho appena finito, prendilo pure" mi rispose, senza neanche alzare gli occhi dalla pagina che stava studiando.
Cercai di fare il più piano possibile, e poi feci per andarmene.
"Grazie, e scusa se ti ho disturbato!"
Non ero neanche sicura mi avesse sentito, dato che la frase mi era uscita più un sibilo che un sussurro, ed ero già girata di schiena, ma lei mi rispose:
"Ma va figurati, tanto non ci capisco niente comunque"
Era ovvio che per lei il discorso era finito, e avrei potuto benissimo continuare a camminare, ma qualcosa mi spinse a voltarmi.
"Allora siamo sulla stessa barca!"
Lei non aveva ancora alzato la testa dal libro, ma sembrò quasi sollevata di avere una distrazione.
"Che stavi studiando?" mi chiese. E finalmente alzó lo sguardo su di me.
Aveva una folta chioma di capelli color cioccolato e gli occhi della stessa sfumatura, forse un po' più scuri. Il suo viso era uno dei più armoniosi avessi mai visto, ornato da un paio di occhiali che le ricadevano sempre sul graziosissimo nasino a patata.
Cercai di recuperare la parola, ma la mia capacità di parlare e la mia gola sembravano essersi coalizzati contro di me per farmi fare una figura di merda di quelle epiche.
Ci misi qualche secondo in cui probabilmente diventai della stesso colore dell'hogwarts express, ma poi riuscii a farfugliare qualcosa di simile a "pozioni" come risposta.
"Di che anno sei?" mi rispose. Cercai di controllare il respiro e finalmente riuscii a riprendere il controllo del mio corpo:
"Ho appena iniziato il quarto anno, ma non sono mai stata una cima in quella materia. Tutti quei procedimenti proprio non ne vogliono sapere di entrarmi in testa!
E come se non bastasse ho una pergamena in più di punizione per aver fatto scoppiare un calderone"
E così dicendo mi tocca il sopracciglio, mezzo brucia chiaro dalla mattina precedente. Una vocina nella mia mente mi disse di calmarmi perché stavo diventando logorroica, ma lei non sembrò farci caso. O se se ne accorse, non me lo fece notare.
"Se vuoi ti do una mano io!"
Mi accorsi solo in quel momento che ero in piedi in mezzo alla biblioteca come un ebete, e così mi avvicinai al suo tavolo.
"E perché dovresti farlo?"
"Beh, perché sono un Prefetto e questo è il mio dovere! Cavolo è la prima volta che lo dico, fa strano!"
Soffocai una risatina, ma lei non ci badò e riprese a parlare:
"Ma non pensare che non voglia niente in cambio"
"Sentiamo quali sono le sue condizioni, allora" Ribattei.
"Sei Hufflepuff, perciò devi essere in buoni rapporti con la professoressa Sprout. Se metterai una buona parola per me, ti aiuterò con i tuoi compiti di pozioni!"
"Mmm…" mi grattai il mento, facendo finta di pensarci su, e poi esclami: "Affare fatto!" e le porsi la mano da stringere.
"Greta", mi disse, mentre ricambiava la stretta.
"Violet" risposi.
Così come le nostre mani, anche i nostri occhi si congiunsero.
Mi persi nel suo profondo sguardo ancora prima di rendermene conto, e studiai i suoi occhi così attentamente che probabilmente sarei stata capace di ridisegnarli identici a memoria.
Rimanemmo così per circa dieci secondi, con la stretta a mezz'aria, prima di riprenderci e staccarci bruscamente, entrambe imbarazzante.
Dopo che me il nostro patto fu suggellato, mi girai e per la seconda volta inizia ad andarmene.
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A Ravenpuff story
FanficQuesta è la storia di una ragazza, bloccata tra una famiglia purosangue di vedute ristrette, e degli ideali e degli amici che ha lottato per conquistare. Una serie di vicende che si svolgono tra le mura di Hogwarts la porterà a compiere una scelta...