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Quel sabato mattina come spesso accadeva, ero da sola in casa e dopo essermi svegliata con calma e aver fatto un'abbondante colazione a base di pancakes, davo un'occhiata al mio cellulare. Una notifica segnava un messaggio non letto da parte di Kyan. Il messaggio diceva:
"Stasera una mia amica dà una festa a casa sua. Ti passo a prendere a casa alle 9."
In modo sintetico avevo risposto "Ok" e mi ero recata in camera mia alla ricerca di un vestito da indossare per la festa.
A fine giornata ero pronta per l'orario fissato e avevo deciso di indossare semplicemente dei jeans stretti e un top con spalle scoperte e bordo a volant. Per le nove e mezza io e Kyan eravamo sul posto. Dopo aver salutato la padrona di casa che si era presentata come Bethany, ci siamo serviti da bere e abbiamo fatto la conoscenza di alcuni presenti. Uno di loro si chiamava Paul ed era più grande di noi di un anno. Ci aveva parlato della sua nuova esperienza al college e se non fossi stata distratta dalla presenza di Zac Kingson, probabilmente avrei potuto capire di più del mondo universitario. Non mi aspettavo ci potesse essere anche lui. Come al solito se ne stava in disparte, appoggiato ad una delle pareti della stanza e reggeva un bicchiere in mano. Perlustrava l'ambiente e osservava tutti i partecipanti alla festa. Si era accorto anche di me e non potendo farne a meno, avevo alzato una mano per salutarlo. Lui aveva fatto lo stesso e in quel momento avevo deciso di avvicinarmi a lui, abbandonando per un momento Kyan e gli altri.
<<Ehm! Anche tu qui?>>
Chiedevo io in tono confidenziale.
<<Eh già... Mi ci ha trascinato lui.>> Zac puntava il dito verso un ragazzo che cercava di rimorchiare una mora eccentrica.
Quindi ce li ha degli amici...
<<E ti stai divertendo?>>
<<Più o meno.>>
Il modo in cui mi aveva risposto lasciava intendere che si stava annoiando.
<<E tu?>>
Zac Kingson che prosegue una conversazione, facciamo progressi.
<<Abbastanza, anche se penso che il vero divertimento sia altro.>>
<<Che intendi?>>
Zac aveva svuotato il suo bicchiere con un ultimo sorso.
<<Io sono un animale da festa, mi piace ballare, scatenarmi...>>
Zac aveva piegato la bocca in un sorriso trattenuto ma sincero.
<<Tu un animale da festa? Non ci credo.>>
<<Perchè no?>>
Chiedevo.
<<Sembri una ragazza a modo, perfettina.>>
<<Quindi una ragazza a modo non può scatenarsi ad una festa?>>
Zac aveva sorriso. Questa volta il suo era un sorriso vero, non lo avevo mai visto sorridere ed ero convinta che quell'espressione felice in volto, gli donava molto. Dalla tasca dei suoi pantaloni aveva tirato fuori un astuccio di metallo da cui aveva estratto una sigaretta apparentemente fatta a mano, di carta bianca. Se l'era messa in bocca e l'aveva accesa con un fiammifero.
<<Perciò per te non dev'essere un problema ballare qui ora.>>
<<Davanti a tutti? Ma non balla nessuno. >>
Avevo detto io impacciata.
<<Qual è il problema?>>
<<Non mi va. Attirerei troppo l'attenzione.>>
<<Un vero animale da festa non si pone queste preoccupazioni.>>
Aveva detto Zac, aspirando la sigaretta.
Osservavo il modo in cui lo faceva e per un attimo non mi ero resa conto che stavo fissando insistentemente le sue labbra.
<<Vuoi provare?>>
Le sue parole avevano distolto la mia attenzione dalla sua bocca.
<<Come? Ecco io...>>
Riflettevo a cosa avrebbe pensato se avessi rifiutato e probabilmente questo avrebbe avvalorato la sua opinione su di me.
<<D'accordo.>>
Contro ogni sua aspettativa, ero riuscita a stupire Zac. Ancora una volta lo vedevo sorridere. Avevo messo la sigaretta in bocca e avevo aspirato senza pensarci troppo. Inevitabilmente però, questo mi aveva provocato un brusco colpo di tosse.
<<Sei proprio impedita.>>
Diceva Zac ridendo divertito.
<<Che roba è?>>
Chiedevo io tra un colpo di tosse e l'altro.
<<Erba.>>
<<COSA?>>
Per un attimo la mia voce si era alzata di volume, tanto da far voltare alcuni ragazzi vicini a noi.
<<Tu sei matto.>>
Zac continuava a ridersela sotto i baffi, mentre si avvicinava Kyan che con tono di rimprovero mi aveva chiesto:
<<Naomi si può sapere cosa stai facendo? Forse è il caso se ce ne andiamo.>>
<<Vuoi già andare via? Ma siamo appena arrivati.>>
In quel momento Kyan sembrava voler fare la parte del guastafeste e ciò non mi andava bene.
<<Direi che è la cosa migliore. E tu dovresti smetterla di trasmettere agli altri le tue cattive abitudini.>>
Kyan si rivolgeva ora direttamente a Zac ma lui che si era ripreso lo spinello, continuava a fumare noncurante delle parole di Kyan.
<<Che ti sei messa in testa? Vuoi farti di erba ora?>>
<<Kyan smettila, so quello che faccio.>>
Non ricordavo nemmeno mio padre, rimproverarmi tanto e Kyan si stava prendendo troppe libertà con me.
<<Sei forse il suo mentore?>>
Zac si era intromesso disinteressatamente nella discussione tra me e Kyan.
<<Ha ragione lui, chi sono io per dirti cosa fare o non fare? Divertiti Naomi.>>
Kyan aveva tagliato corto e si era allontanato.
<<Kyan, aspetta!>>
<<Il tuo amico dovrebbe rilassarsi un po'.>>
Aveva detto Zac.

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