LA CELLA

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POV Lele

Sono appena uscito dall'ufficio di Vale, cavolo alla fine mi sembrava stranissimo si era completamente bloccato a guardare Diego... magari prima della missione gli parlo per ora vedo cosa ne pensa Diego.

L: "Diego hai visto Vale, mi sembrava strano"

D: "Lo so, infatti non ho creduto a quello che mi ha detto, non credo che sia mancanza di caffeina"

L: "Già infatti magari gli parlo prima della missione che dici?"

D: "Va bene Lè. Andiamo a casa a riposarci per ora sono stanchissimo e poi tu ti devi beccare pure una pallottola ahah il mio piccolo Lele cresce"

L: "Vai al diavolo Diego, non sei tu che devi soffrire" dico con una faccia da cucciolo offeso. A quella vista vedo Diego che si avvicina, mi abbraccia e all'orecchio mi dice

D: "Si tanto poi ci metti l'acqua ossigenata e passa la paura.. no? Ahah"

Gli do un pugno nella spalla e lo mando un'altra volta al diavolo.
Saliamo in macchina e arriviamo a casa.
Diego collassa nel suo letto, mentre io vado nella mia stanza, dopo una doccia rilassante mi metto a letto e mi addormento.

Mi sveglio in macchina a causa della radio di pattuglia che mi avvisa di una rapina in banca e di un ragazzo di media statura che sta scappando.
Avviso la centrale che sono di passaggio e che lo arresto io. Così accendo la macchina e attivo le sirene. Dopo un po' vedo il ragazzo con la busta dei soldi che corre allora esco dalla macchina e lo inseguo a piedi facendolo entrare in una viuzza.
Era un vicolo cieco per fortuna il ragazzo era disarmato e non poteva fare altro che arrendersi. E fu ciò che fece, lascio cadere la busta con i soldi e alzo le mani girandosi piano piano tirandosi giù il cappuccio nero.

Lo vidi in faccia...era veramente bellissimo, aveva gli occhi verdi per un secondo mi ci ero perso, poi però ripresi possesso della mia sanità mentale e procedetti con l'arresto.

L: "Faccia a muro e mani dietro la schiena subito"

Lo fece e io lo ammanettai.
Lo feci entrare nella vettura che avevo lasciato poco prima della viuzza per portarlo in centrale.

(Attenzione scene hot 🔞🔞🔞)

Durante il tragitto guardavo spesso lo specchietto per guardarlo, i suoi oggi mi hanno fottuto la testa e lui se ne accorse

P(prigioniero): "Ei, vedi che se continui a guardarmi così mi consumi e potresti fare un incidente e ci io tengo molto a rimanere vivo"

Disse avvicinandosi con sua faccia perfetta alla graticola, che separa i posti, con un'espressione maliziosa e mentre con una mano mi accarezzava il collo.
Li sentì una mandria di elefanti nello stomaco e avevo i brividi al contatto del suo fiato e della sua mano nel mio collo.
Arrivammo in centrale e lo sbattei nella sua cella. Quella sera io ero di guardia, quindi dovevo sorvegliare i prigionieri.
Durante la notte sentii avvivare dei rumori dalla cella del nuovo arrivato, così andai a controllare.
Lo trovai accovacciato a terra mentre piangeva... era un attacco di panico e non sapevo cosa fare *come cazzo si blocca una attacco di panico* pensai. Entrai nella cella e mi ci chiusi dentro. Cercai di farlo calmare dicendogli di respirare e inspirare di pensare a cose positive, ma ei era un criminale che cazzo di pensieri positivi poteva avere, così feci la cosa che volevo fare da quando lui mi ha sfiorato il collo con la sua mano, lo baciai. Staccandomi ho visto che il suo attacco era finito e io avevo la strana tentazione di ribaciarlo, ma lui mi precedette infatti fu lui a baciarmi, ma sta volta con più passione. Non mi tirai indiretto e no ne avevo l'intenzione.

P: "Emanuele perchè mi hai baciato"
Chiese continuando a baciarmi sempre con più foga e scendendo nel collo.

L: "Come f-fai a sapere il mio no-nome" dissi ansimando dal piacere della sua bocca nel mio collo.

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