Il ricevimento (parte 2)

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POV's Danila

Sentì mio padre presentarmi ed entrai.

-Ed ecco a voi la vostra principessa, Danila Miller!-

Scesi la scalinata con papà e quando raggiunsi la fine senti un basso ringhio e qualcuno sibilare "mia". Mi scrutai intorno ma non vidi niente di strano.

La festa passò fra discorsi con persone che non conoscevo e assalti al buffet. Nel cuore della serata mia madre venne a chiamarmi, dicendomi che mio padre e il mio promesso mi stavano aspettando in una stanza più appartata. Un po' di controvoglia li raggiunsi. Quando entrai nell'ufficio del re, lo vidi seduto dietro la sua scrivania, a conversare con un uomo che mi dava la schiena seduto in una delle due sedie difronte a quella di mio padre. Nel momento in cui entrai i due smisero di parlare. Mi accomodai nell'ultimo posto rimasto e guardai mio padre, cercando di ignorare l'insistente sguardo dell'uomo accanto a me.

-Figlia mia!- cominciò mio padre, -Ti presento Nathan Jones, Alpha dei licantropi!- proseguì.

Girai il capo e lo scrutai. Era un giovane di bell'aspetto, sulla ventina con ricci castani e occhi nocciola. Lui mi fissava intensamente, soffermandosi prima sui miei occhi, poi sulle mie labbra e poi su mio padre, come in attesa di qualcosa. Rivolsi anch'io l'attenzione al re e risposi fredda:

-È un piacere incontrarla signor Jones.-

-Cara c'è stato un piccolo cambio di programma per questa sera,- esordì mio padre con una certa ansia. -il signor Jones sostiene di.. ehm.. di aver trovato la sua compagna in voi.-

Spalancai gli occhi dalla sorpresa e tornai a fissare il mezzo-lupo. Non potevo crederci.

-È questo cosa comporta?- balbettai.

-Che verrete via con me. Subito.- disse Nathan.

Mi alzai di scatto, infuriata.

-È tu sei d'accordo?!- urlai a mio padre.

-Ma insomma Danila! Non sono i modi! E poi non capisco quale sia il problema!- rispose il re.

-Il problema?! Stai scherzando! E io dovrei andare via con.. con questo tipo.. così! Ve lo scordate!- urlai.

Mio padre stava per ribattere quando Nathan lo interruppe:

-Se non le dispiace signore, vorrei risolvere io la questione con sua figlia. Non si preoccupi. E non credo che torneremo a salutare, perciò arrivederci, è stato un piacere.-

Detto questo mi afferrò per il polso mi condusse fuori dalla stanza.

-Hey aspetta! Dove mi stai portando? Lasciami!-

Cercai di sottrarre il braccio dalla sua stretta ma era troppo forte. All'improvviso, arrivato in un corridoio deserto, lasciò la presa e mi caricò in spalla come un sacco di patate.

-Hey!- urlai. -Mettimi giù!-

Battei i pugni sulla sua schiena e mi divincolai ma lui rise e strinse di più la presa, per poi velocizzare il passo.

-Ma si può sapere dove stiamo andando?- chiesi quando uscimmo dal castello dal retro e ci incamminammo nella pianura.

-A casa- rispose semplicemente.

Angolo Autrice

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