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«Peter Parker, hai detto?» le chiese suo zio incrociandola nell'atrio del Sanctum Sanctorum.

Maya era riuscita a finire i compiti, ma era in ritardo pazzesco. Doveva prendere la metro per raggiungere la biblioteca e aveva a disposizione una manciata di minuti.

«Sì» rispose finendo di chiudersi il giubbetto. «Dio solo sa perché te l'ho detto. Immagino che entro due secondi da quando sarò fuori, tu saprai già vita, morte e miracoli di quel poveretto.»

«Oh, no. Non ce n'è bisogno» disse enigmatico.

Maya lo guardò aspettando che aggiungesse altro, ma lo zio non proferì parola. Ebbe il sospetto che sapesse già tutto quello che c'era da sapere su Parker, come probabilmente su ogni altro studente e professore della Midtown High School, e preferì non approfondire. Dopotutto, si erano appena riappacificati.

«Hai pensato a ciò che ti ho detto a proposito del mio cognome?» tentò.

«Sì, ci ho pensato. E sono disposto a rimodificare i tuoi documenti scolastici a una condizione.»

«Sarebbe?»

«Non portarmi gente qui dentro. Non voglio vedere un solo adolescente in giro per il Sanctum Sanctorum, o lo teletrasporto in Siberia. Specialmente i ragazzi.»

«Okay» accettò.

«E tu, invece, ci hai pensato bene? Ne sei sicura?» le domandò. «Le persone ti assilleranno quando sapranno chi sei.»

«Prima o poi le acque si calmeranno. Io voglio solo essere chi sono.»

Stephen annuì con poca convinzione. «D'accordo» disse. «Comunque, evita di sbandierarlo troppo in giro.»

«Signorsì!» esclamò portandosi la mano alla fronte. «Posso andare, ora? Sono in iper ritardo!»

Suo zio fece un sorrisetto scaltro. «Posso farti arrivare in anticipo.» Allungò un braccio in avanti e con l'altro disegnò un cerchio di fronte a sé: subito si aprì un portale che congiungeva l'atrio della casa con la biblioteca.

Maya ringraziò Stephen e attraversò la breccia. In un battito di ciglia si ritrovò sul marciapiede di fronte al luogo dell'appuntamento con Peter. Aveva i libri di Chimica con sé, ma stava cominciando a pensare di sfruttare quell'uscita per dire la verità al ragazzo. Le sarebbe servito come test, la reazione di Parker le avrebbe dato un'idea di quello che sarebbe potuto accadere a scuola l'indomani.

Inoltre, aveva bisogno di un amico, di qualcuno che sapesse non solo il suo vero nome, ma anche la storia che c'era dietro. E quella di sicuro non l'avrebbe raccontata a tutta la scuola.

Maya si sedé sulle scale dell'ingresso con i libri appoggiati sulle gambe e aspettò che Peter la raggiungesse. La fibrillazione per poter finalmente parlare con qualcuno lasciò poco a poco il posto alla noia: il suo compagno di classe aveva un'ora di ritardo.

Che sciocchi a non esserci scambiati i numeri di telefono, pensò guardando l'ora sullo smartphon per la millesima volta. Forse ha avuto un imprevisto.

Una parte di Maya, quella cinica e negativa che negli anni era maturata e cresciuta a dismisura, le stava suggerendo che Peter si era completamente dimenticato del loro appuntamento o, peggio, le aveva voluto fare un bello scherzo. Ma le sembrava improbabile che un ragazzo all'apparenza così gentile e timido potesse abbassarsi a simili carognate.

La ragazza si alzò dal gradino di marmo su cui era seduta ormai da parecchio tempo e stringendosi i libri al petto cominciò a scendere la scalinata della biblioteca. Arrivata ormai in fondo, lo sguardo basso e il morale un po' a terra, il suo udito captò un passo rapido venirle incontro. Sollevò gli occhi e vide Peter correre trafelato verso di lei.

«Maya!» la chiamò con affanno. Una volta che l'ebbe raggiunta, si chinò appoggiando le mani sulle ginocchia e riprese fiato. «Scusa... anf... per il ritardo... anf...»

La ragazza inarcò un sopracciglio e fece un mezzo sorriso. «Che ti è successo, Parker? Sembra che tu stia scappando da una mandria inferocita!»

«Eh... non la metterei proprio così» disse raddrizzandosi. Maya si stupì della sua rapida ripresa: il suo respiro era già regolare. «Io ho, ehm, dovuto dare una mano a mia zia. Sai... le zie... s-sanno essere...ehm...»

«Peter» ridacchiò Maya. «Sei pessimo nel mentire. Puoi anche dirmi che ti sei dimenticato, non mi arrabbio, promesso.»

«Oh, no!» esclamò «Non mi ero dimenticato, te lo giuro!» disse con enfasi e convinzione. «È che ho avuto un imprevisto.»

«Okay.»

«O-okay? Da-davvero?» chiese guardingo.

«Davvero» sorrise.

«Wow! Ehm... ammetto che non credevo me la sarei cavata con così poco.» Serrò gli occhi facendole capire che si era appena pentito di averlo detto.

«Parker» disse senza riuscire a smettere di sorridere, «rilassati. Neanche fossi MJ!» lo punzecchiò.

«Oh, con MJ sono molto peggio, credimi» disse sbuffando e sedendosi sul primo gradino della scalinata di marmo. «Non riesco a parlarle senza balbettare o fare la figura dell'idiota.»

Maya gli si sedé accanto. «A me sembra che balbetti con chiunque.»

«Solo quando sono in imbarazzo... o a disagio... o impaurito...» La guardò e comprese la sua espressione. «Be', sì, balbetto spesso» ammise. «Ma con lei è come se il cervello mi andasse in panne.» Si grattò la nuca e fece un sorriso alla Parker. «Perché stiamo parlando di questo?»

Maya strinse le spalle e distolse lo sguardo. Non le piaceva la reazione che quell'espressione dolce e al contempo buffa provocava in lei. Si guardò la punta delle scarpe e iniziò a pensare come introdurre ciò che voleva dirgli.

«Qualcosa non va?» le domandò. «A parte il fatto che ti ho quasi dato buca, si intende.»

«Il giorno in cui avrai il minimo effetto sul mio umore è ancora ben lontano, Parker» mentì dandogli una gomitata scherzosa. Perché in realtà quel giorno era arrivato fin troppo presto. «Sto solo pensando a domani.»

«Non credo ti interrogherà di Chimica. Abbiamo ancora tempo per ripassare» la tranquillizzò.

«Ti ringrazio. Ma non intendevo questo.» Maya lo fissò per un po', tanto che lui assunse un'espressione interrogativa. «Vorrei parlarti di una cosa. E non so come reagirai.»

«Qualunque cosa tu abbia da dirmi, non mi sconvolgerà. Sono abituato a cose che...»

«Dottor Strange è mio zio.»

***

Eccomi!!! Non mi ero dimenticata di questa FF, tranquilli! Mi sono solo presa una pausa estiva.

Ho messo un'altra immagine di Brianna Garcia! Non è puccioso il suo Spidey?! 😍

Magari nei prossimi capitoli potrei mettere le illustrazioni di altri disegnatori, vi può piacere come idea?

Ci si vede al prossimo aggiornamento!

Bye bye!

Cla 🕷

SPIDER-MAN/DOCTOR STRANGE - It's not easy to be meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora