Step
Da sempre. Era da sempre che quella era la soluzione. Non vedeva un motivo per cambiarla. Si sentiva troppo codarda per il suicidio. E sapeva che quando qualcuno muore, lascia la morte dietro di se. Devastarsi però non le sembrava una brutta idea. Michael e Ash la pensavano come lei e ad Albany non era poi così difficile trovare ciò che si cercava. Tornava lentamente a casa, le cuffie come flebo sempre attaccate e il volume al massimo. Dopo aver parlato con Ashton quella canzone aveva posseduto i suoi sensi. Le faceva tornare in mente Cal e le litigate con Ash ma le piaceva troppo quella canzone quindi continuò ad ascoltarla nonostante l'amarezza che ci ritrovava dentro. -Sono migliori amici da una vita e ovviamente una ragazza non può separarli- pensava sempre. Quella canzone era la prova di quanto si sbagliasse. "every time i see you in the world you are always a step to my girl".
Oggi a scuola non aveva visto Luke e nemmeno la sera prima ma non si preoccupò molto, quel ragazzo era talmente strano, -preferisco non vederlo mai più piuttosto di baciarlo di nuovo- pensò fra se realizzando all'istante che non era vero. Certo, si sentiva come se stesse tradendo tutta la sua vita passata ma d'altronde era finita come era finito Cal, non aveva colpe e il modo in cui quel ragazzo la attraeva, come una calamita attrae una piccola e contorta graffetta e il modo in cui le ricordava i racconti di Cal sul biondo misterioso, era impressionante. Un tremendo dubbio le riassalì la mente, Luke poteva essere lui? Aveva sempre accantonato l'idea sperando che fossero tutte terribili coincidenze. I ricordi tornarono vividi dalla sua memoria -Bhe è una delle persone più premurose che conosca. Simpatico ma serio, probabilmente sarebbe stato un uomo di successo se non avesse fatto ciò che ha fatto. Ah e cavolo dovresti vedere che occhi ha! Sembrano il mare in tempesta e verso l'esterno sono come il cielo sereno. Mi ricordavano quel punto dove i due Mari in Danimarca, erano ipnotizzanti, perfino più dei tuoi Blaw!-. Gli occhi erano fonte di interesse per Cal ed era sempre stato affascinato dagli occhi del suo amico scomparso. Altre immagini le tornarono alla mente rapidamente e più pensava più capiva. Senza accorgersene stava correndo, era spaventata, felice, incuriosita e si setiva stordita, la mattina aveva saltato due volte la dose e iniziava a sentire le conseguenze.
Iniziò a bussare, sapeva che era lì, vedeva la luce filtrare dalla fessura sotto la porta ma non capiva, non capiva che non le aprisse. Guardò sotto al tappeto, niente chiavi di riserva. Un improvviso momento di lucidità la colse e si ricordò del secondo mazzo. Beato Cal che si fidava dei vicini. Le mani le tremavano, un pessimo presentimento la inavdeva e voleva solo scappare ma finalmente inserì la chiave giusta e riuscì a spalancare la porta blindata e massicia. Si trovò dentro al soggiorno di casa Hemmings e una puzza d'alcol le invase violentemente le narici. Luke era steso a terra e sembrava stesse dormendo pesantemente, fin troppo tranquillamente. Era lui. Le bottiglie sul tavolo ne erano la prova. Lui era un altro pezzo di Cal che tornava per farle male, per far male tutti. La scia di morte non se n'era ancora andata ed era pronta a ricominciare a tormentarli. Respirava appena e a Blaw venne da vomitare all'idea di perdere anche lui. Non che ci fosse legata come lo era a Calum ma l'ide di morte era semplicemente insopportabile per lei. Lo portarono via su una barella. Era una scena già vissuta e sentì un vuoto incolmabile rifarsi strada dentro lei.
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Ciao gente
Lo so che è corto e decisamente orrendo ma è un "capitolo di passaggio" così faccio partire un po la storia. Spero di riuscire ad aggiornare spesso ma non ne sono certa, è iniziato il pentamestre e sono molto impegnata con lo studio. Anche se è solo la mia prima ff sono felice di riuscire a scrivere qualcosa di quasi decente :3 ok basta ahahaha voglio le caramelle ciao