Stage - Ranmasa

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Stage - Ranmasa

Come tutti in tutti gli anni scolastici qualcosa nell'anno era cambiato oppure, in questo caso, aggiunto alla lista delle cose da fare. Ogni anno capitava che venissero aggiunte ore in più di una determinata materia, una materia a loro detta utile, non era mai capitato che togliessero tempo. Questa volta hanno deciso di aggiungere un numero di ore di stage da dover svolgere in un'azienda scelta dall'istituto. Non poteva essere cambiata, a meno di gravi motivazioni, e soprattutto non era possibile scambiarla con quella di un altro studente. In poche parole, andava a fortuna.

Le ore da dover svolgere in questi luoghi non erano tante e potevano essere spalmate in più anni, ed era possibile continuare anche in estate. Insomma, le direttive non erano state specificate più di tanto e quelli che se la passavano peggio erano quelli all'ultimo anno. Non era stata aggiunta nessuna clausola per loro, dovevano svolgere quelle ore entro la fine dell'anno scolastico, a meno di nuove informazioni. Per questo motivo era meglio non discutere di questa faccenda davanti a qualcuno che frequentava l'anno dell'esame. L'unico momento in cui si poteva nominare era nel caso in cui qualcuno fosse a conoscenza di qualche informazione in più.

« Maledizione, perché sono all'ultimo anno! » urlò qualcuno da dentro le docce del club di calcio. Takuto, per lo spavento, fece cadere la bottiglia di acqua che teneva in mano causando una risata generale. La risata non si spense subito, il motivo era la reazione esagerata di Tenma e il suo tentativo di schivare un'ipotetica lavata da bottiglia aperta. Il ragazzo, nel tentativo di spostarsi, andò a sbattere contro il suo compagno di squadra Tsurugi che, perdendo l'equilibrio, si ritrovò con l'altro spalmato addosso.

« Tenma perché questa reazione? Al massimo ti saresti bagnato un po' » riuscì a dire qualcuno una volta scemata la risata. L'interpellato si grattò il retro del collo imbarazzato per quanto fosse appena accaduto.

« Ora che abbiamo constatato che stai bene, potresti levarti dal mio stomaco » disse irritato il blu rimasto schiacciato dal peso del suo compagno. Il castano si scusò alzandosi di fretta senza ricordarsi degli armadietti aperti. Infatti, finì per dare una facciata proprio ad uno di quelli portando a un secondo momento di ilarità. Kirino era sicuro di aver sentito uscire dalle labbra del castano una frase del tipo: "Non è la mia giornata".

« Allora, dove sei a fare lo stage? » chiese Shindo all'uscita dalla scuola. Kirino non aveva ancora avuto il coraggio di controllare la busta che gli avevano dato. Aveva paura di leggere un posto che non gli aggradava, forse non era il solo motivo per cui non voleva saperne nulla. Doveva andare a parlare con loro, farsi dire i suoi turni lavorativi e sapere se fosse possibile passarci l'estate. Insomma, si stava creando un sacco di paranoie, poteva essere l'esperienza migliore o la peggiore, ma era pur sempre qualcosa che poteva servire in futuro. Chissà ... magari quel 'lavoro' poteva essere divertente, poteva anche scoprire che quello sarebbe un lavoro che gli piacerebbe fare.

Sospirò tornando a guardare il suo migliore amico mentre lo fissava curioso di sapere in quale punto della città si sarebbe trovato. Il rosa negò con la testa, rispondendo finalmente alla domanda posta dal castano che gli camminava a fianco. Shindo scosse la testa sorridendo, il suo migliore amico si stava perdendo in chissà quale fantasia. Solitamente era lui quello che si perdeva in quel modo, non il suo compagno di camminata. Gli mise una mano sulla spalla nel tentativo di tranquillizzarlo un minimo. Erano i primi a dover svolgere quel tipo di attività e nessuno sapeva come aiutarli.

Kirino sentì il cuore tranquillizzarsi un minimo, non riusciva a credere che i ruoli si fossero invertiti, ma era felice di poter contrare sempre su di lui. Un ghigno gli comparve in volto, un'idea gli venne in mente. Diede una leggera spinta al suo migliore amico prima di cominciare a correre.

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