Capitolo 1

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Guardai fuori dalla finestra, vidi il sole. Ecco un'altra giornata che fa venir voglia a tutti di uscire, tranne che a me.

Mi recai in bagno controvoglia per lavarmi e sistemare quella massa informe di capelli che mia madre mi aveva tramandato. Oltre a quel groviglio che avevo in testa, avevo un paio di occhi gonfi, poiché mi ero appena alzata, e, come se non bastasse, i residui del trucco del sabato sera.

La domenica era sempre un'agonia buttarsi giù da quel letto per il solito pranzo con i parenti. Dopo essermi fatta una doccia, indossai una tuta e una delle felpe fregate a mio fratello.

Mi guardai allo specchio: semplici occhi castani, capelli sul biondo cenere legati in una coda, e quel seno sproporzionato rispetto al mio corpo minuto; non c'è niente di particolare in me, ma nell'insieme non mi sono mai sentita insicura o insoddisfatta di me stessa. Forse non davo nell'occhio, ma quella mia sicurezza è sempre stata una calamita per i bei ragazzi.

Sentii mia madre urlare: - Scendi, Kat! Il pranzo è in tavola!- , così mi affrettai per andare a mangiare, prima che mio fratello e mia sorella divorassero anche la mia porzione.

Sono la seconda di tre figli, costretta ad essere inferiore ad un fratello e tormentata da una sorella più piccola.

-Sam lascia il mio piatto, ho fame!- urlai a mio fratello, appena entrata in cucina. Salutai mia nonna, i miei zii e tutta quanta la tavolata.

Non siamo molto numerosi in famiglia ma sufficienti per riempire 15 sedie.

Finito il pranzo mi chiamò Sarah, la mia migliore amica, e dopo vari tentativi mi convinse ad uscire. Salii in camera e misi addosso qualcosa di più decente.

-Katelyn, posso venire con te?- disse mia sorella Miriam, aspettandomi alla fine delle scale.

-No Miry, le bambine di sei anni non escono.- Tutte le volte che dovevo uscire era sempre la stessa scocciatura: lei mi guardava con quei suoi occhioni azzurri (che sfortunatamente non ho ereditato) e quando sentiva un rifiuto iniziava ad urlare e piangere, finiva quasi sempre con me in punizione.

Notando che stava per chiamare mia madre anticipai la sua mossa: -Ti porto con me, basta che non dici niente alla mamma sul posto in cui andiamo.-

Iniziò a saltellare e prese il cappottino così uscimmo, Sarah ci aspettava davanti il cancello con la sua jeep rosso fuoco.

Arrivammo al Rusty, qualcosa più simile ad un negozio di Amsterdam che ad un bar. Entrammo e salutammo la barista, Clary. strinsi a me mia sorella per evitare che andasse gironzolando ovunque.

Il locale non era dei più grandi e non era nemmeno molto igienico. Era il ritrovo per gente quasi sempre con una seconda pelle formata da tatuaggi e più di 10 buchi in tutto il corpo. Io ero una fra le poche a non esserlo.

Ci avviammo ad un tavolo in fondo verso i nostri amici.

Kyle, Kody, Frank e Giuly stavano fumando delle canne quando ci salutarono. Io e Sarah non eravamo grandi fumatrici. In quel momento si avvicinò un ragazzo di cui stentavo a ricordare il nome.

-Ehi piccola, sei venuta a trovarmi?- era sicuramente ubriaco.

-Soltanto perché ti ho dato il permesso di scoparmi ieri sera non vuol dire che ci sposeremo.-

Dissi a Sarah se per quel giorno potevamo andare da qualche altra parte, magari a prendere un gelato. L'atmosfera non era l'ideale per una bambina di sei anni, così uscimmo dal Rusty e andammo ad una gelateria poco distante.

Per la strada incontrammo Elia, il nostro migliore amico e forse l'unico che non faceva uso di droghe.

- Ragazze!- disse avvicinandosi - Oggi niente covo infernale?- chiese, riferendosi al Rusty. Indicai mia sorella e alzai le spalle. Lui odiava quel posto.

-Vi presento Mike, è mio cugino e si è appena trasferito qui.-

Era un ragazzo affascinante, lineamenti dolci e occhi verdi che davano sull'azzurro. Non il tipo a cui ero abituata io. Ci presentammo, salutammo i due e continuammo per la nostra strada.

Spero che questo primo capitolo non vi abbia annoiati, e scusate se non ho rivelato di più. Continuate a seguirmi e ne vedrete di belle. :) Solo se volete e se vi sia piaciuta lasciate un voto o un commento, accetto anche le critiche.

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