Aprì la porta di casa e trovai un putiferio. Mio fratello litigava vivacemente con Jimmy, il marito di mia madre, e mia sorella era in un angolo rannicchiata a piangere. Le andai incontro e l’aiutai ad alzarsi ma quando si sollevò notai una mano stampata sul suo viso. Andai da Sam e mi accanì contro lui.
-Perché l’hai colpita!- ero furiosa.
-Non sono stato io stronza!- e mentre lo disse indicò Jimmy.
Mi avvicinai a lui e sentì la puzza di whisky, subito dopo vidi la bottiglia del liquore rotta a terra .
-Che hai fatto?- dissi a denti stretti sforzandomi di non sbatterlo al muro e prenderlo a bugni.
-La mocciosa mi ha fatto cadere la bottiglia- mentre parlò feci fatica a rimanere concentrata per l’eccessiva puzza. Era totalmente ubriaco e faceva fatica a reggersi in piedi, poco dopo si accasciò al suolo cadendo addormentato. Ero completamente atterrita, il mio patrigno non aveva mai dimostrato un particolare interesse per me e i mie fratelli ma non era mai arrivato a questo punto. Non sapevo che fare,così chiamai mia madre e stetti ad aspettarla seduta a terra con la schiena al muro, gli occhi vuoti.
Quando arrivò la sua unica preoccupazione fu quella di soccorrere suo marito, lo mise a letto, ripulì il disastro. Io la guardavo come se fosse un fantasma, ancora non riuscivo a realizzare cosa era avvenuto. A noi rivolse solamente una frase –è troppo stressato per il lavoro, capitelo.-
Non resistetti più, balzai in piedi e andai a chiudermi a chiave dentro la mia camera. Non piansi nè mi afflissi, ero inerme. Avevo ancora in mette l’immagine di Miriam a terra e delle dita sul suo viso. Poco dopo bussarono alla mia porta e mi alzai del letto per aprire. Era mio fratello che, se possibile, era più sconvolto di me.
-Non preoccuparti Katelyn, ho parlato con la mamma, è tutto apposto e non accadrà più. Miry sta bene, l’ho messa a dormire.-
Lo abbracciai e restammo così per un po’ senza parlare, non avevamo bisogno di parole per sapere il nostro stato d’animo. Ci sedemmo sul letto dopo aver acceso la tv e ci addormentammo anche noi, come il resto delle persone in casa. L’indomani ci svegliammo e indecisi se scendere a colazione o no alla fine ci sedemmo a tavola. L’atmosfera era tesa e lo percepimmo tutti. Mangiammo in silenzio e quando ebbimo finito ognuno uscì dalla porta per continuare con la propria giornata il più normalmente possibile. Come al solito passò Sarah a prendermi, visto che, nonostante avessi la patente, mia madre non mi permetteva di usare la sua macchina.
-Ciao!- mi salutò lei raggiante.
Mi sforzai di sorridere e ricambiai il saluto.
-Cos’hai?- chiese insospettita. Non ero stata abbastanza convincente.
-Ieri non ho dormito benissimo, non preoccuparti-
Capì che non avrei detto più molto oltre a questo così sviò la conversazione sull’appuntamento con Jason. Le raccontai tutti i particolari e di quanto fosse stato disastroso, ma alla fine ci misimo a ridere per quanto la mia reazione fosse stata da pazzoica.
Quando arrivammo a scuola trovai Mike ad aspettarmi all’armadietto.
-ehi Mike- il mio viso si illuminò e spuntò un grande e sincero sorriso sul mio viso, tremai leggermente ma ci passai sopra.
-Pensavo che avessi bisogno di una guardia del corpo per arrivare a biologia.- mi guardò un po’ maliziosamente , io torsi il naso diventando improvvisamente fredda e cominciai ad avviarmi a lezione.
-Tranquillo, posso arrivarci anche da sola- ecco la solita Kat stronza.
-Wow , hai bevuto acido al posto del cappuccino sta mattina?-
Gli lanciai uno sguardo contrariato e continuai a camminare come se lui non esistesse.
-Ok mi arrendo, ti lascio in pace- restammo in silenzio per tutto il tragitto e quando arrivammo in aula ci sedemmo ai soliti posti. Lui continuava a guardarmi curioso ma io feci finta di niente. Non sapevo perché ma quel suo improvviso interessamento mi metteva a disagio.
Quando ci spostammo da una lezione all’altra continuai ad ignorarlo sperando che la smettesse ma questo non accadde. Arrivati alla mensa presi un vassoio e qualcosa da mangiare e mi sedetti in un tavolo in disparte, lui prese il suo vassoio e mi raggiunse.
-Ho fatto qualcosa che non va Kat?- mi guardò e io alzai lo sguardo. Per la prima volta lo guardai davvero. Aveva l’aria da cucciolo bastonato, sembrava sinceramente dispiaciuto. Notai che oggi i suoi occhi erano completamente azzurri a causa del sole.
-Tu non hai fatto niente ma volevo assicurarmi che io e tu fossimo semplicemente amici. Niente di più.- non volevo che si avvicinasse più di tanto emotivamente.
-oh certo, siamo solo amici- mi sorrise e io mi sentì più tranquilla.
-Stasera ti andrebbe di uscire Kat?-
-Mike pensavo che ti fosse chiaro che siamo solo amici.-
-Intendevo con Elia e Sarah e gli altri infatti. Ci vediamo dopo.- mi fece l’occhiolino e si alzò.
Restai a bocca aperte per quella risposta, ma dopo tutto me l’ero cercata.
STAI LEGGENDO
Sottosopra
Romancese vi piacciono le storie d'amore con il classico stronzo che si innamora della dolce e indifesa ragazza, avete sbagliato storia.